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Spigolature di storia teanese (III parte)

 
Credo di far cosa utile riportando tutta una serie di appunti, estratti dai Protocolli dei notai conservati all'Archivio di Stato. Appunti che non ho utilizzato per qualche articolo, ma che comunque costituiscono una fonte interessante per i cultori di storia locale.

 

Notaio Antonio de Grandis, 584, a. 1561.

f. 39v. il 27 settembre 1561 Mario Lotterio e nob. Antonio Zompa maestri e procuratori della cappella e confraternita dell'Annunziata di Teano danno una terra in enfiteusi sita a lo largo de le pecze per 4 tomoli di grano l'anno.
f. 44v. Girolamo e Scipione Cirello teanesi.
f. 47v. l'8 ottobre 1561 Giovan Giacomo Barattuccio contratto con Francesco Roncone di Sparanise per una quantità di bestie ad menandum .
f. 50v. l'11 ottobre Cesare Martino figlio ed erede di Francesco Martino dice di avere insieme a Scipione suo fratello e a Sforza, Giovan Francesco e Ettore figli del quondam Alfonso che sono cugini, un censo dagli eredi del quondam Cristoforo Vetulo di Roccamonfina e al presente percepito da Francesca Calcidia moglie di Pietro de Bonis ut donataria di Giovanni de Bonis.
f. 66. Il 21 novembre 1561 Domenico de Pietro Fava teanese che fu molestato da Cesare Pietro di Lunardo de terra Pedimontis et proprie de la Vallata con il pretesto che Cesare incidisset seu lamiasset seu occidisset Laura e Isabella Fava sorelle germane et uterine e Isabella era moglie di Cesare e Laura cognata, ci fu processo, ora dichiara di essere bene informato de ditto homicidio seu homicidiis e dichiara che Cesare ebbe ragione legittima e che agì per il suo onore e che le due donne volebant vivere honeste et caste immo impudicissime et in maximo dedecoro ipsius Cesaris et se bene informatus fuit a nonnullis probis et fide dignis viris propterea voluit, pertanto volendo imitare e seguire le orazioni domenicali osservare e segnare i precetti de la santa madre chiesa remittit et condonat et relapsit ampia comprensione per Cesare.

Notaio Pietro de Thofano, 569, a. 1561.

f. 34. Il 12 aprile 1561 il sacerdote Lelio Brancaccio di Napoli rettore beneficiario della chiesa di S. Stefano costruita ed edificata in territorio civitatis Caleni in loco a lo rio perso, agente per parte di Fabio de Duro di Napoli assente, ex altera parte magister Cicco de Santis, magister Donato de Santojorio fabricatores civitatis theani. I due mastri promettono di reparare lo muro da dentro et fora detta ecclesia con serrare et fabricar tutte le pertuse et dove se notano le fracte levarle via stornando de fabricar sopto lo muro de detta ecclesia se trovaranno muro guasto, promettono de resarcirlo de muro bono et dove se trovasse manco de equalarlo ad laltro come lo muro de sopto sia equale se possa coprir et dove trovano lo fracico sfabrecarlo et tornarlo ad fabricar de frabica nova, fai in tondo uno tondo sopra la portaa acconciarla alias ponerse et s eli parerà necessario serrarne alcune serrande accostar la porta grande de detta ecclesia de manera che se nce possa passar la parte de cap.ne accomodatamente serrar la porta piccola de dicta ecclesia de fabrica bona de far le altre novo a la tribuna de far un altro altare dove li sarrà assignato aboccar tutta la ecclesia de dentro appinnar il solo del eccl. Mazzoccarlo de manera che stia bene con terra e se vorrà coprir la ditta ecclesia con le gran pusonate de quello grannezza che se ponerà in la lista o como più parerà che sia miglior ad giudizio de mastri et coprire de canali bonj de li meglio se troveranno acconziar la tribuna da le bande de fora et coprire de canali tutta in coppa non se venga ad guastar la lambia.
Il lavoro dovrà essere fatto entro il prossimo mese di settembre. Il notaio Antonio de Zompa affittatore della mastrodattia della chiesa di S. Stefano pagherà ducati 34 di cui ora solo 1 di anticipo e gli altri 33, fra otto giorni, ducati 15 e il resto a fine opera.
f. 63. Il 19 agosto 1561 il nobile Giulio Pio di Teano fa una società di animali con Andrea Zito de villa Versani.
f. 65v. Cesare e Fabrizio Mollo fratelli, Giovan Francesco nipote.

