L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
Indice per autore
 
Indice Giulio De Monaco
 
 

Il Sidicino - Calendario 2007

 
TRA MOLTI APPREZZAMENTI E QUALCHE CRITICA CONTINUA LA DISTRIBUZIONE DEL NOSTRO CALENDARIO. GIULIO DE MONACO COSI' HA ESPRESSO LE SUE IMPRESSIONI.
 

ln questi giorni, preludio al Natale, in cui il crepuscolo assume una lattiginosa fosforescenza, prima di confondersi con le ombre delle notti, intiepidite dal camino in cui baluginano languide fiamme, ho ricevuto il calendario “Sidicino 2007”. Ed è avvenuta la magia: di repente,esplosiva, senza preavviso, ribalda forse, stringendo il cuore alla morsa del rimpianto, sottile, translucido, rabescato di ricordi fatati, perché propri dell'infanzia. Un succedersi di immagini, elegante rugiada di ricordi, ha ravvivato l'emozione di sentirsi teanese, cittadino di questa sorprendente città che pur maltrattata, avvilita, contraddetta, trova sempre il vigore di rinnovarsi, per rinascere dalle ceneri come fenice arsa dall'indifferenza dell'oblio.
Questo calendario, i soliti babbei dell'ultima ora hanno eufemisticamente etichettato come lugubre, è un cesello dell'inventiva di un fantasioso mago, silente, assorto, laborioso. Immagini vivide, icastiche, restaurate abilmente scorrono davanti agli occhi, attenti, umidi, estatici, in una successione di brividi elettrizzanti.
È indubbiamente una strenna d'atmosfera che non lascia nulla all'improvvisazione e alla faciloneria.
Colpiscono due immagini in particolare: 2 febbraio, la nevicata indimenticabile. Quei viaggiatori che risalgono i pendii della strada che s'inerpica dalla stazione sono fantasmagorici quanto gli scheletrici platani che la fiancheggiano,di cui pochi ora hanno memoria. Platani annosi, ben stretti l'uno all'altro, a fare da coreografia spettrale a quel biancore fosforescente da inverno russo. E in primo piano un prete spicca, sidicina fotocopia del fu Don Camillo guareschiano,arrancante nella neve emiliana,“esiliato" dal vescovo a Monterana, un paese di montagna Oltrepò.
L'altra immagine è in chiusura: i “ritratti" di pietra di Numerius e Minculeius, affiancati forzatamente nella sede del Gruppo Archeologico Sidicino. Statuarie crisalidi di un mondo antico che invitano con forza a non “dimenticare le nostre radici remote e gloriose". Dopo il tuffo in questo suggestivo mosaico riemerso dai fondali del tempo, viene da ridere nel pensare alla furibonda incetta di copie che faranno, senza quartiere, i simpatici scalpitanti papiromani nostrani, a tutte le funambolesche trovate che architetteranno per appropriarsi, senza colpo ferire, del maggior numero di fogli patinati. Folcloristici, polverosi, improbabili personaggi che un giorno non lontano saranno perfino capaci di scovare in qualche desueta fiera cartacea di confine il miniato libro delle ore del sacrista Carminuccio e lo spumeggiante giornale di bordo dell'ammiraglio Fred. Ma questa è un'altra storia.

Giulio De Monaco
(da Il Sidicino - Anno IV 2007 - n. 1 Gennaio)