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"Oltre la camorra, una storia di resistenza.

Valerio Taglione partigiano del bene"
 
 

Il 18 dicembre nella Sala Convegni del Seminario, il presidio Libera "Antonio Landieri" di Teano, ha tenuto la presentazione del libro scritto in onore di Valerio Taglione a cura di Tina Cioffo e Alessandra Tommasino.
Valerio, coordinatore del Comitato Don Peppe Diana e per anni referente del coordinamento casertano di Libera, era un uomo come tutti noi ma con la voglia di riscatto per la sua terra e per i suoi abitanti. Grazie al carattere forte e testardo che lo contraddistingueva, insieme alle sue amiche Tina e Alessandra, Valerio, nonostante ci sia ancora tanta strada da percorrere, ce l'ha fatta.
A moderare l'evento è stato Michele Martino, referente del coordinamento provinciale di Benevento se non che amico di Valerio con cui condivideva la passione per lo scoutismo. Conobbe Valerio durante un campo di "EstateLiberi" a Castel Volturno e da lì fece di tutto affinché quell'evento non rimanesse uno dei tanti. Proveniente dalle "Terre di Don Peppe Diana", egli non nasconde la commozione e la difficoltà nel parlare di un caro amico , un uomo che si è battuto con e per gli altri, ricoprendo il ruolo di un fantastico direttore d'orchestra che da quel famoso 19 Marzo del 1994 non ha mai smesso di crederci e di schierarsi dalla parte degli ultimi.
La serata si presenta come un vero e proprio viaggio "tra le righe" ed il primo a "salire a bordo" è stato Fabio De Gemmis, referente del coordinamento provinciale di Libera Caserta. Fabio ci spiega come il Comitato Don Peppe Diana sia stato importante per Libera e come le loro storie si siano intrecciate ed unite per lo stesso obiettivo, invitandoci ad andare oltre, a sentire e fare nostre le ingiustizie presenti sul territorio, collaborando per fare un "pacco alla Camorra". Bisogna occupare spazi, sia fisici che culturali.
A seguire, un intervento del coordinatore del Comitato Don Peppe Diana, Salvatore Cuoci. Egli ci dice come le terre di Don Peppe siano luoghi alternativi alla camorra, luoghi di bellezza fatti di persone ed esperienza, di RESISTENZA. Valerio d'altronde voleva resistere, fino alla fine, non tirandosi mai indietro e lo raccontano perfettamente Alessandra e Tina nel loro libro, un libro musicale, magico, non da leggere ma da ascoltare. Tina e Alessandra come raccontano nel testo, erano fragili ragazze di periferia con il sogno di una rivoluzione culturale ed, una sera, incontrando Valerio, avevano deciso che era arrivato il momento di darsi da fare, trasformando le terre della Camorra in terre di Don Peppe, colpendo al cuore l'economia criminale.
Dalla nascita della prima cooperativa sociale sui beni confiscati di Castel Volturno all'organizzazione del Festival per l'impegno civile, ci hanno dimostrato concretamente come con tanta forza di volontà possano cambiare le cose e come sia soddisfacente utilizzare le terre di Don Peppe per fini sociali e produttivi avendo ancora una volta la prova schiacciante di come "nessun luogo sia maledetto e come nessuna storia abbia il finale già scritto". Alessandra infatti, afferma fortemente la necessità di essere partigiani del bene, di lavorare in squadra, fare la propria parte, conoscere, comprendere, guardarsi intorno ed agire nonostante non sempre sia semplice. Tina d'altro canto, riflette su quanto la Camorra sia albergata nei nostri territori molto prima di quel 19 Marzo e soprattutto su quanto esistesse una resistenza anche prima dì quel giorno. Una resistenza non organizzata, formata da singole persone, parti politiche, imprese isolate. La forza del " Post 19" è stata lo stare insieme per un grande sogno comune nonostante le differenze. Tina invita tutti i presenti, tra cui i ragazzi del Gruppo Scout AGESCI Teano 1 ad ascoltare, in quanto la storia di Valerio è la storia di tutti noi, una storia che ci insegna a lasciare un "mondo migliore di come lo abbiamo trovato". Dopo alcune letture estrapolate dal libro da parte di ragazzi del Gruppo Scout e Stefano Mancini, presidente della cooperativa sociale "La Strada", sono seguiti momenti di riflessione. Tina, Alessandra, Valerio, erano solo 3 ragazzi ma con un sogno comune: cambiare l'ordine regolare delle cose. Il cambiamento non è immediato, richiede impegno, pazienza, rinunce...
Come le autrici ci ricordano nel libro, "il tempo passa in fretta e porta via con sé tutte le cose belle e non belle ma quelle che danno un senso alla vita e che servono a formare una società migliore non si fermano al primo ostacolo".
Sia Tina che Alessandra, in fondo, raccontano la storia di un'amicizia, di pezzi di storia vissuta insieme, di ricordi condivisi e di lotta per un obiettivo comune. La loro amicizia, segnata da un bracciale con 3 timoni, ci invita ad aprire gli occhi e a resistere. In un tempo sognato, bisognava sognare e loro lo hanno fatto, da amici sognatori a comunità. Valerio Taglione, ci insegna a brindare alla vita, a camminare con scarpe adatte ed aggiungere tasselli di esperienze, di persone ed idee ad un cammino a volte tortuoso.
Le storie come quelle di Valerio ci spingono a darci da fare, al non fermarci alle apparenze e a lottare perché in un mondo in cui sembra che le carte siano già state date noi dobbiamo essere la carta mancante e fare la mossa vincente.

a cura di Giulia D’Angelo e Presidio Libera Teano
(da Il Sidicino - Anno XVIII 2021 - n. 12 Dicembre)

Foto di Mimmo Feola
Valerio Taglione (nel suo intervento nel corso della presentazione del Pacco alla Camorra - 19 dicembre 2015 - Foto di Mimmo Feola)