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Il centro storico e le sue evoluzioni (cenni)
 

Il centro storico, cioè la parte alta della Città, ha origine antichissima ed è verosimilmente legata ad esigenze difensive che furono molto sentite in epoca pre-romana, perdettero di importanza in epoca romana allorché si sviluppò la città romana con il suo splendido teatro nella pianura antistante il colle, riemersero in epoca medioevale allorché sorse il poderoso Castello e iniziò lo sviluppo della fabbrica della Cattedrale (precedentemente insediata nella Basilica di S Paride) che continuò, arricchendo sempre di più, fino a tutto il settecento con la sola eccezione del cancello di accesso e del graffito sulla facciata di fattura ottocentesca ed i cui particolari esecutivi saranno ripresi sulla facciata della Chiesa di S. Reparata restaurata ad opera del Cardinal D'Avanzo, vescovo di Teano che si avvalse del supporto finanziario di don Michele Iannuccilli.
A partire dunque dal medioevo il colle della Città era il luogo di salvaguardia e di manifestazione dei due poteri: quello politico con il poderoso il Castello situato al lato nord-est, che per buona parte si affaccia ove è attualmente situata Piazza della Vittoria e quello religioso che è rappresentato dalla Cattedrale con l'episcopio situata al lato opposto sul lato nord ovest e che si affaccia sulla Piazza del Duomo.
La zona residenziale della Città si sviluppava prevalentemente sulla pendice meridionale del colle lungo la “rua” ora Via Nicola Gigli ove c'era il borgo medioevale, mentre la sommità del colle scarsamente dotata di abitazioni era dominata da Chiese e conventi che facevano da contorno al Castello ed alla Cattedrale, da larghi spazi verdi, poche case unifamiliari appartenenti per lo più alle famiglie nobili e della più vecchia borghesia classica (patrimoni contenuti e redditi integrati dall'esercizio di attività professionali e impiegatizie), presenti sulla cima del colle anche se non esclusivamente avendo residenza, in misura maggiore, nel contado, ove c'era anche la parte sostanziale della loro proprietà terriere, e nel borgo medioevale.
Si contavano al momento dell'Unità, e dunque prima della espropriazione dell'asse ecclesiastico, oltre alla cattedrale ben otto conventi e comunità ecclesiali con altrettante chiese (S. Maria de Foris, S. Maria de intra, La Madonna del monte dei morti, S. Francesco, S. Benedetto, S. Agostino, S. Maria Celestina, i resti del Convento in stile gotico puro medioevale di S. Giovanni, S. Maria della Annunziata con l'annesso ospedale e brefotrofio).
Tra le case unifamiliari appartenenti alle più vecchie famiglie, in gran parte estinte, casa Barattucci, più di una casa dei De Angelis-S. Agapito, casa Galluccio, casa Martino de Carles, casa Genovese, casa Cipriano, casa Compagnone, casa Guastaferri, casa Cardente, in parte oggetto poi di sopraelevazioni e di rimaneggiamenti nel secolo XIX e XX.
Alla città si aveva accesso attraverso la porta Napoli a sud, che serviva il borgo medioevale e in particolare la sua numerosa popolazione dedita all'agricoltura che usciva all'alba e rientrava al tramonto dai campi, e attraverso la porta Roma al nord, che serviva la parte alta della città ove era situato il Castello ed alla quale era anteposto un importante nodo stradale, con un vasto piazzale e la fontana delle sette cannelle, particolarmente adatta alle esigenze dei cavalli e degli armenti che vi transitavano nelle due direzioni Roccamonfina e Caianello, e raccoglievano praticamente anche l'intero traffico tra il centro e le frazioni dando accesso al mercato che aveva luogo ai piedi del Castello ogni giorno ma specialmente il sabato.
Una terza porta secondaria, demolita nel secolo XIX, era collocata su un lato di casa De Angelis-S. Agapito alla quale si aveva accesso da una stradina che costeggiava l'alto muro perimetrale di casa De Angelis-S. Agapito e terminava con una ripida discesa lungo il muro laterale del convento di S. Maria de Foris (poi l'attuale ospedale Stefano delle Chiaie, a lungo il solo ospedale moderno, degno di tale nome, esistente tra Capua e Cassino) ad utilità esclusivamente locale.
Nella metà dell'ottocento il sistema di accesso alla Città si potenziava: si costruivano due rampe di accesso dal lato nord collegando il Castello direttamente alla piazza delle sette cannelle, ed al lato sud ovest eliminando la vecchia porta di accesso e creando un collegamento tra la strada di circumvallazione e la zona Ospedale AGP, Cattedrale-Episcopio.
La creazione delle rampe è causa ed effetto della trasformazione profonda della parte alta della città, detto centro storico, nel secolo XIX e segnatamente dopo l'unità nazionale, che passa dallo status di luogo emblematico dei due poteri (con il Castello ai cui piedi va prendendo forma la piazza laica di Teano ed al lato opposto con la cattedrale e l'Episcopio ove con il largo piazzale forma il polo religioso), a quello di sede privilegiata di una società civile in gran parte di nuova provenienza e formazione che si aggiunge e si integra con quella aristocratico-borghese già insediata.
Il cosiddetto centro storico di Teano che prende forma a partire dalla metà del secolo XIX e si sviluppa fino ad assumere la consistenza attuale si sviluppa intorno ad un asse viario urbano rappresentato dal corso Vittorio Emanuele che ha ai suoi due estremi la Piazza del Duomo e la Piazza della Vittoria: la prima dominata come abbiamo già detto dalla antichissima Cattedrale distrutta durante la guerra e rifatta successivamente e la seconda dal Castello medioevale orgoglio del Regno si affermava all'epoca del Regno delle due Sicilie totalmente smembrato e stravolto con demolizioni e trasformazioni.
Una estensione del centro storico sono la Piazza sette cannelle con la sua fontana gotico medioevale poi asportata, unitamente all'adiacente largo Croci ove c'è il monumento dedicato allo storico incontro, e la Piazza S. Maria la Nova con la sua chiesetta paleocristiana.
Lungo il suo tratto ritroviamo altre Piazze e Piazzette, quali la Piazza Municipio ove accanto alla splendida chiesa di S Francesco sorgeva un convento i cui locali adattati ospitano ora il Municipio collocato invece fino alla metà dell'800 nei locali dello antico Castello, e più innanzi quel ricco e prezioso gioiello che era Chiesa della Madonna del monte dei morti distrutta durante la guerra, e il gioielletto della chiesetta di S. Maria Celestina tremendamente manomessa
Ancora più innanzi dinanzi alla antica casa Galluccio sorge una piazzetta, il largo Zito, dal nome della famiglia che succedette alla famiglia Galluccio ed ancora oltre la Piazza Umberto I realizzata nella seconda metà dell'800 nello spazio che stava tra il complesso della Annunziata (una maestosa chiesa barocca ed il grande edificio adibito a brefotrofio), e l'ingresso principale del Castello il quale ultimo si componeva della Rocca a presidio militare e del distino Palazzo di città per il governo. Sulla Piazza Umberto I si affacciava la chiesetta di S. Nicola.
Sul perimetro della cima della collina sorgono il Convento di S. Maria de Foris, il Seminario, la Chiesa di S. Maria de intra con i locali del convento ora Istituto Regina Margherita, quell'altro gioiello rappresentato dalla antica Chiesa di S. Benedetto, costruita nel periodo della storia di Teano denominato cassinate per la presenza dei monaci del Convento di Montecassino che vi si erano trasferiti, la antica Chiesa di S. Agostino con l'annesso convento in parte inglobato nella casa Iannuccilli.
L'attuale centro storico a partire dalla seconda metà del'800 si sviluppa e si configura, in relazione a tre eventi :
a) la costruzione della due rampe di accesso alla parte alta della Città, che rese possibile il trasporto di massa di materiale da costruzione;
b) la disponibilità dell'ingente patrimonio dell'asse ecclesiastico costituito da fabbricati (i conventi) e terreni (i giardini dei conventi ed altre aree dal regime indefinito, che non era né di proprietà privata né di proprietà pubblica);
c) l'esistenza di patrimoni e di larghe disponibilità liquide, di appartenenza di un ceto aristocratico e borghese, nel circondario di Teano, che si erano formati già in epoca murattiana con la liberalizzazione dei regimi delle terre e la loro distribuzione e lo sviluppo agricolo che ne seguì.
Inizia una poderosa opera di costruzione edilizia con il sorgere di palazzi a due piani, del tutto nuovi o attraverso l'adattamento di fabbricati preesistenti, la sopraelevazione di antiche case unifamiliari, tutto in chiave ottocentesca. Lo stesso castello non sfuggì alla furia della ottocentizzazione di Teano. Si crea un mercato della offerta di abitazioni che facilita l'afflusso di nuovi insediamenti nella città.
Il fenomeno interessò anche le frazioni: le più facoltose famiglie del posto vi realizzarono spesso veri palazzi conservando le dimore che nella maggior parte dei casi avevano in Teano o, se non la avevano, erigendola.
Insomma aveva luogo un fenomeno di urbanizzazione che dava luogo alla formazione di un tessuto cittadino ove Aristocrazia e Borghesia locale si integravano e si allargava la loro cerchia alle numerosi famiglie aristocratiche e borghesi che affluivano a Teano provenienti per buona parte da Napoli.
Teano assumeva il carattere di una Città seppure dalle dimensioni ridotte e sopratutto quella, che conserverà fino alla fine della guerra, di un quartiere residenziale di Napoli della migliore qualità.

