Con questo scritto di un sua vecchia alunna, nel quale rivive la cara figura della maestra d'un tempo non molto lontano, Il Sidicino ricorda, nel trigesimo della scomparsa, la signora Triestina Di Petrillo vedova Gliottone, che ha insegnato per decenni a tante generazioni.
 
 
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Addio, mia cara maestra

 

La mattina del 23 ottobre discretamente la signora Triestina è andata via e con lei è andata via un po' della nostra memoria.
La conoscevano tutti come la signora Triestina perché un tempo non si diceva “maestra” ma in quel “signora” c'era tutto il rispetto e l'affetto che si può tributare ad una persona che ha dato tutta se stessa per i suoi alunni.
Insegnante elementare già al tempo della seconda guerra mondiale, ha aiutato a crescere intere generazioni. I suoi ragazzi, i primi ormai già sessantenni, li ricordava tutti e tutti si ricordavano di lei, della sua disponibilità, della sua dedizione, della capacità di interagire con ognuno di loro e della complicità con il loro essere bambini.
In casa ancora custodiva i suoi libri, ormai ingialliti dal tempo, senza ormai più valore pedagogico, perché obsoleti, ma carichi di valore affettivo perché erano stati nelle sue mani strumento per arrivare al pensiero degli alunni e farne degli uomini. Perché se è vero che la scuola cambia perché cambiano i bisogni sociali, è pur vero che la condizione di bambino non cambia e lei, nel corso della carriera, è stata sempre pronta a mettersi in gioco per educare e sostenere i suoi alunni come maestra, come mamma, come amica e come compagna di viaggio nella vita, anche dopo la scuola.
Con la sua dipartita, come per la dipartita di ogni maestra, ci sentiamo tutti un po' defraudati di qualcosa di indefinibile, forse perché lei era la depositaria di una parte del nostro passato che solo una maestra può conoscere: dalle piccole angosce lenite con garbo e fermezza per una lettura malfatta o un compito non svolto alla gioia di un bel voto o di un suo sorriso per i fiori di campo raccolti per lei sul ciglio della strada, andando a scuola.
Te ne sei andata via in sordina, cara signora Triestina, ma con te non andranno via i ricordi di ogni bambino che ti ha conosciuto, come accade per tutti i bambini di tutte le maestre del mondo.

Esterina De Rosa
(da Il Sidicino - Anno II 2005 - n. 7 Novembre)