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Indice Esterina De Rosa
 
 

17 marzo 2011

 

Son 30 i lustri ormai che son passati
Da quando un tal Peppino con i mille
Con le spingarde che fanno scintille
Unisce i comprensori conquistati.

Risale lo stivale senza ambasce
eroico e pettoruto se ne gloria;
I Borboni oramai non fan più storia,
Li ha stritolati tra le sue ganasce.

Intanto il re, temendo un'inversione,
Cala dal nord e giunge qui a Teano;
Vede Peppino con il Sud in mano
E tosto mette in atto l'annessione!

L'Italia diventò una calzatura,
Col tricolore e l'inno mameliano.
La parlata di tutti: l'italiano,
E Franceschiello al fresco tra le mura!

L'Italia com'è oggi allor fu fatta,
Ma abbisognava fare gl'italiani!
Questo sconvolse tutti i loro piani.
Bel grattacapo renderla compatta!

Dopo un secol passato a negoziare,
ancor ci scuote un tremito nel petto
A Trapani, ad Ancona e a Caporetto
Il 17 non sappiam che fare…

“L'anniversario voi lo festeggiate?”
“Ma forse non è il caso di pensarci!”
“Un referendum potrebbe pure starci!”
“Ci vogliono elezioni anticipate!”

Cari italiani, è or di fare il punto!
Dopo tanti anni di civile convivenza
Non avete ancora preso la coscienza
D'essere ormai un popolo congiunto?

Però, suvvia!, quel giorno dell'Unione,
Facciamo finta che siamo fratelli!
Festeggiamolo tutti, brutti e belli
Al nord, al centro e pure al meridione!!!

Esterina De Rosa
(da Il Sidicino - Anno VIII 2011 - n. 3 Marzo)