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L'arte della ceramica di Orlando Vagelli

 
È stata inaugurata a Giungano (SA), in occasione di un Convegno sul vino tenutosi presso il Convento Benedettino, la mostra dei pannelli in ceramica del nostro concittadino Orlando Vagelli. La mostra, che verrà riproposta in altre sedi regionali, è stata presentata della professoressa Jolanda Capriglione che ha introdotto l'evento commentando la forma ed il talento artistico del Vagelli. I pannelli sono stati illustrati da testi poetici dello scrittore Nicola Dal Falco.

Scherzare con Sileno, tornando nell’ombra,
dove, ad ogni fuga scompare il merlo e riappare,

più vicino all’occhio d’oro della serpe
che al fuoco; senza specchi, sottovoce,

sopra il muschio, erba lunare mai cresciuta,

di qua alla luce, stringendo ciò che appare
si palesa, concreto, senza appigli, con giubilo.

Il navigatore del diluvio
Di un altro sonno ancora, più vicino a noi, ci parla
Vagelli mettendo in scena l’episodio di Noè. È una scena
concitata, tratta da un quadro seicentesco della scuola
fiorentina di Alessandro Allori: in primo piano, sulla
destra, il corpo abbandonato del patriarca, simile a quello
di un dio fluviale.
L’ubriachezza di Noè nasce dalla vigna, piantata e
spremuta lo stesso giorno, appena le acque del diluvio si
furono ritirate.
Ma perché, l’uomo incaricato da Dio di salvare il seme
della specie umana e di quelle animali bevve fino a cadere,
fino a mostrare la propria nudità?
Secondo Mario Brelich che ne scrisse in forma poetica,
modulando il suo saggio come un romanzo, Noè capì
che il diluvio segnava un confine temporale che sarebbe
divenuto invalicabile.
Dio non poteva fare a meno dell’uomo, il punto più alto
della creazione, ma lo temeva; ne temeva soprattutto la
nostalgia per il paradiso terrestre. Inviando il diluvio,
avrebbe cancellato non il mondo, ma la sua versione più
prossima al tempo della Genesi.
Compreso quale fosse il vero ruolo che gli aveva affidato
Dio, colui che cammina con il Signore scelse di riprendere,
metaforicamente, il mare, di annegare in una breve e
volontaria notte.
Tutte queste storie che hanno il vino per protagonista
continuano a correggere la nostra miopia e i colori delle
ceramiche di Orlando Vagelli, accesi nel forno, a fornire un
punto di luce indispensabile.

Nicola Dal Falco
(da Il Sidicino - Anno VI 2009 - n. 12 Dicembre)