L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
Indice per autore
 
Indice Giulio De Monaco
 
 

La Notte dell'Assunta - La festa patronale di Furnolo

 
La tela dell'Assunta dipinta nel 1756 ex Dev. D. Agnelli P. Molinaro
 

La serata si è aperta con l'esibizione, tra le risate generali, del noto Tony Tammaro (al secolo Vincenzo Sarnelli), esilarante cantante demenziale partenopeo, che ha intrattenuto il pubblico con una scaletta densa e significativa dei suoi brani più conosciuti.
Tony inizia la sua carriera nel 1989 con una raccolta di suoi pezzi tra cui spicca “Patrizia”, brano dedicato a una reginetta da spiaggia, seguono varie partecipazioni al festival di Sanscemo di cui vince, sia come cantante che come autore, parecchie edizioni. Nel 2005 è uscito il suo ultimo album “The Dark Side Of The Monnezz" ispirato al quasi omonimo cd dei Pink Floyd in cui prende in giro i tamarri moderni che infarciscono a sproposito i discorsi di parole in inglese.
l personaggi delle canzoni di Tony Tammaro sono incongruenti, teatrali e barocchi, come una maschera regionale che, come tanti Pulcinella, mentono a se stessi e allo stesso tempo si palesano per quello che veramente sono.
Questa atmosfera di allegria ha avuto il culmine nel grande spettacolo di fuochi pirotecnici in cui le ditte Scudo da Ercolano, Izzo da Treglia e Riso da Salerno hanno profuso tutta la loro sapiente abilità in un caleidoscopico susseguirsi di lampi e giochi di luce. Hanno illuminato a ripetizione la notte
furnolese per più di un`ora con miriadi di fuochi d'artificio che rapidi si innalzavano nel cielo d'indaco.
Era un susseguirsi di emozioni astrali, un fiorire di stelle intensamente fantasmagoriche e la stella più brillante era il volto di don Michele che sorrideva contento, guardando da lassù i suoi amati parrocchiani che con sempiterna devozione ritomavano bambini e festeggiavano la sua amatissima Madonna.
Non si possono non ringraziare per gli sforzi .gli instancabili organizzatori del comitato, tra cui spiccano Domenico Tridente e Adriano De Monaco (nella foto, in una pausa di riflessione), per l'impegno estremo profuso nel raccogliere fondi che, oltre a ricorrere ai mezzi tradizionali, si è sperticato in pizze pizzette e calascioni e con la fenomenale “5 giorni degli gnocchi con funghi porcini” organizzata con successo a metà luglio. Funghi porcini furnolesi a profusione, tanto che profumavano perfino le pietre; funghi squisitamente cucinati dall'ineffabile Pierino Mastrati, con una maestria tale che la gente si è leccata perfino le orecchie.
Come non ricordare, a questo punto, una delle immagini più significative dell'Assunta, quella tanto cara a Don Michele, di imperitura memoria, che non ne permise mai riproduzioni fotografiche per tema di furti e che solo ora osiamo riprodurre; immagine sacra in cui la Madonna parla tranquilla e suadente ai cuori dei furnolesi.
Da molti anni l'Assunta troneggia sull'altare maggiore della chiesa di Furnolo, amando i suoi fedeli di lieve tenerezza, quella stessa che don Michele per più di mezzo secolo votò ai suoi fidi parrocchiani.
È una tela flessuosa, accogliente, essenziale, sobria, non di raffinata composizione o di spettacolare inventiva. S. Paolo ha lo sguardo imbambolato, quello di S. Pietro è di una fissità marmorea. Il volto della Madonna non ha la venustà di prammatica dei dipinti coevi più importanti, ma è intessuta di semplice bellezza, quella materna bellezza trasfigurata dall'amore, quella bellezza che la divozione di anime pure conferisce, senza il belletto della finzione estetico-formale. La bellezza interiore che le deriva dallo sguardo filiale dei suoi devoti e tra questi, umile e raccolto, il parroco Michele che per anni le profuse attenzioni, chissà quante volte genuflettendosi ai suoi piedi implorando pace e amore per i suoi parrocchiani, e che ora riposa sereno nel tenero grembo della sua e nostra Assunta.

Giulio De Monaco
(da Il Sidicino - Anno III 2006 - n. 9 Settembre)