L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
Indice per autore
 
Indice Giampiero Di Marco
 
 

Note sulla storia feudale della Torre di Francolise (I parte)

 
La contea di Cimorisco e le baronie di Scarasciano e Gallincapo
 

La Torre di Francolise, che al tempo era partizione della città di Calvi, fu infeudata a Bartolomeo d'Evoli fin dai primi tempi normanni. Nel 1273 si ha notizia che l'ormai defunto Bartolomeo l'ebbe in feudo insieme al villaggio di Schiavi, adesso viene riconfermata a Tommaso d'Evoli, balio di suo figlio Francesco1. Francesco d'Evoli succede nel feudo al padre e sposa Letizia Caracciolo figlia di Bartolomeo. A Francesco appartenevano anche il casale di Schiavi e il castello di Riardo. In questo periodo però il feudo di Calvi viene donato a Francesco del Balzo conte di Avellino e nella donazione è compresa anche la Torre di Francolise e Riardo, però comunque viene salvato Francesco concedendo in cambio di questi due feudi al Del Balzo la terra di Lauro. Forse il patto non viene del tutto rispettato se nel 1291 una quarta parte del castello di Francolise appartiene a un Giovanni Manzella di Salerno e a sua moglie Margherita, mentre Calvi e la stessa Francolise appartengono a Bertrando del Balzo2.
Nel 1417 Carlo Caracciolo, detto Carafa, acquista dalla regina la città di Agnone il cui possesso non riuscì ad ottenere e in cambio per 7000 ducati gli venne assegnata la terra di Calvi con Rocchetta 3. Nello stesso anno però con la riconferma nei feudi di Giovan Antonio Marzano, Francolise torna al duca di Sessa.
Nel 1400 Antonello de la Rath, figlio di Francesco e fratello di Baldassarre, conte di Caserta, sposa Margherita Marzano sorella del duca di Sessa. Antonello è signore di Formicola. A lui in seguito il duca di Sessa intesta in feudo Francolise. Dal matrimonio nascono Marco, Giovan Antonio e Jacopo che fu arcivescovo di Benevento e una femmina di nome Caterina che sposa Guglielmo Sanframondo conte di Cerreto.
Marco de la Rath fu uno dei più fidati collaboratori di Marino Marzano nella sua lotta contro Ferrante nella prima congiura dei baroni. In questa lotta venne coinvolto anche il fratello arcivescovo, che inviato da Ferrante come ambasciatore al papa, invece di sostenere le ragioni del suo re, si attiva in favore dei francesi. Scrive Pio II, Enea Silvio Piccolomini, nei Commentari che il soccorso da lui inviato a Ferrante sotto il comando di Antonio Piccolomini, trovò una forte resistenza a Mignano che era terra dei De la Rath. Dopo la sconfitta di Marino Marzano, Marco dichiarato ribelle venne privato dei suoi feudi di Alife, Dragoni, S. Angelo, Raviscanina, Pietraroia, Crispano, Mignano e la Torre di Francolise che vengono tutte date a Onorato Caetani conte di Fondi4. Questo però per un periodo di tempo molto breve perché ben presto Onorato Caetani perdette la maggior parte di questi feudi, o per vendita o per altra ragione.
Sulla metà dello stesso secolo, per altra via si conosce che la Terra di Francolise si trova concessa alla famiglia di Transo e poi da questa è perduta, dopo la fine della congiura dei baroni e la sconfitta della dinastia dei Marzano, che coinvolge anche i Transo. L'ipotesi è che Giovan Antonio Marzano concesse Francolise ai Transo subito dopo il 1417, quando venne liberato dalla prigionia, e in seguito il feudo viene concesso a Marco de la Rath, mentre ai Transo viene dato in cambio qualche altro feudo, forse Cimorisco. Ma questa notizia è tutta da verificare.
