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Conca ricorda Erchemperto

 
Nel pomeriggio del 28 agosto, organizzato dalla locale Pro Loco, si è tenuto a Conca Campania, nella cornice del parco Galdieri, un incontro su Erchemperto. Relatrice la Prof. Maria Vittoria Riccio, che impossibilitata a partecipare per improvvisi impegni ha inviato il testo, letto ai presenti da Diego Di Salvo. All'incontro è stata invitata anche la nostra Associazione “Erchemperto”.
Pubblichiamo di seguito una sintesi dell'intervento del Presidente.
 

Sono grato al Presidente della Pro Loco per l'invito rivolto all'Associazione “Erchemperto” di Teano, che indegnamente rappresento, a partecipare a questa serata, e sono grato a voi tutti per le bontà che avrete di ascoltarmi.
Consentitemi innanzitutto di esternare il grande richiamo affettivo che da sempre esercita sul mio animo Conca, che ho frequento sin da bambino perché è questa la terra natale di mia madre, nata qui da famiglia teanese proprio come Erchemperto, nato a Castel Pilano dal nobile teanese Adelgario.
Sono qui a rappresentare un'Associazione che nel nome di Erchemperto, da oltre un lustro, opera per il recupero della memoria storica delle nostre contrade.
Essa è stata fondata a Teano nel 2003 da un gruppo di volenterosi di varia estrazione e con multiformi impegni professionali e lavorativi, con l'intento di supplire, per quanto possibile, alla cronica carenza di valide iniziative culturali che caratterizza la nostra epoca e soprattutto il nostro territorio. Se difatti assistiamo oggi a un rinnovato impegno dello Stato e degli enti pubblici nella cura e nel restauro dei nostri monumenti, un tempo abbandonati a se stessi, non altrettanto possiamo dire venga fatto nell'ambito della ricerca storica, della conservazione e della cura degli archivi, della tutela del paesaggio, nel campo della divulgazione, ecc. Basta considerare le eccessive pesanti pastoie burocratiche che paralizzano l'attività di certe Soprintendenze, l'assenza di ogni coinvolgimento dei privati nella gestione di beni culturali, la sciatteria e il basso livello di certe pubblicazioni edite pur con finanziamenti pubblici per accorgersi di quanto sia necessaria un'opera di supplenza da parte di soggetti disposti a svolgerla nel più totale disinteresse, al di fuori del perseguimento di utilità economiche o di mire di carriera.
Per questi fini è nata l'Associazione “Erchemperto” che senza ricevere nemmeno un euro di finanziamento pubblico ha già al suo attivo la pubblicazione di cinque annate de “Il Sidicino”, mensile di storia locale e varia umanità sul quale è comparso, nel numero corrente di agosto, l'articolo dell'amico Pasquale Comparelli “Nella terra di Erchemperto”. L'avvio delle pubblicazioni de “Il Sidicino”, proprio perché organo dell'Associazione Erchemperto, fu celebrato con un dotta conferenza, tenuta il 23 dicembre 2003 nella sala conferenze del Museo Archeologico di Teano, dell'illustre medievalista Prof. Gerardo Sangermano, su «Erchemperto, un monaco scrittore tra i contrasti e le seduzioni del secolo».
E l'Associazione ha ancora al suo attivo altre iniziative di vasta portata, come quella relativa alla figura del sommo naturalista Stefano Delle Chiaie, nato a Teano nel 1794 da famiglia presenzanese, concretizzatasi nella celebrazione a Teano, nel giugno del 2007, di un convegno di studi di alto livello, del quale l'Associazione ha pubblicato gli atti. Da quella iniziativa è scaturita un'attività di ricerca che ha portato, nell'inverno scorso, alla riscoperta della negletta tomba del Delle Chiaie nella chiesa di S. Maria Maggiore a Napoli ad opera dell'illustre paleopatologa Professoressa Marielva Torino.
Ma torniamo alla figura del nostro Erchemperto.
Animati dai propositi che ho appena enunciato, i soci fondatori scelsero di intitolare l'Associazione al nome di Erchemperto, pur non facendo certamente difetto, nella vasta schiera di teanesi illustri, altri personaggi di grande spessore. La scelta cadde su Erchemperto principalmente per il fatto che il suo nome era stato quasi completamente dimenticato: non c'è mai stata a Teano una strada, una lapide, un qualche ricordo del personaggio, che pur nato in Castel Pilano era di famiglia teanese. E nel monastero teanese di S. Benedetto Erchemperto fu forse iniziato alla vita religiosa; nello stesso cenobio dovette necessariamente risiedere per qualche tempo. L'ultimo periodo della sua vita coincide infatti con quello dell'esilio teanese dei monaci di Montecassino, che dopo la distruzione di Montecassino dell'anno 883 si trasferirono nel monastero di Teano, che in quegli ultimi decenni del IX secolo divenne la sede principale dell'intero Ordine benedettino.
Ma vi fu in molti di noi soci, nel prescegliere il personaggio Erchemperto, anche un'altra, forse più forte, motivazione: la sua storia dei Longobardi riguarda il periodo finale del loro dominio. Carlo Magno aveva già trionfato su di loro e il duca di Benevento, Arechi, aveva assicurato la magra sopravvivenza della Longobardia detta ingiustamente Minore pagando il caro prezzo della rinunzia ad ogni pretesa sulla corona d'Italia, facendo una sostanziale sottomissione ai Franchi.
L'opera di Erchemperto è quindi una storia dei vinti scritta da un vinto, cosa che è risaputo non sempre avviene, anzi non avviene mai.
Erchemperto può essere visto perciò anche come personaggio emblematico di quel desiderio, che si fa sempre più intenso e diffuso, di vedere finalmente riscritte tante pagine della nostra storia più recente e segnatamente di quella del nostro Mezzogiorno nel secolo che vide compiersi l'unità politica della Penisola, ma vide anche avviarsi un inesorabile processo di degrado e di decadenza delle nostre terre dal quale non siamo più usciti.
Concano e teanese insieme, come lo sono io, Erchemperto può essere motivo di collaborazione tra la nostra Associazione e gli organismi interessati di Conca e sono lieto di poter annunciare la disponibilità dimostrata dal Signor Sindaco, che ringrazio anche a nome dell'Associazione, a patrocinare prossimamente una giornata di studio sul nostro Erchemperto.

Pasquale Giorgio
(da Il Sidicino - Anno V 2008 - n. 9 Settembre)