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Indice Giampiero Di Marco
 
 

Spigolature di storia teanese (II parte)

 
Credo di far cosa utile riportando tutta una serie di appunti, estratti dai Protocolli dei notai conservati all'Archivio di Stato. Appunti che non ho utilizzato per qualche articolo, ma che comunque costituiscono una fonte interessante per i cultori di storia locale.

 

Notaio Cesare Mandavillano, 58\448, a. 1551-58.

f. 3. Il 2 novembre 1551 Antonio de Zompa, captio possessionis terram in loco ubi dicitur a bagno novo seu allo molino. Zompa era il cognome del Sidicino.
f. 23. Il 17 del mese di marzo 1552. Testamento del cl. Giovanni Mollo, la casa in parrocchia di S. Cosma, lascia erede suo figlio Guido Mollo, la moglie Diana Terracina di Sessa gli portò in dote 500 ducati. Ducati 610 li ha avuti da Simone Mollo, si dichiara debitore di 100 ducati verso Caterinella Mollo.
f. 37. Locatio ad pensionem. Il 5 luglio 1552 Paolo de Adamo di Teano a nome di cesare Galluccio per un anno locavit a Valentino de Schiavitta di Teano due soccie di ortoceraso per 6 ducati e mezzo da pagare a S. Reparata.
f. 40v. il primo settembre 1552 testamento di Loisio d'Angelo, erede il figlio Angelillo d'Angelo.
f. 83. Il 14 ottobre 1556 venditio gabelle vini et quartucii. Cioè la tassa sulla vendita del vino e della carne. Antonio de Angelis prosindaco, e Giovan Francesco de Martone, Francesco de Renzis, Giovan Francesco de Gratiosa sive capoccio, Giovan Luigi de Giglio e Antonio de Zompa electi della città e presenti altri particolari come Giovanni de Robano fittano la gabella del vino e la gabella della carne nominata lo quartuccio. Fu fatta asta pubblica nella piazza, il tubista o banditore è Giovan Paolo de_Aversa. La gabella della carne spuntò la cifra di 28 once, cioè a carlini 60 per oncia, o ducati 6, sono 168 ducati. Mentre la gabella del vino spuntò la cifra di 170 ducati.
Si vende più vino che carne, bisogna tenere presente che la carne era un genere di lusso, si mangiava una volta la settimana e i signori anche due. La dieta era a base di foglie, così venivano chiamati i napoletani, mangiatori di foglie. Poi ogni famiglia si faceva il maiale o anche due per conto suo.
f. 96. Il 7 novembre 1556 Giacomo Mollo e Antonio d'Angelo sindaci.
f. 102. Il 17 novembre 1556 Prospero Galluccio e Antonio D'Angelo sindaci. Per rogare un atto o come si direbbe oggi, fare una delibera, bastavano anche solo due dei sindaci.
f. 134. Reassumptio instrumenti pro mag. Giovan Jacobo Baraptucio et fratribus. Il primo marzo 1557 Giovan Giacomo, Giovan Camillo, e Giovan Alfonso Barattucci figli ed eredi del quondam Giulio Barattuccio. Il notaio riassume un atto del 27 gennaio 1533 per una terra concessa sita ad ferrari con masseria e case, per annuo censo di 10 ducati.
f. 141. Il 4 aprile 1557 sindaci Antonio d'Angelo e Alfonso de Ursillis.
f. 178. Il 25 aprile 1558 Giovan Felice Scalaleone de Neapoli utile dominus et patronus ville Montanari concede ampia procura a Domenico Scalaleone suo fratello. Giovan Felice Scalaleone è teanese, ma si dichiara napoletano per motivi fiscali, la condizione di privilegiato napoletano gli permette di non pagare alcune tasse e gabelle. Scalaleone uomo di legge, proveniente da famiglia di notai, aveva cattedra di diritto alla università di Napoli. Ha sposato Lucrezia Caracciolo, seconda moglie e vedova di Giovan Battista Abenavolo. Nello stesso 1558 aveva acquistato da Oliviero Caracciolo il feudo di Montanaro cum onere census debito al monastero di S. Lorenzo di Aversa, pro ducatis 3800.
Nel 1578 Giovan Felice vende libere a Vincenza della Marra reservatis territoriis de Campitello per eum donatis a suo fratello Oderisio per 4400 ducati. Questa data pone un problema dal momento che la data di morte dello stesso ufficialmente è il 1574, sepolto nella cappella della famiglia Massa nella chiesa di S. Severino.
f. 189. Locatio molendini p. nob. Antonio Zompa. Il 19 novembre 1558 zompa utile signore del feudo de li guaimari concede in fitto un mulino sito a la ponta de casamarcia seu a lo montano de pietrocola. Juxta formalem, juxta bona demanialia dicti feudi per 4 anni continui per la somma di 14 ducati l'anno. Giudice a contratto Valentino Pulsitto. Il feudo detto dei guaimari o anche di casamarcia era appartenuto a Pietro Cola Abenavolo, poi dopo alterne vicende era di Beatrice figlia di Ludovico Abenavoli moglie di Giovan Battista del Tufo, che possiede il feudo nel 1536 e ancora nel 1538 suo marito. Pochi anni dopo il feudo viene venduto allo Zompa.
f. 203. L'8 marzo 1558 Antonio de Angelis e Antonio d'Angelo dicono di avere avuto dal principe di Stigliano la possibilità di chiudere una strettola in parrocchia di S. Pietro e volendola chiudere convengono di dividerla in due parti: la parte di sopra che responde a la strata de li gradi delo bagno a Antonio de Angelis, quella de bascio che responde a lo cantaro dietro la fontana de li cannelli al notaio d'Angelo con patto che l'acqua che esce da lo cortiglio predetto notaio d'Angelo possa usarlo.
f. 209. L'8 marzo 1559 i baiuli di Teano sono Marsilio Venturelli, Giovan Antonio Ferro, Consalvo de Santulo e Nicola Ferro de terra Rocce Monfine.

