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Il Presepe Vivente di Casafredda

 
Edizione 2015 - foto di Mimmo Feola
 

Il 30 dicembre di quest'anno in località Preta, l'antica rocca di Casafredda, si rappresenterà la tredicesima edizione del Presepe Vivente.
L'evento risulta molto suggestivo sia per l'ubicazione, un agglomerato di case a cui si accede da una scalinata preannunciata da un arco, sia per la caratteristica dei locali in cui vengono allestite le locande e le botteghe, cantine scavate nel tufo a volte comunicanti tramite cunicoli.
Il successo dell'evento viene testimoniato ogni anno ampiamente dalla numerosità dei visitatori che affollano il borgo i quali dopo aver visitato le varie botteghe, gustano antichi sapori come la “scapece”, il “priatorio”, “l'acqua cotta” e tanto altro ancora!
Ma se questa cosa è sotto gli occhi di tutte le persone che vengono alla manifestazione, esiste una magia che solo quelli che allestiscono l'evento conoscono: il risveglio di un paese!
Nel corso della vigilia, che è quello dell'allestimento, già di prima mattina cominciano ad arrivare uomini con la loro cassettina degli attrezzi che si industriano per abbellire la bottega che è stata loro affidata e renderla il più possibile somigliante a quelle di Bethleem.
Poco più tardi si vedono donne affaccendate a sistemare cibarie un po' vere e un po' finte per essere pronte a soddisfare il palato di chi avrà in serata il piacere di venire a Casafredda “non come visitatori ma come ospiti” come cita un personaggio della tv.
La Preta si anima così di voci mescolate, di richieste urlate, di risa condivise, di profumi inusuali, di passi concitati, di rumori inconsueti, di bambini giocosi che bighellano su e giù per la contrada.
E in questo giorno un paese diviso in cinque contrade si ritrova in una di esse per stringersi e fare corpo affinché tutto venga fatto al meglio.
Ci conosciamo tutti da una vita ma in questo giorno diventiamo una famiglia, dimentichiamo beghe e invidie e ci “consorziamo” perché i visitatori possano andarsene appagati e portare con sé un buon ricordo del nostro paese.
Poi all'imbrunire tutto si affievolisce, tutto è pronto, tutto si attenua; le persone si calano nei panni del tempo di Gesù, i tecnici spengono le luci e accendono fiaccole e fuochi e una specie di presepio napoletano animato ha inizio.
C'è il pizzaiolo col forno acceso, la donna che fa il sapone, il ciabattino, il vinaio che brinda nella buia cantina rischiarata solo da una candela e tanti altri figuranti che affollano la via e lavorano nelle botteghe e servono nelle locande.
Ad un tratto si vede passare una Famiglia con un piccolo Bambino tra le braccia che con un sorriso e una parola accende una fiammella nel cuore di queste persone che fanno finta di essere tornate indietro nel tempo ma che in cuor loro desiderano per davvero in questo 2017 che arrivi Qualcuno che riesca ad accendere una luce di speranza nel futuro!
Buon Natale e che una luce di speranza possa splendere per tutti!

Esterina De Rosa
(da Il Sidicino - Anno XIV 2017 - n. 12 Dicembre)

 
Edizione 2015 - foto di Mimmo Feola