Sicuramente molti di voi, come me, ricorderanno i tempi dell'avvento della televisione.
I programmi erano pochi, rasmessi in determinati orari e molto ben confezionati. Il televisore era considerato alla stregua di un mobile di pregio tanto da essere ricoperto nei tempi di pausa da una stoffa appositamente cucita, spesso a colori sgargianti e con le balze arricciate, e che stesse in sintonia col resto dell'arredamento. Sul ripiano superiore era consigliato un vasetto con i fiori (finti) e d'obbligo una piccola luce schermata da tenere accesa durante le trasmissioni per non affaticare la vista.
A noi ragazzini era concesso di guardare le trasmissioni nella fascia oraria programmata appositamente dalle diciassette alle diciotto o poco più, per cui dovevamo aver finito i compiti per tale ora.
La TV è stata per la mia generazione una porta spalancata sul mondo che ci permetteva di vedere cose che prima potevamo solo immaginare leggendo i libri o i giornali per chi aveva la possibilità di comprarli.
Ricordo molto delle trasmissioni di allora e non solo quelle per la mia età; ricordo gli sceneggiati bellissimi, ricordo una Tosca incredibile che mi tenne incollata al televisore nonostante avessi la febbre che continuava a salire, ricordo i primi telegiornali con le belle e le pessime notizie di quei periodi,
Ricordo, e mi è rimasto nitidissimo nella memoria, un balletto classico trasmesso dal Teatro alla Scala di Milano,
Credo che sia stata, allora, la cosa che mi ha più colpito perché certamente eccezionale e fuori dagli schemi di una bambina della mia età che comunque percepiva la grazia, la forza, la completezza di una disciplina all'apparenza eterea e delicata,
Mi sarebbe piaciuto imparare, almeno provarci ma nella mia città che pure era grande, vivibile e abbastanza evoluta, non esisteva una scuola di ballo, Bisognava andare fuori, cosa assolutamente improponibile ai nostri genitori la cui risposta era sempre la stessa: devi pensare solo a studiare. E non c'era verso di schiodarli da lì.
Gli anni sono passati, si va avanti nella vita e gli accadimenti stravolgono completamente quelle che erano le aspettative, i sogni, i desideri.
Mi sono ritrovata a vivere in questa città dove mai mi sarei aspettata una scuola di danza: Le Muse. Una scuola fortemente voluta da un piccolo gruppo di concittadini i quali con grande competenza e passione son riusciti a metterla in piedi e a farla vivere.
Sono stata coinvolta anch'io in questa avventura, certo non come allieva visto i superati limiti d'età, e l'ho seguita negli anni venendo a contatto con tante alunne e con una speranza: che potesse la scuola stessa dare un futuro a qualcuna di loro.
Bisogna dire che l'auspicio si è in parte avverato poiché la stessa scuola è ora gestita da Annapaola Gliottone che ricordo con piacere come ottima allieva e che so essere oggi un'insegnante preparata e sensibile; attraverso il suo lavoro la scuola Le Muse continua a formare decine di piccole ballerine.
Annarita Napoletano ha gestito una scuola di danza finché i compiti di moglie e mamma son diventati giustamente più importanti.
Antonella Matteo ancora oggi si occupa di palestra, di ballo moderno e di danza presso una scuola sita in un altro comune.
Giuliana Guttoriello inizia il suo lungo viaggio nel mondo della danza a tre anni proprio nella scuola di Teano e la passione per quest'arte l'ha portata lontano. Con grande determinazione affronta corsi di perfezionamento, stages estivi in grandi città, affronta cambiamenti di stili quali il jazz, il flamenco, l'hip-hop ed altri in modo da avere una grande tecnicità ed una formazione professionale tale da poter affrontare spettacoli, concorsi e l'insegnamento.
A diciott'anni consegue il diploma presso la Movinghart Connection completando il corso di studi canonico poi perfeziona gli studi a Londra, a New York e a Barcellona.
Tornata in Italia è notata dal regista Gino Landi con il quale lavora nella commedia “Se il tempo fosse un gambero” al Teatro Sistina di Roma, registra puntate per la TV con La Premiata Ditta, balla nella trasmissione “Tutte donne tranne me” con Massimo Ranieri, è in tournee con Biagio Izzo.
Tutto questo non impedisce a Giuliana di iscriversi alla facoltà di Architettura perché da ragazza seria consapevole e determinata dice: nella vita non si può mai sapere come va a finire.
Noi però le auguriamo di continuare il cammino intrapreso con tanta passione e coraggio perché sappiamo che oggi “È nata una stella”.
Marisa Coppola
(da Il Sidicino - Anno V 2008 - n. 9 Settembre) |