Idem, 449, a. 1564-66.

f. 18. Il 24 gennaio 1564 testimoniale pro dno clerico Julio Galluccio de civitate Theani. In apotheca judicis antonio d'angelo sita in platea publica davantia testimoni Giulio dichiara che Horacio Tristano e Giovan Nicolò Galluccio figli del quondam Cesare nacquero et sono nati in la cità de Theano a tempo era ditto Cesare patrone de lo feudo de li Gallucci venduto p. Cesare a la c. del s. patrone de Stigliano et li sape esso nascere e qua in la città di Teano perché esso era uno dei Galluccio che pratticava sempe in casa del detto Cesare.
f. 35. Si nota il ven. dm. Giovan Battista Pulsitto.
f. 75. Il 9 dicembre 1564 gli eletti del terziere di Versano e il sindaco et particolari dello stesso e molti altri del feudo dei Gallucci nominano un procuratore.
f. 103 il 17 marzo 1565 Giovan Giacomo Barattucci barone degli infanti per un censo.

Idem, 450, a. 1567.

f. 20v. il 25 gennaio 1567 Benigno Affaitati e Cesare de Ursillis sindaci.
f. 47. Il 2 marzo 1567 il nome del terzo sindaco Aloisio de Magno. La famiglia Magno possedeva il feudo di Cammarino.
f. 54. Il 19 marzo 1567 testamento di Jacobo Mollo, erede suo figlio Giovanni.

Idem, 451, a. 1569.
f. 162. Il 15 luglio 1569 depositus pro Cesare de lo Vecchio et eius uxore. Berardino de Fanelli incola ubi dicitur a Gallincapo deposita la somma di 31 ducati per Cesare de lo Vecchio et Victoria sua moglie. La famiglia del Vecchio, di origine ebraica, possedeva il feudo di Villa mola e quello di Campofaro.
f. 249. Il 9 ottobre si stendono i patti matrimoniali tra Clemente Mollo e Salustia Forcellato.

Idem, 452, a. 1571.

f. 56v. il 12 marzo 1571 Oderisio Scalaleone e Giovan Francesco Santopari sindaci di Teano insieme ad altri concedono ampia procura a Giacomo Saggese di Napoli.
f. 92. Il terzo sindaco è Francesco Antonio d'Angelo.
f. 112. Eugenia Magno filia et erede di Fabio, procura.
f. 173. Il 24 agosto 1571 i sindaci convengono con il mastro Giovanni Tommaso de Adamo che deve costruire una fontana nella strada de li cauzolari per il prezzo di ducati 220, da pagare in tre rate di cui la prima di ducati 10, la seconda in mezzo di ducati 200, la forma è del disegno accluso.

