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Christian Compagnone il postino

con la passione dei dischi in vinile
 
 

Secondo una recente ricerca promossa da Ipsos Explorer per eBay Italia, sarebbero un vero esercito: sette milioni di italiani collezionano qualcosa. E tra questi c’è Christian Compagnone di Teano postino di professione e collezionista di vinili. E come ogni fanatico del vinile ha anche un impianto audio capace di far impazzire i sismografi e scaffali pieni di dischi.
Da sempre perseguitato dalla musica: musicista e cantante (ma solo dilettante), autore di una rubrica Facebook, “Vinyl session pre dinner”, nata proprio per parlare della sua collezione, è diventato nel tempo un imprescindibile punto di riferimento per collezionisti e semplici appassionati del mondo dei vinili. Ma siccome l’amore per i dischi in vinile è qualcosa che va oltre le classifiche di vendita, il collezionismo musicale e le logiche consumistiche, Christian mette subito in chiaro che “bisogna usare Spotify per ampliare le proprie conoscenze musicali non per comodità”. E ai ragazzi che non si separano mai dal proprio smartphone e hanno perennemente le cuffie alle orecchie, ricorda che il vinile è un “vero e proprio rito” che si consuma iniziando ad ammirare la copertina, lo si mette sul piatto, poi si pulisce con cura maniacale e infine si ascolta tutto dal primo all’ultimo brano.
La passione per i vinili lo accompagna fin dall’infanzia, esattamente, ha iniziato ad acquistare i primi dischi con i soldi che riceveva a Natale. Il primo disco che ha comprato è stato Script for a Jester's Tear il primo album in studio del gruppo musicale britannico Marillion pubblicato nel marzo 1984. Oggi possiede un numero già molto alto di vinili: circa 900. Nella formidabile collezione intere discografie dei Pink Floyd, Porcupine Tree, Steven Wilson, David Bowie, Led Zeppellin, Rolling Stones, Beatles, Doors, Genesis e tanti altri nomi iscritti nel firmamento del Rock, Blues, Soul e Progressive, il genere musicale con il quale sente più affinità. Ci sono molti dischi ormai introvabili. Il valore è ovviamente determinato da vari fattori, compresi lo stato di conservazione e la copertina, però quello che conta maggiormente è l’edizione. Infatti tra le sue rarità ci sono la prima stampa di Nevermind dei Nirvana, The second album dei Beatles edizione America ritirato dal mercato per un errore di stampa nell’ordine dei brani. L’avvento della “rivoluzione digitale” non sembra aver messo in difficoltà Christian che, anzi, trae parecchia linfa dall’infinito mondo del web: “molto si deve comparare online con la piattaforma Discogs che oltre a catalogare e valutare i tuoi dischi, ti permette di acquistare cose un po’ più difficili”. Conclusione doverosa. Il mondo dei dischi in vinile è sconfinato e varia a seconda di molte valutazioni personali. Ma il bello di collezionare e ascoltare vinili è questo: che non è una scienza perfetta. Un’emozione che difficilmente un cd riesce a trasmetterti e mai potrebbe farlo un mp3.

Pietro De Biasio
(da Il Sidicino - Anno XVIII 2021 - n. 3 Marzo)