L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
Indice per autore
 
Indice Pasquale Giorgio
 
 

1° maggio 1960 - 1° maggio 2010 - Presente e passato

 

Il 1° maggio 1960 coincise con le celebrazioni del primo centenario dell'Unità d'Italia. La CISL di Caserta ed i lavoratori di Terra di Lavoro convennero a Teano, storica località che consacrò la riconquistata unità del Paese, per celebrare un anno di lotte sindacali nello spirito popolare dell'unità risorgimentale. La nostra città, illustre per storia, antica per civiltà, fu la più famosa della Campania Felice fin dai tempi più remoti.
Risalendo al VI o VII secolo a.C. già troviamo Teano città potente e capitale del forte popolo dei Sidicini. Gli scrittori antichi da Tito Livio a Strabone la descrissero città opulenta, centro di alta civiltà e di temibile potenza.
Osci, Greci, Etruschi e latini si avvicendarono nella regione teanese; quì si incontrarono le loro diverse civiltà e si fusero.
Se gli avvenimenti remoti furono grandi non meno significativi ed importanti furono quelli che più recentemente ebbero Teano per scenario. Il 26 ottobre 1860 Vittorio Emanuele II e Garibaldi si incontrarono a Teano e questo avvenimento concludeva la prima e più importante fase del risorgimento nazionale.
<< Questo 1° maggio, grazie alla instancabile azione della CISL per il riscatto del Mezzogiorno, segni l'inizio di una unità economica e sociale che renda salda la conquista dell'unità politica di cento anni fa>>. Così titolava il manifesto “TERRA DI LAVORO” a cura dell'unione provinciale CISL di Caserta. Ed ancora: << A Teano i lavoratori della provincia di Caserta celebrano un anno di lotte sindacali nello spirito popolare dell'unità risorgimentale>>.
I lavoratori tutti della provincia di Terra di Lavoro convennero a Teano per celebrare degnamente questa fausta data: “La festa del lavoro”. La giornata, come da programma, iniziò alle 9 con la concentrazione in Piazza Duomo per ascoltare la S. Messa celebrata da S. E. Mons. Sperandeo. Poi corteo e deposizione di corone di alloro al monumento ai caduti e concentramento sulla Collina di S. Antonio. Quì, comizi del Segretario Generale Provinciale Domenico Ievoli e dell'On. Baldassare Armato. Quindi seguirono, fino a sera inoltrata, manifestazioni sportive e un interessantissimo programma artistico-canoro curato dalla RAI-TV, interrotto per qualche ora, per ascoltare il discorso dell'On. Bruno Storti Segretario Generale della CISL. La collina brulicava di migliaia di persone e non mancarono le tradizionali e caratteristiche ”bancarelle”, interessate a servire, con affanno, ai moltissimi avventori: pizzette, anguille, prosciutto locale stagionato, ancora di qualche famoso maiale nero autoctono teanese, razza estinta e che non ha niente a che fare col nero Casertano di oggi. Negli anni sessanta gli abitanti erano 15.765. Da poco si era affacciata la televisione e cominciava la costruzione nel sud delle autostrade. La fiera di S. Antonio richiamava migliaia di persone dai centri vicini e la società “La Precisa”, da poco impiantata a Teano, con due stabilimenti, occupava diversi centinaia di lavoratori; é di questi anni l'insediamento di una fabbrica di isolanti in località S. Croce e successivamente in una vasta area al bivio di Pugliano, si insediava una azienda per la costruzione di impianti di irrigazione. Un consorzio di cooperative costruì un grosso impianto per la trasformazione di prodotti agricoli. Qualche anno prima del '60, per effetto di un piano di ricostruzione, (non per un piano regolatore che a Teano mai è stato approvato), sorse il Rione De Casperi, altra fonte di lavoro. Sorsero anche dei piccoli laboratori artigianali di sartorie che però nel giro di poco tempo tutte queste piccole cose, finirono in fallimento o in liquidazione coatta. Nelle campagne teanese cominciò la riconversione delle colture grazie ai famosi “vascesi” (agricoltori immigrati dalla provincia napoletana) che cominciarono ad acquistare terreni agricoli trasformandoli in piantagioni di drupacee e noccioleti. Anche in questo settore vennero impiegati molti lavoratori agricoli e dal palco della collina di S. Antonio l'on. Storti tuonava tra l'altro “ … l'economia di Terra di Lavoro difetta di una adeguata rete di distribuzione dei prodotti agricoli; con apposite azioni dello Stato occorre consentire alle imprese contadine di inserirsi adeguatamente in questo settore produttivo”. La qualità e la precocità di questi prodotti Teanesi, l'incremento delle produzioni agricole, tra l'altro migliorate in qualità, vide l'antica sede di contrattazione e vendita, da sempre locata in Piazza Settecannelle, (attuale Piazza Marconi), insufficiente, né le varie Amministrazioni Comunali si preoccuparono di favorire la nascita di spazi per un nuovo mercato ortofrutticolo per cui i nostri produttori si videro costretti a spostarsi nel nascente mercato di Carinola. A Tuoro scomparve la Ramiera come erano già scomparse, ormai da tempo, le vecchie famose Ferriere. Teano internato rispetto alle principali arterie stradali, non collegato con lo scalo ferroviario per mancanza di un servizio pubblico e la carenza dei trasporti, vide venir meno la frequentazione del suo mercato settimanale da parte degli abitanti dei comuni vicini e l'economia del paese si avviò ad essere lo specchio del decadimento dell'intero Mezzogiorno. La gloria e la grandezza plurimillenaria della nostra città perdé nel giro di pochi decenni la tenenza dei carabinieri, l'ufficio del registro, la pretura, il distretto scolastico, il servizio del monopolio, la guardia di finanza, l'ospedale e,… cioé praticamente tutto, persino... i consiglieri provinciali locali... ma questo è un'altra storia. Oggi, 1° maggio 2010, alla vigilia delle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia la collina di S. Antonio potrebbe degnamente rappresentare la sede per provare a ripartire per un nuovo futuro… ma, forse, anzi quasi certamente questo resterà solo un sogno.

Pasquale Giorgio
(da Il Sidicino - Anno VII 2010 - n. 5 Maggio)