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Cronache di fine 800 del Comune di Teano attraverso l'esame di due documenti
L'Organico del personale e suo Regolamento del 1884 e la Relazione del Commissario Regio Dr Assuero Carullo del 1885, estratti da un archivio di famiglia (consultabili presso la biblioteca comunale)
 

 

Organico del personale ed il suo regolamento
Il 1884 il Comune si Teano si dota di un Organico e regolamento interno del personale approvato con delibera 19 marzo dal Consiglio ed emanato dal Sindaco dr Carmine Ciello e convalidato dal Prefetto di Caserta dr Zaccaria il 6 maggio 1884. L'organico è articolato in tre sezioni affidate ai tre membri della segreteria quali il Segretario capo, un vicesegretario ragioniere ed un terzo vice segretario, coadiuvati da quattro applicati: in tutto 7 persone oltre a due inservienti ed un usciere.
Per la loro retribuzione sono stanziati a bilancio lire 6.926 di cui 3.900 (poco meno dei 2\3) destinate ai soli segretario capo e vice segretari, lire 2.000 ai quattro applicati e 1.026 agli inservienti e all'usciere.
I compensi sono differenziati oltre che per categoria di dipendenti all'interno di ciascuna di essa e nessuno è eguale ad un altro variando dalle 1.800 lire annue al segretario capo, alle misere 306 lire annue all'usciere. In una apposita tabella c'è la descrizione dell'organico, con le funzioni che saranno dettagliatamente specificate dai successivi articoli del Regolamento e determinazioni amministrative, con le retribuzioni rispettive.
La costruzione è piramidale e segna i rapporti di subordinazione che ne conseguono e il grado di ciascuno.
Le responsabilità per inadempimenti amministrativi sono cumulative degli uffici ma sono differenziate per grado dei rispettivi componenti secondo l'ordine gerarchico. Sulla condotta e gli adempimenti degli impiegati il Segretario capo farà un rapporto scritto alla Giunta ogni mese.
L'attività di dipendente comunale non è compatibile con l'esercizio di professioni, industrie e commerci. Sono previste sanzioni disciplinari graduate quali ammonizione verbale e scritta, solenne in presenza di tutti gli impiegati, sospensione dallo stipendio, dalla carica, destituzione nel quale caso si perde il diritto alla pensione, tutte applicabili a ben determinati casi che vanno dalla negligenza nel lavoro all'insubordinazione al Sindaco e alla Giunta, nonché “mancanza contro l'onore” o condanna penale a più di due mesi.
Esse verranno applicate dal Sindaco nei casi meno gravi e dal Consiglio in quelli più gravi ma è sempre prescritta una scrupolosa valutazione dei fatti.
Il reclutamento di Segretario capo e dei vice segretari avviene per titoli di merito o per pubblico concorso ai cui fini occorrono un certificato penale, altro di buona e sana costituzione, di cittadinanza italiana, età non inferiore a 21 anni e superiore a 45 anni e nondimeno, testualmente, “patente di idoneità a ricoprire l'incarico” e, sempre testualmente “certificato di morigerata ed onesta condotta” rilasciato dal Sindaco dell'ultima residenza.
Allo scrutinio delle candidature provvederà una commissione composta dal Sindaco e due consiglieri.
Gli altri impiegati verranno scelti dal Consiglio comunale e dovranno avere gli stessi requisiti dei membri della segreteria salvo il titolo di studio non inferiore alla licenza ginnasiale. La procedura relativa alla loro assunzione è soggetta a rigorose norme che assicurano trasparenza e obbiettività. L'organizzazione è fortemente accentrata.
Le funzioni attribuite agli uffici sono precise e dettagliate e corredate da disposizioni sul loro modus operandi: gli uffici dovranno essere dotati di un protocollo - uno per gli affari riservati di gabinetto - la corrispondenza in arrivo verrà aperta dal Sindaco che la consegnerà al Segretario capo che la smisterà agli uffici i cui capi sezione presenteranno al Sindaco nell'ora da questi stabilita la corrispondenza e le altre carte per la firma.
