Con le parole di Eugenio Finardi ritorniamo a parlare delle radio locali che hanno trasmesso sulle frequenze in FM dalla nostra città. Il secondo capitolo della nostra carrellata spetta a Radio Achab che dagli studi di registrazione ubicati in Vico Guastaferri, ha iniziato a trasmettere nel lontano 1979 fino al 1983.
L'espressione “radio libere” che iniziano a diffondersi dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha sancito le liberalizzazione dell'etere radiofonico, rappresenta proprio la storia di Radio Achab che nei pochi ma intensi anni di vita, ha trasmesso essenzialmente musica.
Musica alternativa e senza scendere a compromessi con le richieste degli ascoltatori, le cosiddette “dediche” o alle sirene degli spot pubblicitari che avrebbero potuto alleggerire non poco gli alti costi di gestione.
Infatti, per poter comprare le attrezzature (mixer, piatti, piastre, microfoni, trasmettitore, amplificatore di potenza ed antenna) che al tempo rappresentavano il must dell'impiantistica radiofonica, fu acceso un mutuo dai soci fondatori che avevano già un impiego stabile e cioè: Carmine Razzino, Antimo Palumbo, Giuseppe Lacetera, Lucio Salvi, Vincenzo Lerro, Gino Cirelli, Luigi Vernoni, Paride Cangiano, tra gli altri.
Parliamo di un sistema valvolare della Pmm Costruzioni Elettroniche di Albenga che riusciva a trasmettere un segnale di altissima qualità e molto potente ma che purtroppo, aveva alti costi di manutenzione e la sostituzione o la riparazione delle componenti elettroniche richiedeva molti giorni perché la casa produttrice dell'impianto si trovava in Liguria.
La frequenza era 90.00 MHz e la colonna sonora di apertura delle trasmissione giornaliere, e precedentemente del periodo di prove tecniche, era affidata a John Coltrane con My Favorite things.
Il punto di forza di Radio Achab è stata la musica che veniva trasmessa senza nessuna interruzione dai conduttori.
Il palinsesto quindi si basava essenzialmente su una consistente programmazione musicale senza trasmissioni con scopo di intrattenimento raccontato o parlato, se non qualche avviso o comunicato.
Rock e jazz si fondevano l'uno nell'altro con Coltrane, Miles Davis, Albert Ayler, C. Mingus, King Crimson, V.D.G.G. Jefferson Airplane, Doors, Bob Dylan, J. Mitchell, L. Cohen, Traffic, Pink Floyd, Soft Machine, Robert Wyatt, Frank Zappa, Tim Buckley, Patti Smith, i Television e la musica spaziava dal Progressive alla Psichedelia, dal Canterbury sound alle sonorità della West Coast fino al Punk.
Il programma che fondeva rock e jazz: “The doors of perception”, le porte della percezione da Aldous Huxley, veniva curato da Martino Amendola e Antonio Palumbo.
Ma trovavano spazio anche gli Osanna, la Nuova Compagnia di Canto Popolare, gli Area, Lolli, Guccini e i cantautori italiani che venivano trasmessi da Mimmo Izzo e Antonio Razzino.
Era l'epoca delle “musicassette” e i pochi dischi, oltre a quelli personali, erano quelli del Jukebox che si potevano comprare a basso costo con doppia canzone su entrambi i lati.
Al di là del mixer di Radio Achab segnaliamo anche Giovanni Celentano, Michele Della Torre, Armando e Rosa Turco, Enza Amsdem e Rosaria e Liliana Spaziano.
La storia di Radio Achab è strettamente legata allo storico circolo dell'Arci “P. P. Pasolini”, di cui Martino Amendola era il responsabile e l'animatore, che raccoglieva 120 iscritti che si autotassavano per le attività socio culturali e per mantenere la sede che si trovava in Largo Teatro Vecchio.
La nascita della radio fu, infatti, considerato un esperimento di radiofonia indipendente per esaltare il collettivismo e la vocazione libertaria del movimento sidicino che in quegli anni ha lasciato il segno. Ricordiamo la rassegna Arciestate con eventi musicali e sportivi o il Cineforum con proiezioni di film e documentari e l'attivazione della “Biblioteca Gramsci”.
Per questo Radio Achab avviò fin dalla nascita una proficua collaborazione con scambio di idee, progetti, materiale tecnico e musicale con la storica Radio Capua Libera, la più importante radio della provincia di Caserta, promossa e sostenuta dal Partito Comunista, con la quale si trovava in perfetta comunità d'intenti, diventata poi Radio 4, famosissima e seguitissima in tutta la Regione.
E proprio i compagni di Radio Capua libera furono i protagonisti di uno scontro dialettico politico ma anche fisico come ci è stato segnalato durante le ricerche, con i sostenitori di Radio 1 Teano.
Motivo dello scontro l'istallazione nella frazione di Fontanelle di un ripetitore di frequenza della radio capuana che interferiva con il segnale della radio sidicina. Erano i tempi in cui la passione politica esercitava tra i giovani un certo fascino per cui si faceva di tutto per dirottare gli ascoltatori sulle frequenze della propria radio preferita. Nel prossimo numero parleremo del “vento della musica”.
Pietro De Biasio
(da Il Sidicino - Anno XVI 2019 - n. 3 Marzo) |