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La vita amministrativa a Pietravairano tra il 1810 e 1829

attraverso le deliberazioni del Decurionato(*) (fine)
 
(*) La presente pubblicazione fa parte di un progetto relativo ad una ricerca sulla vita amministrativa a Pietravairano dal 1810 all'Unità d'Italia.
 

204)- 9 ottobre 1827
pozzo di Santa Maria della Vigna: esposto di Salvatore Bilotti.
Per gli usi giornalieri i cittadini di Pietravairano si servivano delle acque del pozzo di Santa Maria della Vigna che purtroppo d'estate si esauriva con grave danno per la salute di tutti.
Per ovviare a tale inconveniente si era provveduto, su iniziativa del Secondo Eletto, ad un espurgo del pozzo conseguendo risultati positivi ai fini dell'approvvigionamento dell'acqua sorgiva anche nel periodo estivo. Contro l'intervento era stata proposta querela presso il giudice di Pietramelara da parte di Salvatore Bilotti che aveva acquistato un fondo confinante con il Convento dei Domenicani coll'uso dell'acqua.
Il Decurionato, ritenute infondate le doglianze del Bilotti, chiede l'intervento dell'Intendente per la tutela dei diritti della comunità.
205)- 29 ottobre 1827
scioglimento della promiscuità sul Bosco della Verdesca, intervento del Consigliere Provinciale Andrea Zarone.
I Decurionati di Pietravairano e di Vairano, riuniti in assemblea presso la Casa Comunale di Pietravairano, dopo l'intervento del Consigliere Provinciale Andrea Zarone sullo scioglimento della promiscuità sul bosco della Verdesca, voluto dal Comune di Vairano ma osteggiato da quello di Pietravairano, illustrano a verbale le proprie posizioni sulle questioni controverse per conservarne memoria e per servirsene rispettivamente di norma.
206)- 3 novembre 1827
appalto del dazio del macino.
In relazione alle condizioni proposte da Salvatore Bilotti per aggiudicarsi l'appalto del dazio del macino, il Decurionato delibera, in particolare, di respingere la proposta di pretendersi il dazio a peso e non a misura, in quanto non conforme alla legge e agli interessi dei cittadini per la differenza tra il peso di un tomolo di grano e quello a raggione di cantajo, e di permettere, invece, all'affittatore di esigere anco il dazio da una misura in sopra di più del tomolo.
207)- 18 novembre 1827
obbligo per i carbonai forestieri di pagare il dazio sul macino all'affittatore di Pietravairano.
Premesso che il dazio sul macino era dovuto per il consumo che ciascuno faceva del grano o del granone, si delibera che i carbonai forestieri, per tutta la durata della loro attività erano obbligati a pagare il dazio all'affittatore locale perché consumavano a Pietravairano il grano o il granone.
208)- 12 gennaio 1828
nomina del nuovo Esattore fondiario.
In sostituzione del defunto Esattore fondiario Antonio Iacobucci, si delibera la nomina di Francesco Iacobucci che possedeva tutti i requisiti richiesti dalla legge ed era di somma fiducia del Decurionato.
209)- 14 gennaio 1828
nomina dei Consiglieri Provinciali e Distrettuali.
Si propongono per la nomina a Consigliere Provinciale ed a Consigliere Distrettuale, rispettivamente, Domenico Riccardi e Raffaele di Robbio.
210)- 6 marzo 1828
esposto di Francesco Scorpio, affittatore della pizzicheria; fornitura dell'uniforme all'usciere comunale; nomina di un nuovo guardaboschi.
In relazione ad una richiesta di Francesco Scorpio, affittatore della pizzicheria, si delibera che l'affitto doveva aver termine comunque entro il mese di dicembre indipendentemente dalla data in cui l'istante era stato immesso nel relativo possesso (27 gennaio 1828) e che, per i giorni antecedenti, durante i quali la rendita risultava percepita dal precedente affittatore, si doveva concedere in proporzione un abbuono allo Scorpio.
Si delibera, inoltre, di provvedere alla fornitura dell'uniforme all'usciere comunale, Giovan Battista Girone, che ne aveva fatto richiesta, così come era stato fatto l'anno precedente con una spesa di 12 ducati, e di nominare guardaboschi Stefano de Simone in sostituzione del dimissionario Scorpio Eraclio.
211)- 22 aprile 1828
Convento di Santa Maria della Vigna: venuta dei Minori Osservanti di San Francesco.