Alla caduta dei Marzano il feudo perviene prima a Bellisario de Scorpionibus e da questi all'inizio del Cinquecento è venduto alla famiglia di Capua, discendenti di Bartolomeo Protonotario del regno 5.
La famiglia dal cognome di Capua in origine si chiama de Archiepiscopis, il suo stemma è costituito da un'arma d'oro alla banda d'argento accostata da una gemella di nero. Discende da un Andrea de Episcopo o de Archiepiscopis che fu il primo a cambiare il suo cognome in quello di Capua. Questo Andrea nacque attorno al 1220 e sposò una Giovanna nel 1244. Figlio di Andrea è Bartolomeo I il Protonotario.
Saracena, figlia del giudice Taddeo e moglie di Landulfo de Franco, nobile di Capua, che si è mantenuto fedele agli angioini, dona i suoi beni in territorio di Gaeta a Bartolomeo di Capua, che ha sposato sua figlia Mattia. Da questo matrimonio nasce Giovanni (1268-1331) che sposa Jacoba di Cayano, egli è il primo signore di Altavilla e di Conca. Figlio di Giovanni è Roberto (1291-1349) che sposa Francesca Caetani. Erede è Bartolomeo II (1325-84) signore di Altavilla e di Conca e di altri feudi che sposa Chiara Sanseverino.
Nel 1335 si conosce un Guillotto di Capua erede del secondo Bartolomeo e nello stesso anno anche un Tommaso che si è reso responsabile del ratto di Paola di Santopaolo moglie di Giovanni di Sanfelice di Teano che viene amnistiato del reato.
Dopo di questo si registra Matteo Fabrizio (1360-1427), figlio di Bartolomeo II e di Cubella Gesualdo, secondo conte di Altavilla. Nel 1500 è noto un Giacomo di Capua signore del feudo di Villamora, padre di Andrea.
Il castello di Francolise viene venduto ad Annibale di Capua nei primi anni del Cinquecento, ma sicuramente dopo il 1512, anno della morte di Andrea di Capua, padre di Annibale che fu colui che effettuò l'acquisto. Da Annibale di Capua e da Lucrezia Arcamone nascono Vincenzo, duca di Termoli, Pietro Antonio, ecclesiastico, anche lui nicodemista amico di diversi personaggi considerati poi eretici, come l'Alois, il Carnesecchi e altri, comunque finisce per superare i sospetti e fu poi arcivescovo di Otranto. Al terzo figlio Giovan Tommaso viene dato il feudo di Francolise, poi elevato al rango di marchesato. Nel 1548 il feudo di Francolise risulta intestato ancora a Giovan Tommaso di Capua che ha sposato Faustina Colonna. Muore nel 1562, da lui nasce Andrea II marchese di Francolise, marito di Isabella Grimaldi, il quale muore nel 1590. Dal matrimonio nascono Faustina e Giovan Tommaso, che è anche principe di Roccaromana che muore nel 1615. Suo erede è Andrea Francesco, principe di Roccaromana nel 1647, impegnato nella lotta contro i repubblicani. Andrea Francesco muore nel 1665. Suo erede è Antonio Francesco, terzo principe di Roccaromana, ottavo duca di Termoli, barone di Pietramelara e quinto marchese di Francolise. Sposa Maria Cigala e muore nel 1686. Gli succede come principe di Roccaromana suo figlio Andrea, morto poi nel 1697, che nel 1689 vende il feudo di Francolise che viene acquistato da Tommaso d'Aquino dei principi di Caramanico forse per suo figlio. Dopo di lui infatti marchese di Francolise è Francesco Gaetano d'Aquino (1659-1735), il quale è anche terzo duca di Casoli della sua famiglia e conte di Polena. Suo erede è Tommaso (1684-1765), quarto duca di Casoli, secondo marchese di Francolise, secondo conte di Polena, marito di Lucrezia dal Verme. Erede è suo figlio Antonio (1693-1775), ottavo principe di Caramanico, terzo marchese di Francolise che sposerà Ippolita Pignatelli. Il quarto marchese di Francolise sarà poi Francesco Maria Venanzio (1738-95) nono principe di Caramanico, marito di Vittoria de Guevara.