Idem, 453, a. 1572

f. 87. Il 20 aprile Scipione Martino des Carles opera una recognitio per un terreno nel feudo di Cimorisco a le nocelle.

Idem, 454, a. 1573.

f. 59. Il 26 maggio 1573 cessio p. mag. Octavio Magno fatta da Eugenia Magno dai beni dotali ducati 60 che vengono da Girolamo de Monti e quondam Fabio e Giovan Angelo Magno fratelli, tra i testi anche Prospero del Vecchio.
f. 64. Il 27 maggio 1573 procura di Giovan Paolo de Cistis.

Idem, 455, a. 1575.

f. 96. Il 10 agosto 1575 Scipione del Vecchio anche a nome di Prospero del Vecchio per una terra sita a Campofaro ubi dicitur a la montagna e santo Bartolo, ad labrandum et cultivandum dedit a Ferdinando de la ripa.

Idem, 456, a. 1578.

f. 47. Il 2 aprile 1578 affittus p. m.co Jo. Maria Martino, pre in fitto una taverna a la piazza grande e una a cerquelle in Francolise.
f. 57. Ultimo de aprile testamento di Antonio d'Angelo, erede suo figlio Giovan Battista.
f. 111. Il primo agosto 1578 Scipione de Monte e Colamario Sanfelice sindaci. Acclusa copia del pubblico parlamento nel quale si dice che Prospero Galluccio ha pagato a Annibale Cipresso ducati 350 dovuti alla Regia corte.

Notaio Giovan Ferdinando Martone, 506, a. 1556.

f. 12v. il 22 maggio 1556 Onofrio Forcellato vende al rev.do Cesare de Angelis un mese integro della Catapania per il prezzo di ducati 10. Una specie di gioco d'azzardo, perché niente può assicurare che durante quel mese ci sia un guadagno. Anche se il catapano ha il diritto di controllo dei pesi e misure dei generi commestibili, che is vendono nel mercato settimanale. Teano aveva un diritto che si chiamava nizzo.
f. 13. Il 27 maggio Antonio de Angelis e Simone Mollo governatori dell'Annunziata, fittano una casa in S. Maria Celestina a Giovan Battista de Cicco de Janetti per anni tre per sei ducati l'anno.
f. 24. Il 13 giugno in castro Thore, consignatio vexillorum pro curia castri Thore. Girolamo Cesario Tabulario di Napoli deputato del S. regio consiglio eletto per la lite sorta dopo la morte di Giovan Tommaso di Minadois olim commissario e procuratore di Camillo Galeota per la quota dotale che questo doveva avere dal q. Flaminio Galluccio. 1600 ducati da Giovan Francesco e Ettore Galluccio.
f. 16v. il 20 giugno 1556 Cesare di Leone di Teano per la vendizione fatta a Antonio di Francesco di Sparanise per Francesco Roncone di alcune cose di Cesare burgensatiche, site in pertinenze di Calvi a torre di Francolise ubi dicitur ad dereto lo monte de la torre, juxta montagna, redditizia al pheudo di Cesare e parte franca per lo prezzo di ducati 140 quale strumento fu fatto dal notaio Antonio Scarano di Capua. Cesare dà il suo assenso e riceve da Antonio 5 ducati.
f. 17. Il 20 giugno 1556 cesare di Leone di Teano utile signore del feudo de li taffurj, assenso per la vendita fatta da Antonio di Francesco per una terra in territorio di Calvi per 24 ducati e riceve 12 carlini.
f. 36. Il 10 novembre captio possessionis, di una terra beneficiale di S. Secondo partim nemorosa e parte cum quercubus et partim campestrem ubi dicitur a s. Secondino, Antonio de Santoparo ne prende possesso.
f. 57. Il 17 luglio Giovan Giacomo Barattuccio e Girolamo Salzano governatori dell'Annunziata e uGiovanni Thiani di Casale per una terra sita alla selce redditizia alla chiesa di mezza libbra di cera alla festa dell'Annunziazione.
f. 62v. l'11 agosto Aurelio Minadois governatore di Teano consegna le chiavi di castellano a Guido Mollo, segue elenco dei carcerati nel castello e elenco dei beni.
f. 73. Il 3 settembre Antonio de Angelis, Cesare Mandavillano e Cesare Mollo sindaci per i 40 ducati sulla gabella del vino.
f. 74. Cesare Mollo il 6 settembre vende la gabella a Giovanni di Francone per 21 ducati.
f. 80. Il 16 settembre Berardino Matino erario del feudo di Casafredda.

