L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
Indice per autore
 
Indice Esterina De Rosa
 
 

ITALIANO... Questo sconosciuto! (2)

 

Continua in questo numero la conoscenza delle strutture grammaticali con l'argomento spinoso della divisione in sillabe di una parola.
Questo è un altro scoglio della buona scrittura; spesso, quando dobbiamo andare daccapo a fine rigo, siamo perplessi e ci chiediamo disperati: - Dove va questa lettera? Resta su o scende giù? Questo gruppo consonantico lo spezzo o lo lascio attaccato? Una vocale può andare da sola o si accompagna sempre con una vocale?
Leggendo la filastrocca che segue avrete delle dritte facili facili da ricordare per cui non ci saranno mai più incertezze nell'andare daccapo mentre scrivete.

LA SILLABA

La sillaba è un suono molto conciso
in cui ogni nome può esser diviso.
Di quante lettere essa è composta,
a dirlo di getto non sono disposta.
Infatti il numero non sempre è lo stesso
dipende dal suono che con lei viene emesso,
van da una a quattro le lettere unite
che del nome “sillaba” sono munite.
Le sillabe sono un bel rompicapo,
mi mettono in crisi se vado daccapo,
devo far attenzione a come disbrigo
le parole che scrivo alla fine del rigo.
La sillabazione si deve pur fare
ma alcune regole dobbiam richiamare
e per far bene questa operazione
bisogna conoscere l'emissione.
Per avere pertanto un po' di respiro
e potere tirar di sollievo un sospiro,
imparo a memoria due o tre regolette
che sono utili e abbastanza dirette.
I digrammi non si dividono mai,
due consonanti si azzuffano assai,
ma sol se la prima, mi pare normale,
è una consonante di “minerale”.
Dittonghi e trittonghi restano illesi
sono abbastanza coerenti e coesi.
Lo iato invece ha un legame fittizio,
Sempronio si stacca da Caio o da Tizio.
Se una vocale avvia la parola
allora lo so, io la metto da sola;
se invece è seguita da lettera doppia,
con la più vicina tranquilla s'accoppia.
Le uguali le taglio tutte a metà
ma se son diverse che cosa si fa?
Mi sovvien che il trattino sempre le lincia
se alcuna parola con esse comincia.
La esse si comporta da ingrata sorella
lei sempre si stacca dalla gemella;
con tutte le altre lettere invece
lei ci si incolla come la pece.
E per finire una coppia costante,
quella che trovi nell'acqua stagnante,
la sillabazione la tronca di netto:
la “q” va di là e la “c” resta a letto.

Esterina De Rosa
(da Il Sidicino - Anno XV 2018 - n. 10 Ottobre)