Vespri di Natale a Fumolo nella raccolta accogliente canonica,
lingue di fiamma danzano nell'antico camino, della fumosa cucina,
ricettacolo di studenti, parrocchiani, anime in pena.
Un prete, un sorriso, un'incantata memoria.
Vangelo vissuto in silenzio, in umiltà, in serena allegria.
Parabola fulgida di un luminoso buon pastore.
Troppo buono per essere vero.
E le sue indimenticabili commosse vigilie di Natale,
vegliate al tepore della cordiale ricettività.
E la cena della vigilia di Natale, di magro, rigoroso,
con pesce e baccalà, acquistati tra una barzelletta e l'altra.
Le barzellette sapide e sapienti di don Michele
che hanno fatto storia, insegnamento, leggenda.
E il presepe, quel mirabile presepe dell'ultimo minuto,
curato, cesellato, miniato, vergato da sudore e lagrime,
trascorso da brividi di milioni di emozioni,
graffito da una vita esemplare, vivida, palpitante di stelle.
Monti, paesini, cascate,
impervi sentieri, laghi placidi, sinuosi colli,
i mitici Magi d'oriente, virtuosismo di una rara magia.
Sapore d'infanzia perduta.
E infine la grotta,
conclusione di mille palpiti, di attese struggenti, di approdi bramati.
Vaporosa preghiera di un anima aperta all'Amore. Totale.
Il sapiente amoroso cantico di Natale di don Michele!
Giulio De Monaco
(da Il Sidicino - Anno III 2006 - n. 12 Dicembre) |