Il Comune avrà un inventario dei mobili ed un Archivio generale dotato di un elenco dettagliato di carte e documenti e avrà una parte riservata. L'accesso vi è vietato agli estranei senza espressa autorizzazione scritta del Sindaco e vi sono ammessi i dipendenti ma solo previa autorizzazione del Segretario.
La gestione finanziaria e contabile è oggetto di particolare cura sopratutto per la cassa.
A tal fine il compito principale è quello assegnato al Tesoriere che risponde direttamente delle operazioni che potranno fare suoi collettori e commessi. Egli terrà un giornale delle esazioni e dei pagamenti e conserverà il bollettario, non dovrà lasciare che si accumulino arretrati nella annotazione delle operazioni che dovranno essere sempre pronte e disponibili per una verifica di cassa. Il Tesoriere è tenuto inoltre a segnalare gli atti coattivi effettuati per la riscossione di partite annotate nel ruolo generale delle riscossioni e il Sindaco potrà ritenerlo responsabile per tolleranze non giustificate con atti coattivi la inesigenza di partite iscritte a ruolo e relative ricevute. Entro il 5 di ogni mese il Vice Segretario espone al Sindaco la posizione finanziaria del mese precedente con i rilievi sulle eventuali carenze del Tesoriere sulle riscossioni ed assiste il Sindaco alla verifica di cassa.
La emanazione del Regolamento organico è un atto di fondamentale importanza per la amministrazione comunale che si presume rimedi ad una carenza di non poco conto ed è dunque sintomo di cura dell'Amministrazione in carica per la sua gestione che deve presentarsi tuttavia agli occhi del Sindaco e consiglieri gravata da problemi che non si sentono di dominare se dopo poco più di un anno l'Amministrazione si dimette e il Prefetto nomina un Commissario che, come vedremo, non si limita agli adempimenti strettamente necessari alla formazione di una nuova amministrazione nei ristretti termini di legge ma interpretando il proprio mandato come comprensivo altresì dello esercizio sebbene limitato nel tempo pienamente sostitutivo delle funzioni dell'Amministrazione compirà un accertamento di ogni aspetto delle condizioni niente affatto soddisfacenti in cui versava il Comune di Teano indicando anche i rimedi essenziali, adempiendo in tal modo a quelli che erano invero i compiti propri dell'Amministrazione decaduta nei confronti della quale suonavano come una vera e propria censura.
La nomina nel 1885 di un Commissario regio e le condizioni del Comune che emergono dall'attività da lui espletata dal 15 giugno al 27 luglio 1885.
Della propria attività il Commissario regio nella persona del Dr Assuero Carullo farà oggetto di una Relazione che presenta alla nuova amministrazione insediata il 26 luglio 1885, per la cui elezione aveva provveduto dando luogo alle operazioni relative, nella seduta del Consiglio comunale del 1 agosto ponendo così termine alla propria attività iniziata il 15 giugno 1885.
Il nuovo Consiglio comunale ascolta la Relazione del Dr Carullo e la approva con i motivi espressi in un ordine del giorno formulato dal consigliere avv. Spina e da Ciello, De Tora, Cipriano, La Prova, Lonardo, Antuoni, in cui si afferma che il Commissario “durante la sua permanenza in questo Comune si e' occupato con zelo ed imparzialità senza pari della comunale amministrazione indicandone i bisogni per condurla ad un miglioramento economico e civile, esprime un voto di encomio e di sentita riconoscenza per l'opera prestata… e rivolge pure un voto di ringraziamento allo illustrissimo Prefetto della provincia per la scelta fatta nella designazione del prelodato sig Carullo”. Seguono voti unanimi dei 24 consiglieri tra i quali 3 medici, un avvocato, un sacerdote, che ignora evidentemente il non expedit papale, ed il notaio Giovanni Lucianelli che rivestirà successivamente la carica di Sindaco, tutti gli altri qualificatosi proprietari.
