L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
Indice per autore
 
Indice Giampiero Di Marco
 
 

Echi di furibonde lotte politiche nello spulcio dei Periodici

stampati o editi a Teano (IV parte)
 

La Democrazia Campana. Periodico di Terra di Lavoro, che si dice qui appartenere al Lonardo è un giornale settimanale di Caserta, Anno I, numero di saggio (6 giugno 1907)-910. Il Direttore è Enrico Scola ed è stampato dalla Tipografia Sociale. Una informativa dei carabinieri accerta che il proprietario del giornale è Giuseppe Lonardo di 52 anni, che lo diresse nel 1909. Il giornale che fa capo a Lonardo esce di nuovo con gerente responsabile D'Aniello Custode, stampato dalla tipografia sammaritana di Umili e Quattrucci.
Nel numero di saggio del 6 giungo 1907, in prima pagina dopo il Battesimo e programma, un articolo contro Il deputato Montagna affarista politico, e di risvolto La provincia è dei provinciali. In questo si scaglia contro la candidatura del generale Mazzitelli, al contrario Giuseppe Lonardo, ha speso fin dall'età di 22 anni tutte le sue energie nelle pubbliche amministrazioni. Egli è noto per le sue pubblicazioni su questioni amministrative in provincia e fuori. Ha diritto a rappresentare con dignità e decoro il Collegio di Teano. Segue Relazione della giunta delle elezioni. Elezione contestate del Collegio di Teano. Seduta del 15 maggio 1907, vi sono accuse di broglio da parte di Mazzitelli nei riguardi di Lonardo, però non vi sono prove, pertanto si chiede il ballottaggio tra i due candidati. Altro articolo La candidatura Mazzitelli nel 23 dicembre 1906 ed oggi, i cui si ribaltano le accuse e si indica nei brogli di Roccamonfina la mano del partito cui aderisce Mazzitelli. Interessante l'articolo in terza pagina Le diverse fisionomie dell'elezioni politiche di Teano. È la quinta elezione politica che viene indetta a Teano dal 1904. In quella occasione Paolo Galdieri era alleato con Olindo Amore nelle elezioni del 6 novembre 1904 e del 14 maggio 1905. Quelle elezioni furono annullate, e fecero perdere al Galdieri la fiducia nei suoi alleati. Egli implorò Lonardo per una via di uscita dalla situazione e gli promise eterna gratitudine. Con questa promessa Galdieri andò in Parlamento, col generale suffragio elettorale. Poi si dimise e alla viglia delle elezioni del 1906 ecco che si presenta Mazzitelli che è suo cognato. Questa candidatura contravveniva i patti precedenti. Il ballottaggio ora viene dopo una revisione generale delle schede, la riduzione di voti è a danno del Lonardo, ma anche a danno del Mazzitelli. In ultima Le armi bugiarde dei fautori del Mazzitelli, per accreditare la sua candidatura si disse che era appoggiato dal governo e si arrivò persino a foggiare un telegramma da Roma che si portò in giro per tutta Teano.
Un'eco della lotta che si svolge nel Collegio di Teano la vediamo nella vignetta con relativa poesiola sfottente, sul giornale casertano Il Figaro, anno I, n. 2 (14 marzo 1912).
La disfida di Teano. Due morti e un ferito grave. Una bella vignetta mostra un carabiniere che garbatamente, ma con energia invita il deputato Zanfagna a prendere la via della porta del Parlamento. Un folletto con un basco da operaio, alato, intanto ha pugnalato alle spalle il deputato e sull'arma è scritto Lonardo. S'ode a destra un lamento di tomba/ a sinistra risponde un lamento/ pel collegio fa l'eco e rimbomba/di Zanfagna lo strido fatal. Le strofette ripetono il motivo della ingenuità di Zanfagna, tradito dagli amici. Fu colpito Mariuccio alla schiena/mentre il passo muoveva giulivo/per recarsi a la Camera a cena/a brindare al suo invitto valor.
Il Parlamentino di Terra di Lavoro. Anno I, n. 8. Domenica 28 luglio 1912. Contra audentior ibo. Tratta tutte le questioni politiche ed economiche riflettenti il Collegio di Teano e altri argomenti di interesse della Provincia di Caserta. Direzione, Redazione, Amministrazione e inserzioni a pagamento rivolgersi al sig. Francesco Gallo. Via Solitaria 39, Napoli. Si pubblica ogni mese. Abbonamento annuo costa lire 3,00. Un numero separato cent. 5. Gerente responsabile è Vincenzo Autiero. Il giornale è stampato a Napoli in via S. Sebastiano, 48 Presso la tipografia di Morano. Numero di telefono 8-54.
