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Viva l'Unità

 

Da qualche mese è finalmente terminato l'anno dedicato alla celebrazione del 150° anniversario dell'unità d'Italia che ha visto da Aosta a Trapani “perpetrarsi” festeggiamenti, liriche al tricolore, encomi ad eroi di ieri e di oggi.
Teano ha fatto la parte del leone in questa fausta ricorrenza perché, vuoi per un caso fortuito, vuoi per la sua posizione strategica a cavallo tra due importantissime strade romane, è stata spettatrice di un evento di non poca rilevanza storica.
Però permettetemi una piccola riflessione.
Teano, città dello storico incontro, che si fregia di aver riunito Nord e Sud, non riesce a mettere insieme poche sparute frazioni, anzi si evidenzia da sempre una forte frammentazione tra centro e frazioni e tra le frazioni stesse.
Un problema che sta scaldando gli animi in questi giorni riguarda le numerose scuole elementari e materne sparpagliate su tutto il territorio comunale.
Il dato di fatto è che i bambini sono pochi, le spese per mantenerle in “vita” sono onerose, le finanze pubbliche sono allo stremo; allora come dirimere la questione?
Le posizioni assunte sono varie: lasciare tutto così com'è… raggrupparle per poli territoriali… fare un'unica scuola al centro… suddividerle a zone…
Senti mamme che minacciano di far cambiare comune ai propri figlioli se viene chiusa la scuola in paese.
Senti logorroici politici che piccandosi di essere paladini di una scuola che si fregia ancora di essere l'unico ente educativo in un paesino di quattro anime tuonano che non si può togliere agli autoctoni (che navigano con Internet) l'unico punto di riferimento per quanto riguarda la cultura.
Perciò, all'unanimità, Teano si tenga la sua scuola e il parcellizzato territorio si tenga le sue parcellizzate scuole.
E per questi bambini che vanno in piscina a Calvi, che vanno a calcetto a Vairano, che vanno a danza Nonsodove, la monoclasse va bene perché la “scuola è mia e me la gestisco io!” urlano le mamme.
“La scuola è vostra e ve la mantengo io” sentenzia il politico di turno, quello lungimirante, quello che vede lontano.
La mantiene con i soldi di chi? Ma è chiaro, con i soldi pubblici, quelli che non sono di nessuno.
Ma perché non prendere atto invece che accorpare due o tre scuole comporta un notevole risparmio su riscaldamento, bolletta telefonica, spese di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Certo che non sia un accorpamento selvaggio, che si tenga presente la vicinanza territoriale, che si crei un idoneo servizio trasporti, che i soldi risparmiati vengano investiti su servizi più efficienti e scuole più attrezzate.
Ma a qualche politicante che promette come un tenero papà ai suoi figli-elettori di mantenere la scuola nel paese con la sua sparuta classe di bambini che vanno dalla prima alla quinta, mi piacerebbe tanto che le mamme chiedessero: “Cosa ci guadagna mio figlio?”
Mi piacerebbe ancora di più conoscere la risposta!
Ma come una coperta di Linus il campanile fa la sua parte ed è difficile scrollarsi da esso; ci si sta abbarbicati non perché è il meglio ma perché è il mio orticello, e lo scelgo solo perché il campanile che svetta a qualche chilometro lo amo di meno.
Poi tornando all'Unità d'Italia, penso sia il caso di celebrare con meno sfarzo Garibaldi e Vittorio Emanuele e convogliare le energie per tentare una piccola unità intorno al cippo di Borgonuovo dove dovrebbero convenire tutti i cittadini del comune di Teano per decidere cosa è meglio per i pochi bambini di questo grande comune che saranno i futuri cittadini che governeranno la nostra città.

Esterina De Rosa
(da Il Sidicino - Anno IX 2012 - n. 2 Febbraio)