Notaio Pietro de Thofano, 567, a. 1557.

f. 2. Procura p. nob. Federico de Martinis de Neapoli. Giudice a contratto Valentino Pulsitto. Federico nomina procuratore il giudice Marco Solco e Angelo de lo buio anche per conto di suo figlio Giovan Alfonso.
f. 24 v., il 14 marzo 1552. Donatio pro Jo. Martino Principe, una casa in parrocchia di S. Marco donata da Camillo Lottieri di Teano.
f. 32v. il 17 aprile 1557, consignatio p. clamides pro n. Jo. Cesare Mondo castellano civitatis Theani. Il castellano a nome e per conto di Aurelio Minadois di Napoli governatore di Teano, consegna p. clamide a Marco Sacco di Casale.
La clamide è un mantello, sarà forse una consuetudine per la presa di consegna di un ufficio.
f. 46. Il 24 luglio 1557. Vincenzo de Renzis concede a Jacobo de lo Mazzo alias de Ferrante de villa Casi, per la somma di 40 ducati.

Notaio Pietro de Thofano, 568. A. 1558.

f. 3. Il 5 gennaio 1558 emptio terre pro nob. Joan Francesco Mollo, una terra a Pantanello di 2 moggia ubi dicitur a lo siniscalco per la somma di 20 ducati.
f. 8. Il 18 gennaio Francesco de Gallo di Pugliano vende a Cesare Mollo un territorio in loco ad morsetelle per 8 ducati.

Notaio Giovan Ferdinando Martone, 507, a. 1558.

f. 26v. il 14 marzo 1558 Giacomo Sanfelice di Pietravairano debitore di una somma a Sano Mortello di Carbonara.
f. 27. Il 14 marzo Scipione Loffredo governatore di Teano.
f. 41. Il 25 giugno 1558 frate Antonio de Zompa priore del convento di s. Agostino di Teano fitta a Giulio Sanfelice la vigna del convento alle pastene per 20 carlini.
f. 45. Il 10 luglio Scipione Martino des Carles dominus pheudi di cimorisco concede assenso alla vendita fatta da Angelo di Benedetto di Francolise a Tommaso de Biasio di Fontanelle, di una terra di moggia 4 sita alla porta delle carra per la somma di ducati 24, riceve ducati 6 e deve in perpetuo grani 3 a mezzo agosto.
f. 49v. il 13 agosto Giovanni Maria Martini dominus pheudi de Gallincapo concede assenso che nel feudo in parte devoluto una casa di Giacomo de Jorio in Pizzone, dalla cessione di questa casa Giovanni riceve 2 ducati e mezzo.
f. 58. Il 3 settembre Fabio Monte e Giovan Francesco Fortino sindaci per la gabella del vino a Giovan Francesco Mollica.
f. 72. Il 5 ottobre Ercole de Rossetto governatore di Teano.

Notaio Giovan Ferdinando Martone, 508, a. 1559.

