L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
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Indice Pasquale Giorgio
 
 

Ai lettori...

 

Da quando "il Sidicino" ha fatto la sua comparsa in edicola, numerosi sono stati gli attestati di stima e di apprezzamento che ci sono pervenuti, sia per gli argomenti proposti, sia per il modo in cui vengono trattati. Questo significa che quando abbiamo dato vita, come periodico dell'Associazione Erchemperto, a il Sidicino avevamo visto giusto perché l'iniziativa ha composto un'esigenz che molti avvertivano.
Argomenti riguardanti la storia e le istituzioni locali quali, per citarne solo alcuni, il Museo Archeologico e il censimento del 1772, o l'illustrazione di opere d'arte di Teano, come le tele del De Mura e le chiese benedettine, o infine la rievocazione di fatti e personaggi del recente passato hanno travato notevole accoglienza nei lettori, suscitando anche soddisfazione per averli noi tratti dal dimenticatoio.
Tra i consensi, di tanto in tanto, affiora però qualche rimprovero perché molti vorrebbero maggiore spazio per la politica e l'attualità. Il fatto è vero e dobbiamo doverosamente renderne conto ai lettori.
È per questo che ho sentito il bisogno, quale Presidente dell'Associazione, di scrivere queste poche righe per ribadire ancora una volta i principi che ci hanno ispirato.
Già nel primo numero del giornale rimarcammo che l'Associazione Erchemperto aveva la caratteristica peculiare di una trasversalità a tutto campo: culturale, politica e religiosa. Il suo giornale doveva perciò essere uno spazio aperto al libero e sereno confronto delle idee. Più volte, nei numeri successivi, abbiamo invitato i lettori a collaborare con scritti e abbiamo istituito la rubrica della corrispondenza, aperta a tutti. Di lettere ne sono pervenute ma quasi sempre prive di firma!
Il Sidicino ovviamente non è disinteressato all'attualità, ma vuole stare lontano da beghe, pettegolezzi e quanto possa danneggiare Teano e la sua immagine.
Siamo pronti a ospitare ogni forma di collaborazione, specialmente su argomenti di cronaca, ma seguiremo sempre la linea dell'indipendenza e dell'essere costruttivi, che ci siamo dati all'inizio e che non intendiamo tradire.

Pasquale Giorgio
(da Il Sidicino - Anno I 2004 - n. 5 Maggio)