Il Decurionato, preso atto della comunicazione del Sindaco relativa allo stabilimento dei Minori Osservanti nel Convento di Santa Maria della Vigna (26), …. contento di vedere ristabilito un ordine religioso in questo paese che ne contava tre fino al 1811, contento che questo sia degli Minori Osservanti di S. Francesco, la bocca de quali è stata sempre la depositaria della legge come le loro labbra sono state l'organo della scienza, come lo mostrano gli Annali della Chiesa, contento finalmente di vedere riaperto il Santuario della Madre di Dio alla cui protezione deve la sua prosperità questo paese, ritenuto lodevole ed utile il richiamo in detto locale degli Osservanti di S. Ferdinando in Molise e giusti e doverosi gli assegnamenti della questua e della annua pietanza di ducati sessanta, delibera di impegnare l'Intendente della Provincia per sollecitare il rilascio dell'Assenso Reale.
212)- 20 maggio 1828
celebrazione di una Fiera pubblica in onore di San Michele.
Per venire incontro ad un interesse sia religioso che commerciale, si delibera di cele-brare una pubblica Fiera l'ultima domenica di settembre in onore di San Michele Arcangelo, il principe della Chiesa trionfante, venerato in una Chiesa rurale poco distante dall'abitato e della quale era Rettore il sacerdote Don Belisario Scorpio.
213)- 6 luglio 1828
conferma della Fiera di San Michele.
Si ribadisce la decisione di celebrare la fiera in onore di San Michele in quanto utile al culto della popolazione per il Santo ed utile ancora allo spirito di industria che anima e si propugna tra questa cittadinanza.
214)- 7 agosto 1828
elezione dei nuovi Amministratori Comunali.
Ai fini dell'elezione dei nuovi Amministratori si approvano le liste degli eleggibili: a)- alla carica di Sindaco: Raffaele di Robbio, Nicola Rossi ed Antonio Marrocco fu Francesco; b)- alla carica di Primo Eletto: Francesco Massarotti, Vincenzo Basso e Luigi Iasimone; c)- alla carica di Secondo Eletto: Lorenzo Rossi, De Michele (….) e Domenico Altieri; d)- alla carica di Eletto di San Felice: Giovanni Pone, (…) e Giovanni di Fusco.
215)- 20 ottobre 1828
affitto dei cespiti comunali.
Premesso che tutti gli affittatori saranno malvati a norma della legge municipale per la mercanzia del loro impiego, ai fini della rinnovazione e variazione degli affitti dei cespiti comunali si delibera quanto segue:
1)- la pizzicheria doveva essere affittata ad una sola persona colla libertà di aprirne delle altre e l’affittatore aveva l'obbligo: a) di tenere in tutte le sue botteghe questa merce: formaggio di capra e di pecora, sia abruzzese che pugliese, salami di ogni specie (lardo, vendresca, prosciutto, spalle, sugna e boccolari), salumi (baccalà in umi-do ed alici in tutto l'anno, sarache ed arenghe dal 15 dicembre a tutto maggio, taran-telle dal 15 dicembre a tutta quaresima, sarde dal primo maggio a tutto luglio); b)- di vendere l'olio di Teano od altro egualmente buono al prezzo del mercato di Teano e di comprare l'olio dei paesani purché di buona qualità ed ogni volta che ne fosse richiesto; c)- di vendere la pasta coll'assisa delle botteghe di Teano ed i fedelini con il sovrapprezzo di una sola grana a rotolo.
2)- per la privativa della cantina, alloggio e imbandimento di tavola, si faceva riferimento al solo abitato e cioè dalla Chiesa de' Domenicani tirando alla casa di Iasimone, e da mezzogiorno inclusivamente alla massaria di D. Vincenzo Bilotti per le molinelle a finire all'abitato di Felice di Robbio, lungo la linea di ponente alla casa di Vincenzo de Felice, lungo la linea di settentrione fino al primo punto.
Per questa privativa era prescritto che: a)- l'affittatore poteva tenere ogni specie di commestibili soltanto per uso di tavola e non per vendita al minuto; b)- tutti i cittadini potevano aprire cantine, case per uso di alloggio ed imbandimento di tavola nelle strade pubbliche purché al di fuori dell'abitato con la proibizione, comunque, di vendere all'ingrosso o al dettaglio qualsiasi commestibile all’esterno dei locali in uso; c)- sia i cittadini che i forestieri potevano vendere qualsiasi commestibile nelle Domeniche nella pubblica piazza; d)- i forestieri potevano vendere il vino nelle Domeniche nella pubblica piazza e nelle tre Fiere principali; e)- i cittadini potevano vendere il vino soltanto in occasione delle tre Fiere.
