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Indice Giampiero Di Marco
 
 

Il censimento della popolazione di Teano e frazioni

nella visita ad limina del 1772
 

Nel fondo Visita ad limina dell'Archivio Segreto Vaticano tra le altre è conservata una visita di mons. Giovan Giacomo Onorati (1767 - 1777) probabilmente soltanto spedita a Roma, come spesso avveniva facendosi sostituire il vescovo da un delegato nella visita debita triennale al Sacro Soglio Pontificio e alle quattro basiliche romane.
Di solito queste Visite sono anonimi e burocratici documenti che poco aggiungono alla storia locale, spesso si ripetono triennio dopo triennio le stesse trite notizie aggiornando semplicemente la questione delle entrate, quasi sempre piatendo per le limitate rendite e la difficoltà di corrispondere le decime.
La composizione della Visita dipende molto dalla personalità del vescovo e anche dalla contemporanea presenza attorno a lui di persone colte, ecclesiastici accorti e ben disposti alla bisogna dell'informazione.
Dice Gabriele de Rosa che non tutte le visite hanno uguale valore, molto dipende dalla personalità del vescovo, dalle risposte che i parroci inviano ai questionari del vescovo, dall'abilità del cancelliere, incaricato di registrare i fatti più importanti.
Nella composizione di questa visita è possibile che il vescovo abbia in qualche modo sentito la vicinanza di prelati come il canonico De Quattro e il Lanfredi.
Quello che rende importante questo documento è l'esistenza di una Tavola con la annotazione della popolazione dell'intera diocesi, un censimento vero e proprio delle anime che può servire molto agli studi di demografia del Mezzogiorno.
Cercherò di sunteggiare a grandi linee il contenuto della Visita riservando la pubblicaziione integrale ad altra occoasione.
In una prima parte intitolata Status ecclesiae materialis si rifà la storia antica della città di Teano, le lotte con i romani e gli aurunci, si descrivono alcuni monumenti antichi e le strade romane, si parla del primo vescovo S. Paride all'inizio del IV secolo, la sua festa che si celebra il 5 agosto. Si passa a descrivere i confini della diocesi secondo quanto già scritto da Ugelli.
"Fama era clarissimun Episcopum Joannem de Guevara descriptionem huius Diocesis in aere corinthio incidendam, plurimasque chartas topographicas inde edendas curasse, sed omni adhibita diligentia, ut saltem unam ex chartis haberem, opus et opera perdidi, at re disperata, casu potius quam industria, quod nec sperare audebam, obtinui. Ab amico etenim mihi relatum fuit, quendam Bibliopolam Neapoli tabulam auneam habere, in qua erant pia imagines depicta in uno latere in altero vero multae Dioceses incisa, praesertim haec Theanensis, quamquam habuerat a nobili Bonitensi familia amalphitana, omni postpositam moram Neapolim diligentem misi virum, qui nibil fecit reliqui ut eam emeret, mihiut optarem, advexit cumque observaverim esse tabulam topographicam huius Diocesis exactissima anno MDCXXXVI industria praeclarissimi laudati Episcopi de Guevara constructam, gaudio plenus plurimas chartas edi curavi, ne monumenta hac oblivioni subicerent pluris in locis reponendas duxi".
La storia del reperimento di una copia della famosa carta geografica fatta incidere dal vescovo de Guevara, mi sembra interessante e da notare.