Piazza della Vittoria
È la più antica piazza di Teano centro sorta spontaneamente ai piedi del Castello per farvi mercato secondo una tradizione comune a tutta l'Europa ove accanto allo edificio principale si radunava la gente per scambiarsi merci e fare negozi di ogni genere. Infatti la piazza assume la denominazione di Piazza del mercato, dopo essere stata chiamata strada del mercato per la sua forma allungata e per un suo disegno originario diverso da quello attuale. E prima di assumere quella di Piazza della Vittoria dopo la costruzione del monumento.
Fino alla seconda metà dell'800 essa ospitava la chiesetta di S. Maria celestina con la attigua casa Compagnone confinante con alcune costruzioni di modeste dimensioni che saranno incorporate assieme ad altre che davano sul lato Largo S. Giovanni nello edificio che costruirà il signor Del Gizzio (un costruttore che opererà in Teano nel periodo del boom ottocentesco) e che sarà perfezionata dai suoi eredi Marseglia successivamente.
Dava sulla attuale Piazza il Castello che la dominava e il palazzo Cipriano rimaneggiato nell'800 ed a una certa distanza da un lato la antica casa Guastaferri adattata e rimaneggiata anche essa nell'800. Non esistevano il palazzo attiguo al palazzo Cipriano e quello attiguo al Castello, costruiti nell'800 il primo ed agli inizi del '900 il secondo e non esisteva la casa Fondi sovrapposta alle mura del Castello. La ottocentizzazione del Castello ed il sorgere o l'adattamento delle altre principali costruzioni nel secolo XIX ed allo inizio del XX secolo conferiscono alla Piazza un carattere prevalentemente ottocentesco ulteriormente qualificato dalla edificazione del monumento ai caduti della grande guerra.

Valentino Compagnone
(da Il Sidicino - Anno X 2013 - n. 12 Dicembre)