Dopi di lui Tommaso Landolfo (1768- ), marito di Fausta Maria Doria. Il titolo di marchese di Francolise passerà poi a Giuseppe, figlio nato illegittimo da Teresa Lembo, che sarà anche l'undicesimo principe di Caramanico. Erede Tommaso Enrico morto nel 1868. Si annoverano ancora Giuseppe, morto nel 1884, Michele morto nel 1918 e Giuseppe morto nel 1942. Tecnicamente con lui finisce il titolo legale di marchese, ma dopo di lui si conta ancora Michele morto nel 1975 e per ultimo Alessandro nato nel 1926.

La contea di Cimorisco
Cimorisco, oggi è un piccolo casale in tenimento di S. Andrea del Pizzone, poi corrotto in Ciamprisco, insieme a Bastia era un tempo detto il Casale in Terra di Lavoro col titolo di contea, suffeudo di Calvi, una volta dei Martino des Carles poi passa ai marchesi di S. Agapito de Angelis per successione e nel 1818 è dei Caracciolo sempre per successione 6.
Le due baronie di Scarasciano e Gallincapo da un ramo della famiglia Martino des Carles passano alla famiglia Barattucci, sempre di origine teanese, che possiedono anche il più grande feudo detto degli Infanti.
L'elevazione al grado di contea di questo feudo è il segno dei tempi: si ricorda che secondo il grande feudista Marino Freccia una contea deve avere sotto di se almeno dieci baronie. Conte per intenderci era il signore di Carinola. Secondo l'Alfano il feudo di Cimorisco con quello di Scarisciano erano appartenuti nei tempi più antichi alla famiglia dei conti di Aquino. Con la nascita del potente stato dei Marzano questi feudi vengono in qualche modo sotto il potere di questa famiglia. Sulla fine del Trecento i feudi che erano stati concessi agli Artois vengono dal re concessi alla famiglia dei Tomacello. In seguito all'affermarsi della famiglia Marzano la situazione cambia a favore di questi.
Nel '400 il feudo di Cimorisco era stato concesso da Giovan Antonio Marzano a Bonomolo di Transo nobile di Sessa, forse in cambio di Francolise concessa al Della Rath. Alla caduta della dinastia dei Marzano anche i Transo subiscono un ridimensionamento. Di certo in un tempo appena posteriore il feudo è passato alla famiglia Martino. La famiglia originaria di Teano si conosce già nel 1447, quando Antonaccio de Martino è uno dei sindaci della città.
Nel 1494 (?) Francesco Martino cavaliere di Giovanna d'Aragona moglie di Ferdinando I, sposa Guisana des Carles 7. Questa è una damigella di corte di origine catalana, con il matrimonio ha inizio la famiglia detta dei Martino Des Carles.
Le notizie del Pezzullo sono però da prendere sempre con il beneficio del dubbio. Al tempo di Paolo IV, Giampietro Carafa (1476-1559), eletto papa nel 1555, Pietro Martini, signor di Faicchio sposa prima Isabella Carafa, e poi Emilia Laudati figlia di Francesco di Gaeta. Ma forse è un altro ramo della famiglia. Nel 1527 Francesco è ancora vivo e lo conosciamo per una soccida di animali, un bove, 10 vacche e 4 vitelli con Francesco de la Mattina de villa Garofani8.
Di sicuro nel 1527 il 3 ottobre Federico Martino de Neapoli utile signore de lo feudo de Cimorrischi concede l'assenso ad una vendita 9. Federico è il frutto del matrimonio con la damigella catalana. In questo giorno Federico concede il suo assenso a una vendita fatta da Giovanni Cappello a Tommaso Pagatore de villa S.ti Marci di un terreno in territorio Francolisis in loco ubi dicitur a li Cimorrischi per il prezzo di 14 ducati redditizio al feudo per un cappone nel giorno di Natale.