Notaio Antonio de Grandis, 585, a. 1562.

f. 36. Il 17 settembre 1562 Cesare de Leo con Antonello Zona di Casafredda soccida di animali.
f. 37v. il 21 settembre in Roccaromana Giovan Battista Perrotta di Teano e la marchesa di Francolise madre e tutrice del pupillo Andrea di Capua, acquista un terreno in piedi lo monte seu la vigna che fu di Eugenia Mandavillano, solo un pezzo di esso è gravato da un peso di grana 10 alla festa di S. Salvatore di agosto alla chiesa di S. Salvatore e suo rettore, di moggia 14 per 130 ducati.

Notaio Antonio de Grandis, 586. A. 1563.

f. 27. Il 9 settembre 1563 Alfonso de Ursillis camerario del principe di Stigliano e Vincenzo Angelillo et Berardino de Gonnella patre et figlio, fitto della bagliva per 600 ducati con tutti i suoi diritti.
f. 29. Il 9 settembre la fidejussione di due Gonnella è fatta da Fabio Magno e Ettore Martino.
f. 93. Il 5 dicembre 1563 Cesare Martino, Lelio de Giglio e Michele de Zucca sindaci insieme ai renumeratores Antonio de Bonavilla, Girolamo Caldaro e Giovanni Boscio per la nuova numerazione dei fuochi. Una specie di censimento dove venivano contati i fuochi cioè i gruppi familiari che accendevano un focolare per cucinare, si numeravano i componenti familiari, e le proprietà e rendite che possedevano. Notizie utili per la tassazione di 42 carlini a fuoco. Questo era il focatico dovuto alla Regia corte ogni anno. Erano esentati e non numerati i fuochi che non avevano reddito alcuno, gli ultrasessantenni, i forestieri, gli esentati per qualche privilegio, così accade a volte per i medici. Il numero dei fuochi che in teoria dovrebbe dare una stima della popolazione per una serie di motivi non è affidabile. Innanzitutto per i fuochi non contati, ma anche perché il numero di fuochi imposti alla città erano frutto di una vera e propria contrattazione con la corte della Sommaria.
f. 208. Il 27 agosto 1564 Loisia Montaquila uxor legitima di Loisi Galluccio pro cautela di Prospero Galluccio suo nipote dice diche aveva donato a Prospero e a suo marito Loisi la capitania o mastromercato della fiera di S. Michele nella città di Venafro che lei teneva con Gaspare Montaquila di Venafro e che era feudale e dotale e su questo ci fu regio assenso, ora dice che quella donazione era nulla, invalida, inane e vacua di alcuna forza anche perché il regio assenso non ci fu.

Notaio Pietro de Thofano, 570, a. 1563

f. 43. Il 5 aprile 1563 notato Scipione de Monte.
f. 84. L'11 agosto 1564 Simone Mollo e Girolamo padre e figlio vendono a Valentino Pulsitto un terreno di 4 moggia in territorio caleno in loco a le vene seu ala tavola per 20 ducati.
f. 87. Il 21 agosto 1563 società di animali fra Giovan Antonio d'Angelo e Marco Antonio e Mattia de Conca de villa Casafrigida.
f. 98. Il 7 settembre 1563 Fabricio Aldemorisco governatore di Teano rende noto con bando che sono comparsi i nobili Giuseppe, Giovan Francesco, Porzia e Loisia figli di Girolamo Salzano e Cesare Salzano e Giovan Francesco Fortino tutori testamentare dei detti figlioli e ordina al trombetta Giovan Leonardo Gasparello di gridare il bando nei luoghi soliti per gli eventuali creditori.
f. 116. Il 20 settembre 1563. Giovan Cesare Magno dichiara di avere avuto l'ufficio di castellania e lo cede a Fabrizio Mollo, segue elenco di cose presenti nel castello.
f. 121. Il 26 settembre 1563 Antonia Mollo vedova del quondam Guidone Mollo.

Notaio Antonio de Grandis, 587, a. 1564.

f. 45v. il 4 ottobre 1564 Faustina Colonna marchesa di Francolise, madre e tutrice di Andrea di Capua figlio ed erede di Tommaso, nomina procuratore UID Innocenzo Paolucci.
f. 100. Il 12 gennaio 1565, Pietro de Carlo di Sparanise e Giovan Tommaso Forcellato, il primo ha un terreno a la perazza di moggia 20 su cui moggia 4 sono reditizie, una per un grano e l'altra sempre di due moggia per una gallina, al feudo degli abenavoli da consegnare a agosto, vende per 300 ducati.

