Nella suggestiva cornice delI'auditorium di San Pietro in Aquariis è stata presentata al pubblico l'opera prima del prof. Mario Barra “La scuola in viaggio", diffusa in questi giorni in tutte le edicole della città. Una sala gremita all'inverosimile caon ex alunni e tanti colleghi, ha applaudito il professore di educazione fisica che tanto ha contribuito alla crescita e alla divulgazione dello sport nella città di Teano e che per la prima volta si à cimentato nella pubblicazione di un libro che descrive simpatici aneddoti e gioiose avventure di alunni e professori durante i viaggi di istruzione di fine anno scolastico.
Per lo presentazione sono intervenuti accanto all'autore, don Peppino Leone, il prof. Luigi Piscitelli e nel ruolo di moderatore il dott. Vincenzo Zuccoro addetto stampa della Soprintendenza ai Beni Architettonici delle province di Napoli e Caserta. Visibilmente emozionato e anche un po' imbarazzato nel ruolo di star che firma autografi e dediche, il prof. Barra ha subito chiarito che il libro di 125 pagine con decine di fotografie non “ha la pretesa di essere un libro d'avventura ma piuttosto un diario da far leggere ai numerosi alunni che hanno partecipato alle gite scolastiche con lo scopo di trasmettere l'entusiasmo agli studenti e a tutti gli operatori della scuola".
“Un mio professore di latino - ha spiegato don Peppino Leone - affermava che il detto "errando discitur" non significasse sbagliando si impara ma viaggiando si impara. Attraverso i viaggi si fanno incontri, si acquisiscono conoscenze di luoghi, persone, lingue e tant'altro. Il lavoro che Mario Barra, professore col pallino dei viaggi, ha saputo esprimere con un linguaggio colorito e penetrante, fa nascere nel lettore il desiderio di leggere tutto d'un fiato il volume arrivando velocemente alla fine come tanti viaggi raccontati che sembrano durati lo spazio di un giorno".
Il ricavato delle vendite del libro sarà devoluto in beneficenza all'associazione onlus "Missione Estere Redentoriste" permettendo così ai bambini del Madagascar adottati a distanza, di salire sulla "Nave Ugo" per continuare il viaggio della vita.
Pietro De Biasio
(da Il Sidicino - Anno III 2006 - n. 6 Giugno) |
