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"Teano di notte": chiese serrate

 
Le cronache cittadine di agosto sono state occupate per più giorni dai commenti alla clamorosa decisione del vescovo Tommasiello di vietare lo svolgimento delle visite guidate alla basilica di S. Paride, alla cattedrale e alla chiesa di S. Caterina, programmate per il 21 e 22 agosto, nell'ambito della manifestazione “Teano di notte”, organizzata dalla Pro Loco e dalle Soprintendenze. Ne hanno parlato e ne parlano in tanti; non pochi hanno espresso commenti di vario genere.
Il Sidicino non è certamente interessato alla polemica, ma l'evento riguarda la gestione di un patrimonio di arte e di storia che non appartiene solo alla Chiesa, che ne ha la custodia, bensì a tutta Teano. Perciò, pur lasciando all'intelligenza dei lettori interpretazioni e commenti, ne riferisce con questo articolo del Vice Presidente della Pro Loco.
 

Nell'ambito delle molteplici iniziative che la Pro Loco va adottando da un anno a questa parte, erano state programmate delle visite notturne ai monumenti di Teano. L'iniziativa era presa congiuntamente alle Soprintendenze Archeologica e Ambientale con il contributo del Comune, del Gruppo Scout e dell'Associazione I Liberi. Un evento che presentava notevoli motivi di richiamo: l'illuminazione notturna del teatro romano; la possibilità di visitare finalmente la basilica di S. Paride dopo una secolare chiusura; la presenza di uno staff di guide particolarmente qualificate coordinate dal Dott. Francesco Sirano cha ha illustrato il Teatro e il Museo.
Sembrava tutto organizzato a puntino, con un sapiente battage pubblicitario (abbiamo avuto modo di vedere le eleganti locandine della manifestazione affisse anche al botteghino della Reggia di Caserta) quando, il 19 agosto, quindi a poche ore dall’inizio della manifestazione, i religiosi che hanno cura delle tre chiese comunicavano verbalmente agli organizzatori che il vescovo aveva proibito lo svolgimento delle visite nei tre edifici sacri. Seguiva una richiesta scritta, trasmessa via fax dalla Pro Loco direttamente al prelato, che nel pomeriggio rispondeva con un breve fax:
“La chiesa è luogo sacro e di culto. E’ anche monumento, ma diverso dagli altri. Nessuna chiesa della Diocesi può essere sottoposta alla visita artistica notturna, anche se guidata, ma può essere visitata e ammirata soltanto durante gli orari diurni di apertura e comunque fuori dell’azione cultuale. Non sono ammesse deroghe.”
Poco importa!
“Teano di notte” si è svolta ugualmente ed è stata coronata da pieno successo. Scaglionati in gruppi di 70/80, molte centinaia di persone hanno attentamente seguito il percorso, abbreviato dopo l'eliminazione della visita alle chiese ma non per questo vuoto di attrattive. Circa la metà dei partecipanti proveniva da centri della regione, ma non pochi provenivano da oltre regione. È stato un grande successo che ha confermato la validità dell'iniziativa e che perciò ha reso più amara la delusione per la mancata visita dei tre monumenti sacri.
Molti si chiedono le ragioni del provvedimento del vescovo, che obiettivamente non risulta suffragato da motivazioni di sorta. Ovunque le chiese monumentali sono prese d'assalto da turisti e visitatori. L'autorità ecclesiastica giustamente ne disciplina l'accesso, vietando ciò che non appare consono alla sacralità del luogo o che potrebbe dare fastidio allo svolgimento delle pratiche di culto. Ma perché vietare la visita nelle ore serali, per giunta guidata e patrocinata da enti pubblici,?
Non osiamo esprimere commenti. Dobbiamo però dire che i beni culturali di questa diocesi, sempre meno fruibili, non sono gestiti nel migliore dei modi. La basilica di S. Paride, dopo la cerimonia inaugurale, è praticamente ancora chiusa; il castello dei Fieramosca è sull’orlo dell’estrema rovina; la “guida al museo diocesano”, recentemente pubblicata con finanziamento della Regione, con la caterva di errori che contiene, costituisce un triste esempio di come si sciupino i fondi pubblici e di come troppo disinvoltamente possa essere tradita la verità, ma - intendiamoci bene - quella delle datazioni e delle attribuzioni delle opere, non quella evangelica!

Giancarlo Fumo
(da Il Sidicino - Anno I 2004 - n. 9 Settembre)