Su questo numero si dà conto della avvenuta elezione il 16 giugno 1912 nel Collegio di Teano del Deputato generale Ernesto Mirabelli, sottosegretario al Ministero della Guerra. Il deputato venne in visita al Collegio i giorni 29 e 30 giugno e fu accolto con calore a Roccamonfina, mentre a Teano era stato preparato un banchetto settario, a cui non venne invitato neppure quel sindaco che pure aveva poco anzi rivolto un discorso al soldato d'Italia, impersonato dall'on. Mirabelli. Il sindaco Lonardo Carmine seppe far buon viso e mantenere un contegno decoroso, nonostante il mancato invito. Prosegue l'articolista che si firma con lo pseudonimo di Niccolò, dando conto delle polemiche tra vari capielettori del Mirabelli. In particolare i zanfagnardi, sostenitori dell'avv. Zanfagna, che vuol pesare molto di più di quanto in effetti pesa. Tra i candidati in lizza, il più forte è Mirabelli, dopo viene Lonardo, Zanfagna è seguito soltanto a Vairano e Tora. L'articolista auspica che verrà il tempo che il collegio elegga Guido De Simone di Marzano Appio. Un articolo a firma il Demografo illustra la situazione delinquenziale nel collegio. I reati più comuni sono i furti, l'abigeato e il pascolo abusivo, a Teano quando si trascende per aver bevuto copiosamente, si danneggia per vendetta e si ruba anche per desiderio inutile senza fatica. Qualche corrispondenza da Mignano, Pietravairano, Roccamonfina, Marzano Appio con notiziole varie.
Il giornale è pubblicato ancora nell'anno seguente 1913. La testata varia leggermente.
Il Parlamentino. Organo di polemica urbana. Contra audentior ibo. Liberale, democratico, agrario, tratta tutte le questioni politiche ed economiche riflettenti il collegio di Teano e altri argomenti di interesse della Provincia di Caserta.
Anno II, n. 14. Domenica 19 ottobre 1913. Cambia il responsabile, che diventa Adolfo Musto, tipografia la stessa.
Ci sono le elezioni, indette per domenica 26 ottobre 1913. Il fondo I perché di Teano, informa che mentre la candidatura del Mirabelli è fortissima, quelle del Lonardo e di Zanfagna, lasciano il tempo che trovano. Il primo non può competere per sapere o capacità, il secondo fa ridere e indispettisce coloro che lo hanno portato, un ambizioso, mancante di base e di contenuto. Invece l'amico Persico di Mignano si è nobilmente ritirato. Firma Niccolò. Nelle pagine interne è riportato il discorso dell'on. Mirabelli in Teano il giorno 26 settembre 1913. Parla innanzitutto della Libia e della possibilità che si è aperta per quanti vorranno contribuire ad incivilire quella terra. Prosegue dicendo che si è interessato per l'apertura di una scuola tecnica a Teano, per la risoluzione dei famosi passaggi a livello di Caianello, per una linea ferroviaria, che da Caserta porti a Roccamonfina, vede bene anche nel Collegio l'apertura di un tiro a segno, perché la gioventù si eserciti con le armi. Questo è il programma che si sente di portare per il Collegio che egli rappresenta da poco più di un anno. Un lungo articolo dal titolo Il programma liberale nel Collegio di Teano, anonimo, ripercorre le promesse fatte dal Mirabelli, però a ben leggere, una vena di ironia contorna quelle promesse, e una certa ironia avverto quando egli dice che innanzitutto occorre una riforma che ripulisca il partito liberale. Dello stesso avviso quasi è l'articolo seguente Corrispondenze. Le candidature militari. È un alto onore per il collegio che venga rappresentato dal Mirabelli. Ma noi non rinunciamo ad avversare le candidature militari, che sono altrettanto pericolose di quelle clericali. Inoltre chi non ricorda i tempi di Pelloux, ogni qual volta vi sarà uno strapotere militare, se ne avvantaggerà il partito socialista.