Nel 1529 Federico e il suo congiunto Pier Loise Martini sono cointestatari del feudo e suffeudatari in Francolise di Annibale di Capua10.
Del 1531 è l'istrumento di vendita del pheudo dei Cimorisco da noi ritrovato fatto per la signora Helena Martino al signore Federico Martino 11.
Il giorno 8 marzo, per il notaio Scalaleone di Teano è rogato un atto di vendita. Le parti sono Francesco Martino di Napoli e Elena di anni 15, figlia di Federico, figlio a sua volta di Francesco maior, con l'assistenza di Federico suo padre e mundualdo, dice che, dovendo sposare Marco Antonio de Silvestro di Aversa, vende a Federico Martino il feudo di Cimorisco consistente in domibus, possessionibus, vineis, arbustis, startiis, olivetis, querquetis, castanetis, jardenis, montibus, vallibus, collibus, pratis, pasconis herbagijs, silvis et nemoribus, con il consenso e beneplacito di Annibale di Capua signore di Francolise per 2600 ducati d'argento. Con questo atto probabilmente viene risolta la doppia intestazione del feudo che diventa di una sola persona. Si tratta comunque di congiunti molto stretti dal momento che i nomi sono gli stessi, molto probabilmente cugini. Nel 1541 Alfonso Martino un altro figlio di Federico è balio e tutore testamentario insieme a Girolamo Fortino di Teano di Giovan Giacomo, Giovan Camillo, Giovan Girolamo e Giovan Alfonso Barattucci figli ed eredi del quondam Giulio con il consenso di don Antonio Baratucci fisci patronus. Un atto lo vede impegnare alcuni terreni per una rendita quandocumque di circa 60 ducati l'anno e per un capitale di 60012.
Pochi anni dopo nel 1548, Scipione e Cesare Martini figli del quondam Federico possiedono certi territori in certi loro feudi Cimorisco e Scarasciano suffeudi di Tommaso di Capua signore di Francolise. Scipione Martino sposa sempre secondo Pezzullo, la figlia di Costantino Musacchi, trapiantato in Teano, dopo il matrimonio della zia Porfida Musacchi con Giovanni Maria Martini 13.
Nel 1558 Giovanni Martini di Teano è possessore di certe robe feudali siti in terra di Francolise e dichiara di esser tenuto al relevio spettante al signore utile di detta terra 14. Deve trattarsi del piccolo feudo di Gallo in capo anche posseduto dalla famiglia.
Nel 1557 Federico de Neapoli ancora vivo concede una procura al giudice a contratto Marco Sacco e ad Angelo de lo Buio anche in nome di suo figlio Alfonso15.
Nel 1572 Scipione Martino opera una recognitio nel feudo di Cimorisco per un terreno a le nocelle16.
Nel 1576 Giovanni Maria Martino governatore nella città di Carinola concede una terra a laborantia a Mattia di Carlo di Pizzone in loco allo gallo in capo esteso circa 24 moggia contro 20 tomoli di grano e un porco grosso di un anno17. Due anni dopo nel 1578 ancora Giovanni Maria Martino prende in fitto un terreno a la pieza grande e uno a cerquelle in territorio di Francolise18.
