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Indice Claudio Gliottone
 
 

Cose così,... di fantasia! - 5

 

Di reggersi in piedi, quel vaso, non voleva proprio saperne. Più Cosimo sistemava fiori, allargandoli e inframmezzandoli di fronde, più quello si inclinava, fino a sdraiarsi per terra rovesciando, in una, acqua e petali staccatisi dai calici. Non valeva neppure la proverbiale pazienza dei santi: tanti tentativi, tanti fallimenti!
- Qualche volta penso proprio che le cose abbiano un'anima, tanto si ostinano a far dispetti, ma adesso lo sistemo io esclamò alla fine incastrandolo con forza tra due candelabri.
- Ecco qua!
- Cosimooo! Ma che stai perdenno tiempo, o vire che s'è fatto tardi? Natu ppoco e arriva 'a gente!
Era un gran giorno, quello. Alle dieci di sera una frotta di visitatori avrebbe invaso la chiesa, come organizzato dal Presidente della Pro-loco: una visita in notturna dei siti archeologici e delle chiese di Teano.
- Arrivano, arrivano…Haggio sentuto nù rumore, Damià: mò vaco arrapì 'a porta.
..e si precipitò lungo una fila di banchi, strisciando i piedi sul pavimento tirato a lucido per l'occorrenza. Tirò il caletto e stava spalancando entrambe le ante, ma si fermò di botto, sorpreso e sgomento.
- Antuò, si' ttu?
- Si, si, Cosimì, so' proprio io! Avimm avuto n' ata fregatura! esclamò Sant'Antuono Abate scendendo a volo da una decrepita bicicletta e fermandosi con quella che Guareschi avrebbe definito una “frenata alla De Gasperi”.
- Antuò, ma sì venuto c'a bicicletta? E del porco che ne hai fatto?
- L'aggio lassato a casa, Damià! A dire il vero non sapevo dove parcheggiarlo, se sulle strisce blu o su quelle gialle, o su quelle bianche. E po', t'aggia ricere 'a verità?, non me ne teneva di spendere due euro di parcheggio per un porco!
- Antuò, ma guarda che il tirchio del Paradiso è San Gaetano, tu sì stato sempe generoso, specie con gli animali!
- E' vero, ma sai quante scatolette al giorno compro per i cani e i gatti? E il miglio per i canarini, ed il mangime per i pesci, e le ghiande per i maiali, e la biada per i ciucci! Mo' ce mettim' pur o' parcheggio!
- E che vuoi che siano due, tre euro al dì! Hai visto invece quanti altri bei cartelli sono stati sistemati! Tutti forniti dalla stessa ditta! E poi saranno assunti tanti giovani teanesi!
- E ce ne vorranno veramente tanti, perché dovranno sorvegliare tre posti in via Santa Reparata e poi tre in via Sturzo, e quattro in viale Europa e cinque in piazza Duomo ed altri tre in piazza Marconi, ed altri due in Piazza Sperandeo e via di seguito: ad ogni guardamacchine non sarà possibile assegnare la sorveglianza di più di sei, sette spazi parcheggio, altrimenti ci vorrà la motocicletta per ognuno di loro!
- E il comune comprerà anche le motociclette, non ci sono problemi. Ma tu, piuttosto, perché sei venuto?
- Sono venuto ad avvisarvi che la preannunciata visita in notturna dei turisti alle nostre chiese non ci sarà!
- Oooo porcoooo…. !!!!
- No!, Damià, il porco l'ho lasciato a casa….
- Ho capito, Antuò, ho capito! Ma comme, hammo passato tutta 'a jurnata a llucidà 'i scanni, a pulizzà i candelabri, a scupà e lavà il pavimento, a mettere fiori dappertutto, e mmò pecchè nun vene cchiù nisciuno?
- Perché le chiese si visitano solo di giorno, l' ha detto il Vescovo. Punto e basta! Sapisseve comme stà ncazzato Pariduccio! Già non gli hanno fatto la festa, poi aveva fatto sistemare tanto bello la Chiesa fuori le mura! La Soprintendenza ci aveva messo quindici anni per restaurarla, era stata appena riconsacrata! Una buona occasione per mostrarla al pubblico!...e invece no!
Si lisciava la barba, Sant'Antuono, e gli occhi gli diventavano sempre più lucidi.
- Vedi, Damià, noi siamo povera gente, non abbiamo la basilica di San Pietro e nemmeno quella di San Marco. Non abbiamo il Colosseo e neppure il Duomo di Milano, non abbiamo la mole Antonelliana né il Campanile di Giotto, ma delle nostre povere cose cominciavamo a prendere coscienza, ad esserne fieri, pur consapevoli della loro pochezza. I nostri concittadini cominciavano a conoscerle, a capirle, ad apprezzarle, ad esserne gelosi.
E l'orgoglio, l'orgoglio di aggiustarle alla meglio e di mostrarle agli altri, pur nella loro pochezza, l'orgoglio della povera gente, Damià, quello NO, per dio, quello non ce lo possono togliere.!!
Non ce lo devono togliere!
Nel profondo silenzio della chiesa deserta, a mezzanotte passata, si udì solo il singhiozzare di un povero Santo, abituato a passare la vita al servizio di un porco, o di un cane, o di un gatto, e di tanti altri animali, e a proteggerli da quella bestia terribile che si chiama “uomo”.

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno I 2004 - n. 11 Novembre)