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Cose così,... di fantasia!

 

Dormiva della grossa il buon Damiano. Era stato di servizio dalle sei del mattino e si era dovuto sorbire tutta una serie di litanie e giaculatorie che un nutrito gruppo di “bizzoche” era andato salmodiando per l'intera giornata ed era crollato come un bimbo.
Dormiva della grossa, ma il vociare proveniente dalla lontana piazza Umberto lo fece sobbalzare. Si guardò intorno frastornato e la prima cosa che gli venne da gridare fu: “Cosìmooo, Cosimooo!”
- Che è stato Damià, che è stato, pecchè allucchi accussì?
- Comme che è stato? Ma io stavo dormendo così placidamente. Che è tutta st'ammuina c'arriva d' a' piazza?
- No, no, niente. È a gente che s'appiccica pe' e bbuste da' mmunnezza!
- Si appiiccica per le buste dell'immondizia? Ma perché se la vogliono portare a casa?

- Ma tu non capisci mai niente: le buste vuote, Damià, le buste vuote, quelle che sta facendo distribuire l'assessore per riempirle di immondizia secondo delle direttive ben precise e poi farle raccogliere, come si dice, "porta a porta". Così “Teano recupera e ricicla i suoi rifiuti "!
- Ma chi I'ha detto, Mussolini?... "È I'aratro che traccia il solco..."
- Ma non fare sempre il polemico! II problema è che le buste ed i secchielli sono gratuite ed allora c'è Ia corsa aII'accaparramento perché Ia natura umana è insaziabile, specie di quello che non costa.
- Ma perché queste buste non le pagano i cittadini? O le regala l'assessore con il suo emolumemo assessoriale al quale è finalmente riuscito a rinunciare, come ha sempre chiesto che facessero gli Assessori della passata amministrazione?

- Le pagheranno i cittadini, e a caro prezzo, sulle prossime bollette esattoriali. E mi auguro che siano diverse per i cittadini delle frazioni che iI servizio porta a porta non ce I'hanno, e non c'hanno più neppure i cassonetti per la raccolta differenziata. Alla faccia della difesa delle frazioni!
- Ho capito, Cosimì, ho capito tutto. A' mmunnezza deve essere una cosa terribilmente seria: pensa che c'è stato qualche signore che alle scorse elezioni amministrative si è giocata tutta la sua presunta reputazione politica pur di riuscire a fare “il gallo 'ncoppa 'a mmunnezza”. Contento lui! II problema è che il progresso, dopo un lungo giro, torna al punto di partenza. Ti ricordi quando tanti anni fa veniva Io spazzino casa per casa a svuotare i secchi in un suo grosso sacco di tela? Dopo tanto girare siamo tornati al punto dì prima.
- È vero, Damià, ma vedi il progresso è tale se ti ci sai attrezzare, altrimenti finisci per avere più problemi di prima. Prendi I'Ospedale di Teano: aveva raggiunto un buon livello organizzativo, negli anni ottanta, poi nessuno è stato all'altezza di tenerlo al passo con i tempi, di ammodernarlo, di fare per tempo tutte le modfliche di legge e cosi, quando si è dovuto intervenire per forza, si è sprecato un patrimonio notevole e si è tornati indietro di decenni.
Il vocìo dalla piazza si andava chetando. Damiano, oramai ben sveglio, si rigirò nella sua nicchia e spense una ultima candela il cui fumo cominciava a tormentarlo. Avrebbe gradito un buon caffè, ma a quell'ora i bar erano tutti chiusi. Si aggiustò la tonaca e:
- Però l'Ospedale l'hanno aperto di nuovo! E a noi che siamo stati medici non può far che piacere.
- Damià, ma lo sai che venti anni fa I'Ospedale di Teano aveva centodieci posti letto, sei reparti, due sale operatorie, una rianimazione, e i servizi di radiologia, laboratorio di analisi e i servizi di riabilitazione ed oggi è solo un precario pronto soccorso? Lo sai che vent'anni fa a Sessa I'Ospedale non c'era e a Piedimonte cominciava a muovere ì primi passi? A chi vogliono darla a bere!
- Agli stupidi, Cosimì, agli stupidi. Quelli si bevono sempre tutto, eccetto l'acqua perché non sempre c'è. Pensa che hanno fatto una grande inaugurazione con la presenza del Presidente della Regione, dello Assessore Regionale alla Sanità e di qualche altro onorevole che con l'OspedaIe c'entrava come i cavoli a merenda.
- Che bello! Avranno mobiliiato tutte le forze armate, pardon tutta la protezione civile; avranno fatto una bella passerella nell'auditorium vescovile. M'immagino già la jeep della protezione civile che correva su e giù per le vie della città, i Vigili in alta uniforme. Che cosa bella. E poi è vero che hanno messo anche una lapide marmorea davanti all 'ingresso dell'ospedale?
- Certamente! Pare a “lapide marmorea e 'zì Vicenza", mancano solo cannele, cannelotti e sei Iumini.
- Scusa, ma l'inaugurazione non si fa per qualcosa che prima non c'era ed ora c'è? A me mi pare che qui stiamo inaugurando qualcosa che prima c 'era ed ora non c'è più!
- Ma che vai a sottilizzare. Piuttosto mi ricordo che quando fu inaugurato il museo archeologico gli amministratori di oggi che allora appartenevano ad Alleanza Nazionale non furono presenti alla manifestazione con il Ministro Melandri, notoriamente di sinistra, ed anzi organizzarono un incontro di protesta con la presenza del parlamentare locale. Oggi che hanno fatto? Erano presenti?
- Ma certameme! Oggi va bene così, poi in un'altra occasione si farà a seconda del caso. Pensa piuttosto com'era bello quando facevamo i medici anche noi: una tisana, una applicazione di sanguette, un salasso, una pozione e curavamo tutto. Noi, poi, eravamo avvantaggiati perché, essendo santi, potevamo sempre fare una benedizione ed invocare I'aiuto del Superiore!
- Ma perché, tu pensi che i medici oggi possano fare diversamente? Oggi devono pensare al computer per inviare i dati alll'ASL, agli aggiornamenti ECM, al contenimento della spesa, alla attivazione dei L.i.t., alle note farmaceutiche, ai piani terapeutici, alle medicine non prescrivibili. Solo alla fine possono pensare al malato! E che possono prescrivergli, alla fine, per curarli? Solo una sana e non costosa... benedizione! Ma fatta da loro non serve a niente.
- ... e Ie sanguette, le fumigazioni, i pannicelli caldi Ii prescrivono?
- Tra poco potranno prescrivere solo quelli, sempre che uno scienziato che siede dietro ad una scrivania di Roma e che non ha mai visto in faccia un malato li inserisca nei "piani terapeutici".
- Che tempi! Che tempi. Cosimì, io non mi sento tanto bene!

- Che succede, Damià? Hai fatto una faccia bianca! Ti chiamo un medico o ti porto aII'OspedaIe?
Nooooo! Cosimì, ... famme nà bbenedizzione!

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno I 2004 - n. 7 Luglio)