Il 21 ottobre 1586 Francesco Martino des Carles è sindaco nobile di Teano con Clemente Mollo e Giulio Rotondi19. Il 4 gennaio 1587 Scipione Martino des Carles nomina suo procuratore Alessandro de Renzis20. Forse si tratta del nipote del primo Scipione. Lo stesso anno si conosce Ettore Martino des Carles il quale dichiara che Fabio Martino des Carles conduce la bagliva e altre terre della Torre di Francolise per un certo prezzo pagato al marchese di quella terra (ducati 1030) e di questo prezzo egli è fideiussore21. Nello stesso anno Scipione è in società con Francesco Canzano di rocchetta per una mandria di animali22. Il 23 luglio 1588 Scipione Martino des Carles è utile signore del feudo nuncupato de Cimorisco esteso nei territori della Torre di Francolise e di Carinola e opera una recognitio a favore di Blasio Viano de civitate Nole che ha comperato una terra sita a le nocelle seu starza de lo imperatore redditizia al feudo in grani 12 e mezzo da pagarsi ogni anno il 10 di agosto23. Nel 1592 Cesare Martino des Carles è uno dei governatori dell'Annunziata di Teano che insieme a Giovan Paolo Sanfelice e Malatesta Capozio incarica il pittore Giuseppe de Alfonso di Napoli di dipingere nella chiesa dell'Annunziata24.
Nel 1594 si conosce Ettore Martino des Carles per la presa di possesso di un beneficio nella chiesa di S. Salvatore25. Il 23 luglio 1595 Scipione Martino des Carles è sindaco nobile insieme a Giovanni Antonio Sicignano26.
Nel 1598 si conoscono Giovan Nicola Martini e fratelli che il 31 luglio 1598 per notar Berardino Grande di Teano vendono alla Congregazione del SS. Sacramento la cappella del SS. Sacramento dove avevano diritto di sepoltura27. Nel 1614 si conosce Carlo Martini des Carles.
Nel 1624 del feudo è intestataria Lucretia vedova del quondam Federico de Martino des Carles madre di Francesco 28.
Nel 1627 ancora Lucretia Terracina vedova del quondam Federico Martino des Carles madre di Francesco29. Il 9 aprile del 1628 muore Giovan Nicola Martino e si conosce la moglie Diana Barattucci e il figlio Bartolomeo Martino Barattucci sempre per una questione che riguarda la cappella30.
Nel 1647 si conosce Luigi Martino des Carles, che al momento dovrebbe essere il possessore del feudo, e si mette in luce nella difesa di Teano assediata dalle forze di Papone. Papone era al comando di un piccolo esercito di 8000 uomini, male armati che avevano costretto alla resa Sessa e si erano diretti su Teano. Qui vengono però fermati dalla difesa della città e dal rinforzo portato dal duca di Caianello del Pezzo.
In questo periodo vivono Gabriele, Gaspare, Luigi e Francesco, inoltre Antonia Guastaferro attorno al 1660 è moglie di un Giuseppe Martino31.
Nel 1670 Agostino des Carles è governatore a Sessa.
Nel 1676 si ha notizia che il quondam Giuseppe Martino des Carles aveva prestato un capitale di 1000 ducati per 70 ducati annui a Giovan Battista Gattola, padre di Artemisia e in questo anno il prestito era stato ceduto al quondam Scipione Barattucci 32.
L'8 gennaio 1678 Luigi Martino des Carles ancora vivo vende un terreno al notaio Tommaso de Biasio di due moggia posto alla limatella juxta Savonem per ducati 8, all'atto è teste anche Scipione Martino des Carles33. Il 14 marzo dello stesso anno Cesare Martino des Carles vende un terreno a Donato Antonio de Marino34. Cesare viene detto fratello consobrino, cioè cugino, del quondam reverendo Antonio de Angelis, la moglie di Cesare è Claudia Lombardo35.