L'elogio dell'attività del Commissario comporta un implicito riconoscimento della grave situazione in cui versava il Comune addebitabile alle amministrazioni precedenti e praticamente denunziate dal Dr Carullo ma sulla quale non c'è alcun sia pur fugace riferimento dei nuovi eletti. Il quadro della situazione del Comune esposta dal Commissario è del tutto desolante e non lascia intravedere alcun effetto del riordino della struttura operativa e del modus operandi dell'Amministrazione fatto oggetto del Regolamento organico dell'anno precedente solo presuntivamente sintomatico di un'effettiva chiara e determinata svolta nella gestione del Comune.
Il Dr Carullo dà inizio alla sua relazione affermando testualmente: “Rassegno nelle vostre mani quel potere che per poco voi stessi spontaneamente deponeste [allusione al fatto che la precedente Amministrazione si era volontariamente dimessa dando luogo alla nomina del Commissario] e che la volontà degli elettori vi ha solennemente conferito!” e prosegue nella sua esposizione rivelando le gravi mancanze di adempimenti amministrativi generali, disastrosa gestione della tesoreria e della ragioneria, crediti accumulati e non riscossi, incuria negli adempimento fiscali, strutture scolastiche inadeguate dell'asilo infantile, pressoché inesistenti nelle frazioni e scombinate nella città', liti giudiziarie gravosissime e insensate e perdippiù difficili da inventariare, esponendo i provvedimenti presi e formulando indirizzi per il riordino.
Una breve rassegna dà i risultati che seguono:
1 Mancano gli inventari
Il Commissario appena insediato chiede al Sindaco la consegna degli inventari contemplati dallo art 111 della legge comunale 20 marzo 1885 allegato A e dall'art 22 del Regolamento dell'8 giugno 1865 ma il Sindaco gli risponde che “tali interessantissimi documenti tassativamente imposti non esistevano!” Ma ciò non gli impedirà di affermare che ne “deplorava la mancanza” e di assicurare di “aver fatte sempre vive premure [ma non dice a chi] per averli e che si compilassero”.
A questo punto al Commissario non resta altra scelta che fare ordine al Segretario capo perché si compilassero dato che “non può vivere ne' procedere certo regolarmente una pubblica azienda senza una base sicura legale e necessaria degli inventari”.
2 Situazione contabile e finanziaria disastrose
Passa poi alla esposizione della situazione contabile e finanziaria del Comune, che rivela la più assoluta inosservanza delle regole fissate un anno prima con il Regolamento menzionato, lamentando subito che si era a metà dell'anno e non c'era ancora un bilancio definitivo essendo stato annullato quello deliberato dalla disciolta amministrazione ed era stato autorizzato solo lo esercizio di cassa sulla base dei dati dello esercizio 1884 per le sole entrate e spese obbligatorie, come recepito dalla delibera consiliare del 21 febbraio 1885 ed approvata dal Prefetto con nota n. 5209 del 5 marzo rimproverando che però “non fu da parte dello Ufficio di contabilità comunale esattamente e scrupolosamente data esecuzione e si trascurarono per l'opposto le più elementari e necessarie norme dal servizio di ragioneria” e tutto ciò malgrado la riorganizzazione degli uffici disposta con il Regolamento del marzo 1884 e la creazione di un secondo v. segretario addetto proprio agli affari contabili”.