Notaio Antonio de Grandis, 588, a. 1565.

f. 23. L'8 settembre 1565 Giulio Cesare Gargano UID figlio e procuratore della madre Isabella Martino des Carles e Fabrizio de Ode de villa S. Marci. Fabrizio aveva preso in fitto da Loisio de Abenavolo. Cola Marino Abenavolo, Giovanni Abenavolo et alii nec non da Lucrezia Caracciolo loro madre una terra feudale in territorio di Francolise ad pezza rotonda che era redditizio al feudo degli abenavoli et budetti per 90 tomoli di grano l'anno.
f. 24. La stessa cosa per Piero Pane di S. Andrea che aveva in fitto un terreno alla taresca per tomoli 40 di grano.
f. 73. Il 17 gennaio 1566 Giovan Giacomo de Abenavoli procuratore di Cola Nicola suo fratello e di Loisio altro fratello e Graziano Caramandas di Castello a mare del Volturno che agisce anche per i suoi rfatelli e che aveva nei giorni scorsi comperato un terreno in Francolise ad frascati alias le corti di un moggio e cambiò in permuta questa terra con un'altra terra anche essa soggetta al feudo degli abenavoli e chiede assenso.
f. 77. L'11 febbraio 1566 Giovanni Blasio Pulsitto e Cesare di Gasparre economi della cappella dell'Annunziata.
f. 150v. il 14 luglio 1566 testamento di Luigi Galluccio, eredi Andriano e Ottaviano suoi figli.

Notaio Antonio de Grandis, 589, a. 1566-67.

f. 63. Il 15 dicembre 1566 testamento di Alonso Munitius di Leon ispano della comitiva di Antonio Trebecola capitano di fanteria, nella osteria che si dice de fora.
f. 69. Il 28 dicembre 1567 testamento di Giulia Santoparo vedova del notaio Cappello, in casa del notaio Scipione Carello di Teano, sita in parrocchia di S. Maria dei pellegrini, erede Isabella figlia di Scipione Carello.
f. 118v. il 17 maggio 1567 Prospera Martino vedova e tutrice di Clemenza Forcellato figlia ed erede del quondam Giovan Antonio Forcellato, per una società di animali.

Notaio Antonio de Grandis, 590, a. 1568.

f. 139. Reemptio pro m. Petro Paulo Puccio et Loisi Tansillo. Per una terra alli ciorlanj alias ad bangnola, con Marco de Ciglio de villa Tuori.
f. 144. Il 24 maggio 1568 captio possessionis p. dno Fer. Caracciolo. Nella terra di Francolise ad preces factas da Antonio di Belardino del casale di S. Cipriano pert. Averse procuratore di Ferdinando Caracciolo e Paolo d'Aversa tubista della corte del governatore di Teano, si prende possesso di un certo lago in territorio di Francolise qui dicitur la limate de le mele juxta viam publican, juxta bona marchioni Francolisis. Negli anni scorsi fu promossa lite in gran corte della Vicaria tra il quondam Fabio Barattuccio e Gabriele de Musone de terra Francolisis come utile signore del feudo de li scagliuni, la lite verteva sulla devoluzione del terreno detto la limata delle mele a detto feudo, redditizio al feudo per grani 12.

Notaio Antonio de Grandis, 591, a. 1569.

f. 102. Il 28 febbraio 1569 Giovan Giacomo de Alarcon governatore di Teano.

Notaio Antonio de Grandis, 592, a. 1570.

f. 14v. settembre 1570 testamento conditum p. Federicum Martinum. Nella casa in parrocchia di S. Maria Celestina, lascia erede suo figlio Alfonso.
f- 22. Inventarium bonorum her. quondam Federico Martini confectum pro Bellisaria eiusque viduam et tutricem. Illeggibile.
f. 57. Il 22 novembre 1570 Submissio pro m. Bellisaria Scalaleone cum Alfonso Martino eiusque filio. Fitto della osteria extra moenia, detta la hosteria de fora a Luca Matteolo per ducati 5 l'anno.
f. 114v. il 20 marzo 1571 Fabio Martino governatore dell'Annunziata contratto con mastro Francesco Speziano de Neapoli pittore et indoratore.