(fine I parte)

*****

NOTE
1 Kantorowicz E., Federico II, cit., pp. 720-29: 1240 si conosce Francesco d'Ebulo valletto dell'imperatore, supera il cambio di dinastia, ma poi nel 1268 è considerato traditore da Carlo; ASN, ms. Sicola, XIII, f. 697: 1275 Bartholomeus de Ebulo per privilegium datum p. manu Roberti de Baro regni Protonotari habuit a rege feudum Francolisis et casale Sclavorum et ibi Thomas de Ebulo balius Francescoli de Ebulo filii eiusdem; Ivi, ms. Chiarito, XXX, f. 250v: 1277 Bertrando de Baucio comiti Avellini donantur Calvi et comprehensa in dicta donatione terra Francolisis et Riardi pert. Calvi, tandem dicta terra Francolisis donatur Francisco filio Bartolomei de Ebulo et Riardo mulieri domine Rocceromane et in excambium Bertrando donantur terra Lauri de Just. Terre Laboris que est de demanio, com. Caserte et terra Consie; BNN, ms. Borrelli, II, f. 335: 1278 Bartolomeo de Ebulo habet a rege casale Sclavorum et feudum Francolisis per fidem ad romanam ecclesiam in quibus succedit Franciscum eius filium, Franciscum fuit maritus Letizie Caraczule filie Bartolomei Caraczuli de Neapoli; ASN, ms. Sicola, XII, f. 697: 1281 Francescolus de Ebulo petit subventionem ab hominibus Sclavorum et Riardi. Ivi, Sicola, XXX, f. 245: 1277 Bertrando de Baucio comiti Avellini donantur Calvi et comprendendo in dicta donatione terra Francolisis et Riardi pert. Calvi, tandem dicta terra Francolisis donatur Francisco filio Bartolomeo de Ebulo e Riardo mulieri domine Rocce Romane et in excambium Bertrando donantur terra Lauri de iust. Terre Laboris que est de demanio, com. Caserte et terre Conse; Ivi, Sicola, II, f. 504: 1284 Joanni de Ebulo committitur baliatus Jacobelle per obitum Thomasii ; Ivi, Chiarito, XXXV, f. 12v: 1306 Marinus de Ebulo de Capua possidet castrum Riardi in quo habet nonnulla descripta et alienata.
2 ASN, ms. Sicola, XXII, f. 441: 1291 Joanni Manzella de Salerno et Margarita uxor domina quarte partis castri Francolisis; Ivi, ms. Chiarito, 44, f. 539: Berterando de Baucio tenet Calium et Francolisi.
3 ASN, ms. Sicola, IX, f. 101: 1417 Carolus Caraczolus dictus Carrafa de Neapoli m. cons. et fid. emit a regina civit. Anghoni in Aprutio citra cuius possessionem ossequi non potuisset habuit pro ducatis 7000 loco pignoris civ. Calvi et terram Rocchette; Ivi, Sicola, IX, f. 131: Carolo assignatur turris Calvi.
4 Della Marra F., Discorsi sulle famiglie imparentate con la famiglia Della Marra, p. 307, in famiglia de la Rath.
5 ASN, Repertori Summ. Part 5, III: nel 1537 Bellisario de Scorpionibus possiede : feudo seu parte della Mortula del Duca di Sessa et non sia molestato per l'adoha di ducati 62 per Thiano dove possedea la Bagliva alienata al m. Angelo Galeota, per Caianello in ducati 27. 1. 10 e per il feudo de Casafrigida in ducati 18. 4. 10 alienato ad Angelo Galeota per Marcianello alienato a Gentile Albertini per cui assieme alla terra di Marzano é tassato in ducati 22. 2. 