La Riscossa. Giornale indipendente. Politico, amministrativo, commerciale. Numero di saggio, Teano 25 febbraio 1912. Gerente responsabile Antonio Rianna. Stampato dalla tipografia D'Amico. Articolo di fondo Il nostro programma. Siamo stanchi d'uno stato di cose che ha prodotto nella vita politica locale una stasi, per colpa di quelli che basano le lotte politiche su rancori personali o facendole servire ad ambizioni che ritornano molto spesso a danno del paese. Sempre in prima pagina Alla caccia di medaglie, la morte improvvisa del generale Mazzitelli ha risvegliato in molti gli appetiti e si va a caccia della medaglia di deputato. L'articolo di risvolto Un comizio Pro Zanfagna è a sostegno della candidatura Zanfagna per il partito radicale. In seconda pagina Teg firma un articolo Vivrà? Si interroga sulla sorte di questo ennesimo giornale che si spera non muoia alla fine del periodo elettorale. Elleno scrive invece Una candidatura burletta. Apprendiamo dal Parlamentino di Terra di Lavoro che è anche presentata la candidatura dell'avv. Guido Persico di Marzano Appio, un candidato per ridere, senza base elettorale, senza aderenze, senza amicizie. In terza pagina Il cinematografo a Teano, oggi 24 febbraio è atteso da Carpinone l'amico Emidio Ciccone, proprietario dell'impresa elettrica di Carpinone, che darà una serie di rappresentazioni cinematografiche.
Il giornale che nel primo numero di saggio, sembra avere simpatie verso la candidatura di Zanfagna, col secondo numero cambia cavallo.
Il n. 2, del 2 marzo 1912. In prima a tutta pagina articolo e foto di Giuseppe Lonardo, il candidato naturale del Collegio, che ha speso la metà di una vita lottando e combattendo per i più alti ideali sociali. Un programma chiaro e pulito che s'impone a chi, a pochi mesi di distanza da un certo banchetto (si riferisce a una cena elettorale di maggiorenti che si è avuta tempo addietro), dove ebbe ad affermare di essere contrario all'occupazione della Libia e ora si confessa fautore e sostenitore di essa. Del resto occorre dimandare a colui che nuovo e sconosciuto, non potendo altrimenti affidare da solo, ha bisogno di essere presentato e sostenuto come un effetto cambiario a firma sconosciuta. Doveroso un programma a colui che, parlando alle turbe, inconscie e ingenue, gonfio e pettoruto, come un tacchino che fa la ruota, mette innanzi tutto la propria persona, tutto promettendo, tutto affermando e disdicendo oggi quello che ieri volle. (Qui mi sembra di vedere una critica al candidato generale Mirabelli). In seconda pagina La morale dell'avvenire. L'articolo riferisce che il giornale l'Unione di Caserta insinua che Lonardo sia ineleggibile, cosa che non solo non è vera, né d'altra parte se lo fosse sarebbe da perseguire legalmente. L'unione patrocina la candidatura radicale di Zanfagna e dice che Lonardo faccia campagna comperando i voti. Questo non è assolutamente vero. Un articolo interessante porta il titolo Uniquique suum (sic), la fermata di Maiorise doveva diventare stazione e le autorità si opposero. Si pubblicano una serie di interventi fatti dal sindaco Carmine Lonardo per ottenere la stazione. In quarta Volubilità di giornali, si riporta un articolo della stessa Unione di Caserta del 1904 a favore di Lonardo. Si annuncia anche il comizio che si terrà il 2 marzo alle 19.00 nel Teatro comunale.
N. 3, 17 marzo. Tutta la prima pagina è dedicata a Il sacrilego attentato. Mentre il giornale andava in macchina è giunta la notizia del sacrilego attentato alla vita del re Vittorio Emanuele III, che ha fatto ricordare le tristi ore di quello mortale subito dal padre. Nella giornata di ieri si è attentato alla vita del re e della regina che si recavano a portare fiori sulla tomba di Umberto I. Questa ascesa nefasta del partito radicale, che non è che un partito repubblicano mascherato, camuffato è la causa di un possibile avvenire oscuro. Che l'on. Giolitti ci pensi, in lui confidano i buoni. Seguono a fianco i testi dei telegrammi inviati dal sindaco, dalla Società operaia, e da un nugolo di elettori del Lonardo. Il 4 marzo del 1912 il muratore romano Antonio D'Alba anarchico sparò uno o due colpi di pistola contro il re, mancandolo. Poche ore dopo il re ricevette la visita dei socialisti riformisti Ivanoe Bonomi, Leonida Bissolati e Angiolo Cabrini, che si felicitarono per lo scampato pericolo. In seconda a tutta pagina Il trionfo dell'on. Lonardo, con la foto e uno specchietto con i voti riportati nei comuni del Collegio.