Passa poi a parlare della città di Teano, città famosa della Campania, ma per l'inclemenza dell'aere e per l'insalubrità, specialmente d'estate, aria certamente meno dannosa per i cittadini, che ai forestieri, e in special modo nociva ai vescovi. Questa mal aria è dovuta alla particolare posizione geografica, dal momento che il territorio di Teano è circondato da ogni parte da monti tranne che nella parte meridionale da cui soltanto d'estate spirano i venti, che passando per le paludi di Carinola e di Francolise vulgo chiamate Mazzoni trasportano vapori maligni che ristagnano sulla città proprio per la presenza di questa corona di monti... "paludosum territorium circumjacens juxta mures ad usum hortorum, aqua non satis abundante irrigatum, nec non porcorum multitudo qui singulis hebdomadis mercantur in foro et domibus domorunque cortibus divitiis detinentur, quae omnia ita reddunt aerem impurum, ponderosum, insalubrem ut nec unam passim numerare diem, qua sine viscerem, vel capitis doloribus respiraverim".
Alla mal aria contribuisce non ultimo il fatto che ogni settimana una motitudine di maiali, il famoso nero di Teano, venivano condotti per il mercato nella piazza, probabilmente nella piazza antistante il vescovato e il lezzo dei loro escrementi saliva fino all'appartamento del vescovo, già infastidito peraltro dai porci che nelle case dei cittadini di un certo reddito venivano allevati, rendendo l'aria irrespirabile e provocando al vescovo dolori di testa quasi quotidiani.
Descrive la città e i suoi casali in numero di 14, la città ha il titolo di principato. La diocesi conta 17 terre con 25.618 abitanti come dalla tavola annessa si potrà facilmente ricavare.
Cita il feudo ecclesiastico di Scarpati e Anguillara posto nelle vicinanze della città ma riferisce di non aver trovato nessun documento su questo.
La cattedrale e le parrocchie che da dieci iniziali furono ridotte prima a 7 da Girolamo Nichesola, e a cinque dal vescovo Cirillo. I monasteri della città e della diocesi, il Seminario di cui si ha notizia fin dal Sinodo del 1586 e che però ha conosciuto diverse fasi in cui fu chiuso ed abolito.
Un secondo capitolo, intitolato De episcopo, inizia con la descrizione dei malanni dovuti sempre alla mal aria che costringono il povero vescovo a trascorrere il tempo estivo fuori della diocesi non sine maximo mei dilore, nec discessi nisi cum me viderem in extremis vita periculis. D'inverno e di primavera nonostante sia affetto dai soliti dolori si costringe a stare in luogo. Appena però i dolori aumentano è costretto a spostarsi a Napoli. Comunque il suo dovere di vescovo lo compie, sia nella vista della diocesi, che nella somministrazione della cresima, ha curato le ordinazioni secondo le prescrizioni sinodali esaminando personalmente i candidati alla promozione nell'ordine. Nella visita della diocesi ha esaminato la conoscenza del catechismo da parte dei fanciulli trovandone molti ben istruiti dai parroci. Molta cura ha posto nella raccomandazione al clero di mantenere buoni costumi e quando ha trovato dei difetti ha curato di trovare il rimedio giusto. Sono state fatte diverse missioni sia da parte della congregazione di padre Pavone, che dai missionari di S. Giorgio che da quelli del SS.mo Sacramento, e in tempo di quaresima ha inviato predicatori in tutta la diocesi.
Ha restituito l'episcopio ad una forma decente con non piccola spesa, ha soccorso una moltitudine di poveri di cui la diocesi abbonda anche se le entrate della diocesi sono esigue, tanto che non ha potuto rifare il pavimento a tessere della cattedrale.