Mancavano inoltre perfino documenti [prescritti dal Regolamento organico che aveva già oltre 1 anno di vita] il giornale di cassa, il libro mastro e i ruoli per la riscossione e “non vi era alcun registro che potesse darmi il bandolo di una situazione di cassa qualsiasi, inoltre i mandati di pagamento erano sì ordini di pagamento ma nessuno portava la imputazione sugli stanziamenti del bilancio, molti appena qualche firma, non avevano classificazione”, ma il tesoriere si scherniva col fatto che non poteva tenere un regolare servizio di cassa per la carenze del servizio ragioneria “quando neppure un bilancio egli aveva presso di se!” Il Commissario ammettendo di non essere in grado per il breve tempo della sua missione di rimediare a tutte le carenze riscontrate si dovette limitare a impiantare un giornale di cassa ed un libro mastro e di farvi annotare riscossioni e pagamenti già avvenuti rimettendo alla sessione straordinaria del Consiglio che seguirà la illustrazione più dettagliata di quanto egli ritiene necessario per abilitare il servizio di ragioneria ai suoi compiti. Inoltre fa alcuni interventi urgenti per rimpinguare la casse comunali dando corso all'esazione dei crediti già maturati dal Comune e ricorrendo per questo anche ad azioni cautelari giudiziarie e ingiungendo ad appaltatori e all'esattore della sovraimposta di mettersi in regola ed alla fine è stato un grado di accertare che alla data del 27 giugno 1885 c'erano riscossioni operate con regolari quietanze di lire 44.927,78 e pagamenti effettuati per lire 40.018,78 con un saldo di lire 4.906,48.
3 La situazione economica
Risolta così in parte la situazione di cassa il Commissario passa all'esame della situazione economica del Comune indispensabile per redigere un bilancio per l'esercizio corrente alla cui base occorreva il rendiconto dell'anno precedente che chiese con insistenza al servizio competente di cui fu indotto a rimuoverne la inerzia con una ordinanza prefettizia di messa in mora il che indusse alla fine il tesoriere a presentarne il 14 luglio una semplice bozza.
In tale quadro di dissesto il Commissario inscrive “la poco gradita impressione” che gli fece nel “rilevare la significante somma di reste attive che da parecchi anni si trascurano senza che ne sia curata la riscossione di somme dovute da appaltatori, per fitti di proprietà immobiliari e perdippiù da persone che hanno riscosso somme ad esse spettanti senza che almeno da queste la cassa si fosse in parte rivaluta dei propri crediti” e a tal fine suggerisce che l'Amministrazione dia corso ad un accertamento preciso e completo di tali situazioni distinguendo quelle inesigibili dalle altre “non senza però, prima di abbandonare interamente le ragioni della amministrazione, d'investigare la responsabilità ed a chi si debbano addebitare le perdite”.
Inoltre non risultava chiaro se crediti per spese mandamentali erano state già soddisfatte dai Comuni del mandamento che contestando le richieste del Comune affermavano il contrario, e sul punto chiede chiarimenti al Tesoriere, inoltre trova che erano pendenti le spese per il carcere, la Pretura, l'alloggio del Pretore, la Commissione per le imposte dirette e vi provvede.
Ciò premesso il Commissario avverte che andrebbe troppo per le lunghe intrattenersi su tutti gli altri aspetti delle manchevolezze degli atti contabili ma sente il bisogno di segnalarne alcuni.
Al Comune veniva addebitata imposta fondiaria su fondi che non erano più nella sua disponibilità perché espropriati per la costruzione di strade. Ciò il Commissario accertava non attraverso atti inesistenti al Comune, ma con accesso agli atti della Agenzia delle imposte ove risultava che il Comune aveva sì fatta istanza di sgravio alla Intendenza di finanza il 2 ottobre 1881, ma che l'Intendente rispose che fosse depositata la documentazione relativa alla cui richiesta il Comune non dette mai seguito con l'adempimento e l'Intendente alla fine respinse l'istanza. A seguito di ciò il Commissario rinnova all'Agenzia delle imposte ed all'Intendente la richiesta ma tale istanza non aveva ancora avuto esito.
Non meno riprovevole trovava il Commissario l'iscrizione nella scheda dell'Agenzia delle imposte di un debito per ricchezza mobile del Comune di lire 1.011,39 allorché accertava che tali redditi assoggettati alla imposta non esistevano da anni dopodiché presentava istanza di rettifica per la restituzione in attesa di esito.