Nonostante le previsioni, alla XXIII Legislatura viene eletto proprio il Lonardo, dimostrando la verità asserita nel famoso wellerismo napoletano: strunzo pe' strunzo, me voto 'o strunzo mio. Così del resto è avvenuto recentemente nella elezione di De Magistris, a sindaco di Napoli, contrapposto a un candidato di Benevento e a uno di Salerno.
In ultima pagina ancora un articolo Il banchetto dei Bagnoli, che paragona un banchetto che si sarebbe tenuto a Montelucno tempo addietro, per decidere l'assassinio morale di Giuseppe Lonardo, con il banchetto famoso del processo Cuocolo. Ma gli elettori il 3 marzo fecero giustizia.
Nonostante tutto il giornale cessa le pubblicazioni con questo numero, come i carabinieri attestano in un'informativa inviata alla Prefettura. Nella informativa sono nominati anche i collaboratori del giornale. Avv. Tammaro Genovese, avv. Giacomo Cipriano, avv. Barone Filippo Mazzoccolo, lo studente Gaetano Marseglia.
Terminiamo con l'ultimo periodico intitolato La Sfida che risale al 1914.
La Sfida, anno I, n. 5, 28 giugno 1914. Direttore responsabile Salvatore Feole. Stampato a Santa Marta C. Vetere, Tipografia di Ferdinando Umili. Fondo La liquidazione morale di Paolo E. Galdieri. Ex deputato ed ex consigliere provinciale. Rifà la storia della elezione nel 1906 di Galdieri a consigliere provinciale sconfiggendo Olindo Amore, aiutato da Giuseppe Lonardo e i suoi fratelli e da Corradino Petteruti di Roccamonfina. In seguito però il Galdieri appoggia il generale Mazzitelli, e poi Zanfagna contro lo stesso Lonardo che nonostante tutto però vinse egualmente. In questa occasione ci furono accuse di broglio (in seguito il Lonardo venne anche condannato per questo). Galdieri viene quindi accusato di affarismo. Aveva anche su istigazione del Visocchi favorito la candidatura del Mirabelli alla morte del Mazzitelli. Ma prevalse il Lonardo contri tutte le previsioni. Ora la data del 21 giugno 1914 segna la fine del personaggio con la sconfitta nelle elezioni di Roccamonfina. Sempre in prima Il Regio Commissario insedia il consiglio comunale, sul giornale inizia una cronaca dell'assemblea comunale con cui il commissario prefettizio Amaduzzi insedia il nuovo consiglio. Vi è la lista degli eletti. Relazione del sindaco di Teano contro il governo dell'istituto Regina Margherita per le modifiche allo statuto di fondazione. Si riporta un intervento del defunto sindaco Carmine Lonardo tutto diretto contro l'amministrazione dell'istituto fatta dal presidente Gigli. In quarta si registra la elezione a nuovo sindaco dell'avv. Ferdinando Severo e della giunta nelle persone di Lonardo Gaetano, Salvi Vincenzo, Vespasiano Michele, De Biasio Stanislao. E poi notizie dal Mandamento di Roccamonfina dove è stato eletto consigliere provinciale Corradino Petteruti. Articolo Le gesta del prefetto Rebucci. Riportato un vecchio articolo del 1913 apparso sul Giornale d'Italia del 3 febbraio, in cui si accusava il prefetto di aver provocato lo scioglimento del Consiglio di amministrazione dell'istituto Regina Margherita. In basso la notizia della venuta in Teano di Ierace e Leonetti scultori per esaminare il luogo adatto a studiare opera ricordevole al poeta venosino Luigi Tansillo che a Teano contrasse nozze e morì.
Questi sono tutti i periodici che ho potuto reperire. Resta solo una pubblicazione: il Labarum. Rivista mensile di cultura cattolica. Bollettino delle curie e delle giunte Diocesane. Anno I, n. 1(novembre 1924)-25. Mensile. Redazione di Teano. La rivista si pubblica il 10 di ogni mese. Direttore avv. Giorgio Borrelli. Teano, ma stampato a S. Maria C. Vetere, prima da Tipografia A. Di Stefano, e poi Stabilimento tipografico F. Cavotta. (Fine)

Giampiero Di Marco
(da Il Sidicino - Anno XII 2015 - n. 5 Maggio)