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Vento di speranza

 

Cara Teano,
secondo me l'altro giorno hai avuto una bella emozione quando hai visto i tuoi figli inneggiare al nuovo sindaco Nicola Di Benedetto.
Dapprima non capivi e ti è sembrata strana questa improvvisa esplosione di gioia, ti sei meravigliata di rivedere tante persone riempire di nuovo le tue vie, pensavi avesse vinto lo scudetto la squadra del cuore visto che ultimamente si gioiva solo per qualche pallone finito in una rete.
E invece no! I tuoi figli si sono svegliati dal torpore che li incatenava da decenni e hanno avuto il coraggio di dire: BASTA!
Basta con l'accettare passivamente che le cose vadano a rotoli e scantonare dicendo “ma io che ci posso fare” avendo anche paura di esprimere la propria opinione! Ebbene sì…PAURA!
Tu con i tuoi tetti sempre vigili, i tuoi campanili sempre in ascolto sicuramente saprai molte più cose di me ma anche io, in queste ultime settimane, ho avvertito la paura serpeggiare tra le tue mura.
Chissà quante volte tra i mille dedali delle tue antiche viuzze hai assistito alle stesse scene che io ho visto negli ultimi mesi: persone che sussurravano “io ti voto ma non lo dire in giro” o bisbigliavano nell'orecchio di qualcuno “io non posso farmi vedere con te” o ancora “qualcosa deve pur cambiare, speriamo qualcuno abbia il coraggio di farlo perché io ho le mani legate” e ancora “ma che può fare questo Nicola Di Benedetto, dice belle cose ma non è nessuno, non è potente” e infine “io non mi posso esporre”.
Mi viene in mente allora un bellissimo libro che racconta di un piccolo sconosciuto gabbiano che riesce ad intravedere una nuova via e, entusiasta, vuole farne partecipi gli altri che non riescono a comprenderlo o perché accecati da quei valori materiali nei quali intravedono l'unica ragione di vita o perché fermati dal timore di cambiare. Quel piccolo gabbiano che ora finalmente ha un nome, Nicola, insieme ad altri sparuti gabbiani ha continuato con grande fiducia, a lungo, prima in sordina poi via via sempre più forte, ad invitare a volare alto, allo scoperto, non per sopravvivere ma per iniziare finalmente a vivere consapevolmente.
Ma lo stormo, cieco, gli ha risposto: <…che sia svergognato al cospetto di tutti, per la sua folle e irresponsabile condotta di essere venuto meno alla tradizione della Grande Famiglia dei Gabbiani, affinché mediti e impari che l'incosciente temerarietà non può dare alcun frutto. Tutto ci è ignoto e tutto della vita è imperscrutabile tranne che siamo al mondo per mangiare e campare il più a lungo possibile>.
Lui si è immalinconito per la cattiveria di quelli che considerava fratelli ma non si è arreso e ha continuato strenuamente a parlare alle coscienze dei tuoi figli, fiducioso che qualche barlume di speranza ancora brillasse nel più profondo dei loro cuori e alla fine…il tempo gli ha dato ragione!
Infatti quando parlava alla notte, col favore dell'invisibilità che regala l' oscurità, si intravedeva il baluginare di occhi che man mano si aggiungevano ad altri occhi e tanti gabbiani iniziavano ad ascoltare curiosi, gli uni fingendo di ignorare gli altri per essere ignorati a loro volta e poi svignarsela al mattino, chiotti chiotti. Ma i pochi occhi che all'inizio brillavano nell'ombra col tempo sono diventati più di tremila e all'alba del 27 maggio sono diventate persone che hanno urlato tutti insieme <IO CI STO !>
Cara Teano, tu l'hai visto con i tuoi occhi, è stata un'apoteosi…
Io ci sto a dire quello che non va, a cambiare le cose in meglio, a mettermi in gioco, a impegnarmi in prima persona.
Io ci sto a credere che qualcosa si possa fare, a uscire allo scoperto, a non aver più paura del nuovo se il vecchio non mi piace.
Io ci sto a riappropriarmi della mia dignità di elettore e a non confondere diritti con favori.
TEANO, io ci sto con te!!!
E io ho pianto e come me tanti altri e non perché ci siano stati vincitori o vinti ma perché abbiamo eretto il capo e abbiamo trovato il coraggio di dare la nostra fiducia ad una persona “sconosciuta”, che non ci ha fatto favori, non ci ha garantito posti di lavoro, non ci ha imposto la sudditanza ad un partito ma ci ha semplicemente fatto la straordinaria promessa di impegnarsi a fare tutto ciò che è in suo potere di fare e soprattutto ci ha ridato la dignità di cittadini e la speranza che possiamo cambiare il mondo con la nostra volontà.
La RES PUBLICA ha vinto!

Esterina De Rosa
(da Il Sidicino - Anno X 2013 - n. 6 Giugno)