f. 21. Il 25 febbraio 1559 Giovan Tommaso Corregge di Montenaro dice a Parillo Ferretta camerario di Giovan Felice Scalaleone utile dominus feudi di Montanaro che lui riconosce essere del feudo una casa in Montanaro, altra con cortile e orto di reddito di grana 4, e una gallina che deve pagare alla festa di s. Lorenzo, una terra alla foresta e un'altra di moggia 2 e mezzo di reddito di grana 4, un orto dove si dice allorto di moggia un quarto per grani 1, una terra a riello di 1 moggio e un quarto per grana due, una ad capistrello di moggia due per grani 1, una casa palaziata per grani 1.
f. 64v. il 2 settembre 1559 Cesare di Leone di Teano utile signore del feudo de li taffurj presta assenso alla vendita fatta da Francesco Simonetti a Giovanni Tommaso Correja di Montanaro di una terra in territorio di detta villa dove si dice alla vigna seu ad cetola juxta rivum acque pluvialis per il prezzo di ducati 5 e tarì uno, redditizia al feudo per grani due e mezzo da pagare ad agosto e riceve 5 carlini.
f. 75. Il 14 ottobre 1559 Domenico Mancini di Cajanello erario del conte di Palena (di Capua) fitta a Persio Albano di Pietravairano la mastrodattia per ducati 18 e mezzo.

Notaio Antonio de Grandis, 581, a. 1559.

f. 44v. il 22 aprile 1559 Fabio de Monte e Giovan Francesco Fortino sindaci insieme a diversi eletti e sindaci dei terzieri nominano un procuratore per le bonatenenze.

Notaio Antonio de Grandis, 582, a. 1559-60.

f. 58v. il 21 ottobre 1559 l'abate Silvio Guastaferro de civitate Theani datio ad menandum quosdam 3 bobum a Gilgio Marinucci per anni tre per 11 ducati e mezzo per la capitania dei bovi predicti. Cioè affida i tre buoi per tre anni, naturlmente tre buoi sono utili per l'aratura che Giglio potrà fare anche a pagamento.
f. 181. Il 12 maggio 1560 in cortilio castri Theani ante criminal carcer, Francesco Cepullo di Capua caporale sub dictum messere Francisco Flores capitano ut dicit de Campagna contra malfactores et foruscitos. Francesco dice, qualmente esso con suoi compagni haveno pigliato certi forusciti quali sono: vs. abate Federico Pocaro di Vairano, Salvatore Bruno de dicta villa et Justino de Fedele de Riardo presente et carcerato in potere di detto Federico con suoi compagni et perché dice epso Francesco haver havisato ad dicto M. Francesco suo capo de che ha fare de detti forusciti et dove li have da portare per questo vole passare prigiuni dicti forusciti in detto carcere et quelli consignare ali sindici et castellano de dicta città sicome in presente nostra consegna per prigiuni dicti forusciti dentro dicto carcere a li magnifici Fabritio Galluccio e tgiovan Loisi de Giglio sinici di detta città et al m. Cecsare Magno castellano similmente del castello de dicta città, prout che habiano da tenere in decto castello li predicti prigiuni ad instantia de la gran corte della vicaria seu del dicto m. francesco caporale.
Il cosiddetto Tribunale di Campagna, una squadra di armati a cavallo che correva la campagna alla caccia dei fuoriusciti. Le spese erano a carico delle università che dovevano ospitarli.
f. 181v. la città protesta col castellano dicendo di non essere tenuta.
f. 203v. il 17 agosto Giovanni Maria Martino utile signore di callincapo concede a Vito Antonio de Pari de villa Transi una terra di moggia uno e la padula di moggia due sita ale sorse per anni 8.

Notaio Antonio de Grandis, 583, 1560.

f. 197. Il 30 novembre 1560 Agostino de Benedetto di Pietravairano ex una, e l'abate Marco Cipresso di Tuoro. Agostino possiede come vero padrone quamdam terram cannavinam scampiam sita et positam in territorio s.ti Felicis loco ubi dicitur a lo cioppitiello seu a S.to Angelo, juxta bona di Andrea de Patre di Petra mellaria, juxta bona di Camillo de Feliciano di S. Felice, condizionata per grani 5 alla festa di S. Maria di settembre al barone di S. Felice, la cede all'abate un moggio di questa terra a scelta dell'abate per il prezzo di ducati 4. Lo stesso giorno l'abate fitta ad Agostino lo stesso pezzo di terra per anni tre a ragione di decine sette di cannavo ogni anno. Una terra atta a fungere da canneto, vicino forse a un rio. Le canne servono per fare coperture.

(fine II parte)

Giampiero Di Marco
(da Il Sidicino - Anno XVII 2020 - n. 3 Maggio)