12, per la terra di Francolise alienata ad Annibale di Capua e per l'annui ducati 300 cessi a Troiano Mormile; per la famiglia Di Capua cfr. ms. Sicola, XXII, f. 284: 1295 Franciscus de Capua feud. est proditor Caroli I et eius bona donantur Bartholomeo de Capua; Ivi, Sicola, XXII, f. 284: 1303 Francisco de Capua rebellis habet restitutionem bonorum ad sui vitam dummodo post mortem sint Bartholomei de Capua logotheta; BSNSP, ms. Pagano, 144v: 1331 Roberto di Capua primogenito di Jacoba di Cayano e Giovanni di Capua dominus Marzani et Roccemefine. BNN, ms. Borrelli, II, f. 7: 1320-21 Jacoba de Cayano uxor Joannis de Capua d.na Cajani medietatis castri Marzani et tertie partis Rocce Mefini. ASN, ms. Chiarito, 40, f. 29: 1332 Robertus de Capua d.nus castri Conce et baronie Cayani turbatur per Franciscum de Galluccio ipsius castri Gallutii dnus et Siffridinam de Evoli eiusdem consortem ex nonnullos alios super possessione dicti casalis. Ivi, ms. Sicola, IV, f. 1157: 1335 Guillottus de Capua pronepos et heres q. Bartholomei de Capua Ivi, ms. De Lellis, III, p. II, f. 1473: 1335 Thomasio de Capua ciambellano et familiari criminato de raptu Paule de Santopaulo uxoris Joannis de Santofelice de Teano, indultus. ASN, Repertori Summ. Part., 5/II: 1500 Jacovo di Capua possiede feudo di Villamora rustico in territorio di Teano con rendita alla ecclesia di S. Pietro di detta città in duc. 3 et non adohare alla Regia Corte. Ivi, Repertori Summ. Part., 5/II: 1529 Giovan Battista Abenavolo suffeudatario Annibale di Capua in Francolise. Ivi, Repertori Summ. Part., 5/III: 1553 Lucretia Caracciolo e Luise Abenavolo possiede certi feudali in Francolise con adoha a Tommaso di Capua.
6 Pezzulli B., Breve discorso (..), cit., p. 253, e dedica.
7 Pezzulli B., Breve discorso (..), cit., p. 251).
8 ASC, notaio Antonio Scalaleone, 19/118, 17v., societas pro mag. Dno Francisco Martino de Neapoli milite.
9 ASC, notaio Aantonio Scalaleone, 118, f. 19, assensus p. magn. Ioanne Cappello de civitate Theani.
10 ASN, Repertori Summ. Part., 5/II.
11 ASC, notaio Antonio Scalaleone, 119, f. 57.
12 ASC, notaio Antonio Scalaleone, 119, f. 60, 6 novembre 1541.
13 ASN, Repertori Summ. Part., 5-III., Pezzulli B., Breve discorso (..), cit., p. 252.
14 ASN, Repertori Summ. Part., 5- IV.
15 ASC, notaio Pietro de Tofano, 567, f. 2.
16 ASC, notaio Cesare Mandavillano, 453, f. 87.
17 ASC, notaio Giovan Francesco Ciocco, 1105, f. 23.
18 ASC, notaio Cesare Mandavillano, 456, f. 47.
19 ASC, notaio Giovan Berardino Grande, 1333, f. 142.
20 ASC, notaio Giovan Berardino Grande, 1334, f. 20.
21 ASC, notaio Giovan Berardino Grande, 1334, f. 75v.
22 ASC, notaio Giovan Berardino Grande, 1334, f. 79v.
23 ASC, notaio Giovan Berardino Grande, 1334, f. 156v.
24 ASC, notaio Giovan Berardino Grande, 1336, f. 51.
25 ASC, notaio Giovan Berardino Grande, 1332, f. 73.
26 ASC, notaio Giovan Berardino Grande, 1332, f. 88.
27 Broccoli M., Teano Sidicino (..), cit., T. 2, p. 239 e sgg.
28 ASC, notaio Picano Alfonso, 1353, f. 179.
29 ASC, notaio Picano Alfonso, 1353, f.179.
30 Broccoli M., Teano sidicino, cit., T. 2, p. 240.
31 Broccoli M., Teano Sidicino, cit., T. 2, p. 239 e sgg.
32 ASC, notaio Paride de Dionisio, 10/35, f. 43.
33 ASC, notaio Gioacchino De Nunzio, 4697, f. 27.
34 ASC, notaio Gioacchino de Nunzio, 4697, 152v.
35 ASC, notaio Gioacchino de Nunzio, 4967, f. 481v., f. 602v.

Giampiero Di Marco
(da Il Sidicino - Anno X 2013 - n. 12 Dicembre)