Non minore meraviglia destava nel Commissario l'onere a carico del Comune per imposta di manomorta che non era assolutamente dovuta sulla base degli atti risultanti alla Ricevitoria del demanio e non presso il Comune non essendo ivi esistente alcuna pratica relativa. L'imposta era stata liquidata dal Ricevitore del demanio rispetto alla quale il Comune non aveva presentata alcuna istanza di variazione dal dicembre 1879, il Ricevitore gli aveva notificato atto di liquidazione in data 20 febbraio 1884 per sorte e multe che portavano il debito a lire 1.153,05 non opposto dal Comune fino al 10 aprile 1885 non accolta perché l'accertamento era definitivo ex art. 11 legge n. 2078 del 1874, ma il Commissario avverte di aver riproposto all'Intendenza un riesame della situazione che comporterà certamente lo sgravio per lire 1.155,05 e per gli anni futuri della stessa imposta. Inoltre il Commissario si adopera anche per sopperire all'inerzia del Comune nella costituzione del Consorzio per la riscossione del dazio di consumo ed infine dopo gli accertamenti e i rimedi apportati alla situazione economica e contabile complessiva del Comune redige il bilancio di previsione per il 1885 e sposta con la sua Relazione l'attenzione sulla gestione da parte del Comune di sue attività istituzionali quali l'istruzione, la Polizia comunale, le strade, l'illuminazione pubblica, la salvaguardia degli interessi attraverso le liti che non mancano di riservare spiacevoli sorprese.
4 L'assolvimento di compiti istituzionali
L'istruzione
Il Comune è dotato di un asilo infantile al cui sostegno contribuiscono assieme al Comune altre istituzioni locali di assistenza e beneficenza e di strutture per scuola primaria per la frazioni ed il centro. Orbene a seguito di ispezione dell'asilo infantile il Commissario riscontra che la popolazione infantile più povera che avrebbe bisogno di maggiore cura è trascurata in tali elementari necessità essendo alloggiata in locali umidi ed oscuri mentre per converso la popolazione infantile appartenente agli strati agiati disponeva di locali ampi e soleggiati e giardini ed era assistita dalla cure della suore. Egli testualmente afferma in proposito: “Rimasi mortificato d'assai nel visitare quel locale e mi fece pena all'animo vedere in una istituzione creata pei figli del popolo trovare questi racchiusi in un indecente soffocante ristretto ed umido pianterreno mentre spaziosi areati e decenti e comodi ambienti trovansi ivi pure occupati però dalle scuole delle suore che vi sono preposte e specialmente per le alunne a pagamento alla classe agiata alle quali esse dedicano premurosamente l'opera loro”. Egli promuove quindi la convocazione della Commissione che sovraintende a tale istituzione che non si riuniva da lungo tempo e sollecita le altre pie istituzioni che contribuiscono alla vita dell'asilo per sopperire ai suoi bisogni ricevendo assicurazione e dando luogo alla formazione di un “gruzzoletto” al quale attingere per i miglioramenti richiesti. Per quanto riguarda poi le scuole elementari delle frazioni le visita assieme alla Commissione, al delegato scolastico e al Sovraintendente comunale ed assiste agli esami e ne ricava la convinzione che quelle scuole sembrano esistere solamente per corrispondere uno stipendio agli insegnanti a non per istruire ma con questa condizione generale stride quella delle scuole di Casafredda e Casale per la cura della maestra Turco e del maestro De Tommaso ai quali fa un alto elogio concludendo con la raccomandazione che prima di remunerare con le provvidenze della legge 1 marzo 1885 n. 2986 gli insegnanti poco adatti l'Autorità tenga conto delle condizioni delle scuole delle frazioni ed avvertendo che se non si crea nel Comune un'autorità che sovraintenda alle scuole ed al loro buon funzionamento sarà irrimediabile lo stato attuale. Per le scuole elementari della Città in particolare si limita a raccomandare un coordinamento didattico e di indirizzi. Ma la risposta alle raccomandazioni del Commissario non si farà attendere: verrà subito con l'arbitraria decisione dei responsabili delle scuole di mutare il calendario degli esami contro precise disposizioni ricevute con la conseguenza che il Commissario solleciterà il Consiglio provinciale scolastico ad occuparsi della mancanza e sospese gli esami.
