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Volli, sempre volli, fortissimamente volli

 

Da qualche tempo in giro sento spesso dire che le cose vanno male, i politici sono tutti corrotti, in Italia la legalità è un optional, si è perso il senso del dovere, vanno avanti solo quelli che imbrogliano, non ci sentiamo tutelati come cittadini.
A questo punto mi viene in mente una storiella che viaggia sul web da qualche tempo:
Un giorno un uomo passeggiando lungo la spiaggia vide un bambino raccogliere qualcosa e, con delicatezza, gettarlo in mare. Si avvicinò e gli chiese cosa stesse facendo. Il bambino rispose:- Rigetto le stelle marine in mare! La marea è scesa e se non le rimetto in mare moriranno.- L'uomo disse: -Ragazzo mio, ti rendi conto che ci sono chilometri e chilometri di spiaggia e centinaia e centinaia di stelle marine? La tua azione è inutile.- Dopo aver ascoltato attentamente, il bambino si chinò, raccolse un'altra stella e la rimise delicatamente in mare. Poi si rivolse all'uomo e sorridendo gli disse :-La mia azione, per questa stella, ha fatto una bella differenza!-
Quante volte, da quando usciamo di casa la mattina fino a quando torniamo la sera, noi, comuni persone con una comunissima vita come tante comuni persone con la loro comunissima vita, non ci chiediamo mai se le nostre azioni possano fare una significativa differenza per qualcuno o qualcosa.
Però se nel mondo 6.990.994.621 di persone, più una che sarei io, ci fossimo posti il problema di agire come vorremmo che gli altri agissero nei nostri confronti, tutto risulterebbe semplicemente più semplice sia il nostro oggi che il nostro domani perché sarebbe stato semplice il nostro ieri.
E le grandi decisioni dei grandi uomini per risolvere i grandi problemi del pianeta?
Non avrebbero più ragione di esistere visto che la sommatoria di piccole azioni positive non può che dar luogo ad una grande azione positiva e nessuno avrebbe mai niente da dire o da ridire.
Sono le gocce che fanno l'oceano e non viceversa. Senza però andare troppo lontano, tra qualche mese saremo chiamati a scegliere chi dovrà amministrarci per i prossimi cinque anni; dovunque si sente un brusio in crescendo che culminerà il 26 maggio: “vota me, io voto quello, quello ha fatto, quello ha promesso, io farò…” Siamo frastornati, tutti sciorinano linee programmatiche adamantine che si prefiggono la realizzazione di opere al cui confronto l'opulenta Babilonia, con i suoi giardini pensili, era un'inezia.
Ma noi siamo elettori pensanti e abbiamo una memoria storica, utilizziamola come strategia per costruire il futuro e operiamo scelte forti. Il 26 maggio 2013 la storia siamo noi perciò, quando saremo in quella cabina, soli con noi stessi, non guardiamo simboli, non seguiamo correnti o pseudo ideologie ma pensiamo agli uomini che sceglieremo perché saranno le loro umane azioni, connotate dalla loro coscienza civile, che andranno a fare la differenza. Domandiamoci, ex abrupto, se la nostra scelta andrà a rimpinguare le fila del “pappa e ciccia” o quelle, spesso sparute, di chi vuole dare una svolta.
Chiediamoci se la nostra piccola azione, che si espliciterà in una crocetta su un nome e cognome, possa fare la differenza, quella fondamentale però.
Perciò se vogliamo che le cose cambino davvero, non serve sbandierare ai quattro venti la nostra corrusca coscienza, non serve farsi paladini di un credo politico, è palesemente inutile vestire i panni del fariseo e dar timbro ai palati nel predicare contro i pubblicani, basta solamente dire a se stessi “volli, sempre volli, fortissimamente volli un futuro migliore” e agire di conseguenza.
E per farlo basta una X! Di conferma se riteniamo che in passato chi aveva in mano il potere abbia operato indiscutibilmente per il bene della comunità, di disconferma se la X la apporremo altrove! E' più semplice di quanto sembri.
E per chi non lo farà: “VIETATO LAMENTARSI” !

Esterina De Rosa
(da Il Sidicino - Anno X 2013 - n. 3 Marzo)