Il terso capitolo intitolato Cleri status parla della organizzazione della cattedrale e delle chiese della diocesi. Il quarto si intitola De clero regulari, il quinto De monialibus, il sesto De seminario, in quest'ultimo si trovano nove alunni, paganti per metà nove, paganti un quarto quattro, convittori 45. Si dilunga a parlare del programma di studi che si segue nel Seminario. Ogni anno si suole avere un'Accademia pubblica, una sorta di esame finale, che spinge alla gara e all'emulazione gli alunni. Il settimo capitolo parla De Confraternitatibus et locis piis, parlando delle confraternite e della loro organizzazione.
Nell'ottavo capitolo intitolato De populo civitatis et dioecesis, si parla in generale delle condizioni del popolo. In dioecesi plurima sunt loca in quibus homicidia, alique facinora perpetrantur ob facilitatem evitandi poenas, imo lucis unique circumsepta sint.
Infine ritorna sulla infermità che gli provoca la mal aria e chiede la grazia di poter allontanarsi dalla sede durante il tempo estivo. La data il giorno 13 delle calende di giugno del 1772.
Alla visita è acclusa una tavola con lo Stato delle anime della diocesi di Teano per l'anno 1772 e questo in verità rende questa visita preziosa.
Riporto qui soltanto la situazione delle anime di Teano, riservando la pubblicazione del censimento della diocesi ad altra occasione.
Il censimento è particolarmente preciso e quindi importante, di ogni parrocchia e casale o terra viene riportato anche il numero di nati e nate, di preti, frati, monache, morti ed esistenti.
Per Teano città abbiamo:
- Parrocchia di S. Clemente: 5 nati, 10 nate, 41 preti, 13 frati, 11 morti, 542 esistenti.
- Parrocchia di S. Pietro in Aquariis: 12 nati, 8 nate, 7 preti, 27 monache, 9 morti, 492 esistenti.
- Parrocchia di S. Maria Celestina: 11 nati, 8 nate, 11 preti, 12 frati, 6 morti, 554 esistenti.
- Parrocchia di S. Marco: 13 nati, 21 nate, 10 preti, 20 morti, 674 esistenti.
- Parrocchia dei SS. Cosma e Damiano: 8 nati, 2 nate, 5 preti, 33 monache, 7 morti e 226 esistenti.
La città in totale conta dunque inquesto anno 49 nati, 49 nate, 74 preti, 25 frati, 60 manache,53 morti, 2488 esistenti..
I Casali presentano:
- Cappelle: 2 nati, 1 prete, 3 morti, 114 esistenti.
- Carbonara: 6 nati, 3 nate, 2 preti, 11 morti, 297 esistenti.
- Casafredda: 2 nati, 2 nate, 3 preti, 8 morti, 302 esistenti.
- Casamostra: 2 nati, 4 nate, 5 preti, 5 morti, 247 esistenti.
- Casale: 4 nati, 5 nate, 2 preti, 12 morti, 313 esistenti.
- Casi: 7 nati, 8 nate, 7 preti, 18 frati, 9 morti, 565 esistenti.
- Fontanella: 4 nati, 4 nate, 4 preti, 12 morti, 343 esistenti.
- Furnolo: 6 nati, 4 nate, 4 preti, 4 monaci, 5 morti, 208 esistenti.
- S. Giuliano: 2 nati, 4 nate, 1 prete, 2 morti, 126 esistenti.
- S. Marco: 7 nati, 4 nate, 1 prete, 8 morti, 351 esistenti.
- Pugliano: 0 nati, 1 nata, 2 preti, 6 morti, 128 esistenti.
- Tuoro: 1 nato, 3 nate, 1 prete, 2 morti, 105 esistenti.
- Transi: 0 nati, 1 nata, 2 preti, 1 morto, 96 esistenti.
- Versano: 9 nati, 2 nate, 2 preti, 9 morti, 373 esistenti.
Con un totale per i Casali di 52 nati, 45 nate, 37 preti, 22 monaci, 93 morti, 3568 abitanti adulti.

Giampiero Di Marco
(da Il Sidicino - Anno I 2004 - n. 2 Febbraio)

 
Giovanni Gicomo Onorati, di cui riproduciamo lo stemma episcopale, nacque a Rocchetta, presso Lacedonia, nel gennaio 1721. Dottore in utroque, entrò subito in carriera, diventando prima vicorio generale dell'arcivescovo di Brindisi e poi di quello di Benevento. Fu eletto vescovo di Teano nel gennaio 1768, ma i nostri memorialisti segnano erroneamente al 1767 la data di elezione. A Teano stette poco e malvolentieri, come osserva l'Autore dell'articolo. Nel maggio 1777 fu traslato a Troia, dimorando quasi sempre nella vicina Foggia, dove morì nel marzo 1793.