Polizia comunale
Esilarante la situazione della polizia municipale che il Commissario descrive in due battute: manca del tutto ogni addetto pur necessario alle aree rurali ed esiste un solo vigile col grado di brigadiere ma sprovvisto di alcuna brigata! Comunque la sua presenza comporterà una accelerazione del lavoro di controllo e la elevazione di multe del “brigadiere” con un incasso per multe di 90 lire nel breve tempo della presenza del Commissario rispetto alle 29,90 del semestre precedente.
Illuminazione e strade
Sulla illuminazione e manutenzione delle strade non riscontra inconvenienti se non quello, che lamenta, di una gestione in economia del Comune mentre trova più conveniente il ricorso alla gestione per appalto pubblico e la concentrazione sugli altri affari che ne hanno estremo bisogno.
5 La gestione degli interessi comunali attraverso le liti giudiziarie
Ma un boccone non meno amaro eè quello delle liti giudiziarie in cui il Comune è impegnato.
Conclude infatti la sua relazione il Dr Carullo affrontando il problema della tutela degli interessi del Comune attraverso le liti giudiziarie “tema scontatissimo” egli afferma ed introduce il tema con delle considerazioni generali. Le liti giudiziarie nascono sempre sotto cattivi auspici per il carattere precario della durata e continuità delle funzioni amministrative egli sostiene e manifesta il convincimento che finché una soluzione dei contrasti dell'Amministrazione con i privati sia possibile occorre tenerne buona nota ed evitare la lite giudiziaria ed afferma subito dopo testualmente: “Il Municipio di Teano trovasi involto in parecchi e non certo lieti giudizi. Quello che però impensierisce ed addolora viepiù è la prospettiva per nulla rassicurante dell'esito loro; la grave certezza che già per taluni di essi di gravi condanne che ne verranno da qui a non molto sulle finanze comunali”. E così descrive in particolare la situazione: -egli non è stato in grado di ottenere un rapporto della segreteria comunale delle singole liti pendenti; - gli avvocati dell'Amministrazione ai quali si è rivolto per le stesse ragioni non hanno soddisfatto completamente la richiesta; - il cav. Pezzulo in particolare al quale aveva fatta la stessa richiesta di una relazione sommaria delle cause affidate per la difesa con risposta scritta affermava che gli occorrevano alcuni giorni per la compilazione delle note spese [innanzitutto] e nondimeno “pel riordinamento e composizione dei volumi di tante carte sparpagliate durante il corso di nove anni”; - il cav. Peluso era invece preciso nella risposta con la quale gli comunicava che aveva affidate cinque cause che diligentemente elenca per le quali era prevedibile un compenso per spese e onorari di lire 6.000 circa [quasi il montate della spesa annuale a bilancio dell'intero organico comunale!]; - inoltre la Cassazione ha già deciso respingendoli due ricorsi in materia di competenza del Comune di Teano e che dovranno essere riassunti alla Corte di appello di Napoli ma che gli stessi difensori disperano sul buon esito di tali ultime liti ed analoga sorte si prospetta per il ricorso in Cassazione per la causa contro i signori Pennacchini, Iannuccilli e Demanio dello Stato. Sul punto conclude suggerendo che il Comune riconsideri il fondamento delle ragioni per la quali è in causa all'occorrenza facendo rinuncia alla prosecuzione delle liti.
Conclusione
Il Commissario Assuero Carullo conclude la sua Relazione facendo un appello all'ispirazione ai principi del più alto patriottismo ai quali occorre che la nuova Amministrazione dovrà attingere per affrontare i gravi problemi che assillano il Comune e che ha passato in rassegna.

Valentino Compagnone
(da Il Sidicino - Anno XII 2015 - n. 1 Gennaio)