Notaio Antonio de Grandis, 593, a. 1572.

f. 93. Giovan Antonio Gesualdo procuratore del duca di Mondragone per la domicella Sabella Torella della terra di Capriola Apuleae (Serracapriola) famula del ditto ill. duca et li nobili Sarro e Giovan Berardino de Prata di Teano padre e figlio. Sabella sposa Giovan Berardino de praesenti volo et vis juxta li usi de la sacrosanta romana madre ecclesia. In dote ha 170 ducati, cento in denari ora e il resto al momento del matrimonio. Doveva essere molto bella e seducente questa servetta del duca e obbedientissima per meritarsi una dote così.

Notaio Antonio de Grandis, 594, a. 1572.

f. 34. Il 15 dicembre 1572 judice Marco Sacco per un mutuo. Non stupitevi per questo interesse per il cognome di Sacco. Ma sono quasi convinto che lo storico di Sessa del 600, Lucio Sacco fosse in realtà di provenienza teanese.

Notaio Nicola Maria Sanfelice, 1041, a. 1572.

f. 1. Il 29 dicembre 1572 emptio pro Nicola Antonio Pulsitto, acquisto di una terra in territorio di Calvi a cannela cupa da Selvaggio de Lettera di Sparanise.
f. 69. Il 19 febbraio 1572 Beatrice Macedonio moglie di Giovan Ferdinando Pio dice che nei mesi scorsi aveva rinunciato a quanto le compete de l'eredità del quondam Giovanni Beltrame per la morte di sua madre Laura Beltrame da essa lucrata per morte del quondam Detio Macedonio suo primo marito e padre di Beatrice.
f. 73. Il 24 febbraio 1572 Inventarium pro ill. dno duce montis dragonis. Nel palazzo Antonio Carafa duca di Mondragone, uno quinterno de conti di Colantonio de Giglio camerlengo della casa de Stigliano, Intrate di Teano 1549-50; uno quinterno de Valentino de Leo commissario 1552-53; uno quinterno di Giovan Luisi de Giglio conservatore del feudo dei Gallucci.
f. 152v. il 6 marzo 1572 Giovan Giacomo Barattuccio e il notaio Giovan Vincenzo Pacella governatori dell'Annunziata.
f. 190. Il 17 giugno Giulio Pio e Antonio Cerqua e Fabio suo figlio fanno una società super certa conciaria exercenda per detto Antonio e Fabio, Giulio Pio mette 100 ducati.
f. 241v. il 9 agosto Giulio Galluccio, Valentino Pulsitto e Giulio de Judece de Teano sindaci fittano il quartuccio per 550 ducati a Giovanni Daniele.
f. 269v. nel mese di agosto Giovan Giacomo de Garamo e Silvestro Amore procuratori della cappella di S. Pietro in acquaro.
f. 308. Il 16 settembre 1572 Fabio de Monte e il notaio Oliviero de Grimis sindaci nominano cassiere il notaio Federico Larco.
f. 366. Il 20 ottobre 1572 Eugenia Magno madre di Costanza e Giovanna e di Alessandro Magno nomina procuratore Ottavio Magno.
f. 379. Il 29 ottobre UID utriusque juris doctor, Giovanni Antonio de Angelis e Federico Spatano governatori dell'Annunziata, donazione fatta da Laura Giardino vedova con l'assistenza di Giovan Vincenzo Nobile di ducati 104.
f. 401. Il 21 novembre 1572 debitum p. Universitate civitatis Theani. Sono presenti all'atto Francesco Antonio Simonetta di Teano e Federico Terracina di Sessa e dall'altra i sindaci Fabio de Monte e notaio de Grimis, Simonetta e Terracina dicono che nel 1571 vennero a convenzione con i sindaci pro tempore Dorico Scalaleone, Giovan Francesco Santoparo, e Francesco Antonio d'Angelo, con fidejussione personale di Federico Terracina e di Benedetto e Francesco suoi fratelli, e presero l'erariato della città per 1100 ducati.

Notaio Antonio de Grandis, 595, a. 1574.

f. 140v. Prosperro Galluccio fitta a Berardino de Prino della villa di cerano in pert. di Teano la masseria de Casamostra per anni 6 e per 70 ducati l'anno.

(fine III parte)

Giampiero Di Marco
(da Il Sidicino - Anno XVII 2020 - n. 4 Giugno)