3)- per l'affitto de' posti e salmaggi nelle pubbliche piazze o mercati, fissi o volanti, dei forestieri dovevano essere versati: a)- grana due per ogni soma di frutta,verdura, quercie, gliande e castagne; b)- grana due per ogni posto di cati, scale,posti di creta, stole ed altri simili oggetti; c)- grana tre per ogni sacco di grano, granone....; d)- grana dieci per ogni soma di formaggio, salame, salume ed oglio per ogni altro venditore che alza banca, con esclusione dell'olio che si introdurrà dal pizzicattolo per uso della popolazione; e)- erano esclusi dal dazio i posti occupati dai cittadini nelle Domeniche e nelle tre fiere e i venditori che o in testa o consomaro giravano per il paese per vendere la loro merce senza prendere posti.
4)- affitto di grana una a coppa per il consumo dell'olio.
5)- affitto di grana una a rotolo su i salumi, salami e formaggio che si vendevano nel territorio comunale.
6)- affitto di grana una sulla carne di buona salute venduta tanto dal macellaio che da ogni altro cittadino.
7)- affitto del dazio per il consumo del vino e, precisamente, grana cinque a barile sul vino, tanto dei forestieri che dei paesani, sia venduto che consumato in proprio.
8)- affitto della panatica: a)- ogni primo del mese si doveva procedere all'assaggio del pane da parte del Primo Eletto; b)- era previsto un profitto di grana 45 per ogni tomolo di grano,di grana 50 per ogni tomolo di granone e di grana 45 per quello di mischio di buona qualità e ben cotto.
9)- affitto del frutto pendente del bosco di San Pietro, Guarana, Montefusco ed erbaggio pecorino sul demanio comunale, il taglio del mirto, la diffida di Sant'Angelo e taglio de' salci giusta il solito.
10)- affitto del macello: a)- le carni pecorine e caprine si dovevano vendere al seguente prezzo: grana otto il rotolo per la carne di pecora,capra, zurrone caprino e caprone e grana dieci il rotolo la carne di magliaro pecorino,degli agnelli sopranno, agnelli piccioli e capretti; b)- si doveva fare la carne vaccina due volte al mese nonché in occasione delle tre Fiere principali e delle festività di Pasqua e di Pentecoste; c)- l'affittatore doveva versare ogni bimestre al Cassiere Comunale le somme dovute, mettà in argento e mettà in rame, con la rinunzia espressa a qualunque scomputo eventualmente dovutogli a qualunque titolo od anche per caso fortuito.
11)- affitto del dazio sul macino, in conformità a quanto previsto dalla relativa legge.
216)- 29 ottobre 1828
formazione di una nuova terna di eleggibili alla carica di Sindaco.
Si delibera una nuova terna di eleggibili alla carica di Sindaco in persona di Federico Cerbo, Francescantonio Mariano ed Eraclio Acquaro.
217)- 29 ottobre 1828
Chiesa Collegiata di Sant’Eraclio.
Si delibera la spesa di ducati 14 per le cortine delle due porte della Chiesa Collegiata di Sant’Eraclio.
218)- 27 dicembre 1828
istanza di Francesco Marrocco.
Si autorizza Francesco Marrocco a chiudere, come richiesto, una vecchia strada adiacente ad un suo orticello in località Spirito Santo ed aprirne una nuova attraverso il suo orto, più comoda al transito dei cittadini, alle seguenti condizioni: a)- la nuova strada doveva avere una larghezza non inferiore a 12 palmi e doveva essere pavimentata di pietrisco per renderla stabile ed accessibile; b)- su indicazione dei Deputati incaricati ad hoc dal Sindaco e dal Decurionato si dovevano costruire muri laterali per impedire lo sderivamento del terreno e conseguente ingombro della strada maestra che si trovava a circa cinque palmi al di sotto dell’orto del Marrocco.
219)- 27 dicembre 1828
nomina di un Cancelliere sostituto all’Eletto di San Felice.
Si delibera la nomina di Angelo Massarotti quale cancelliere sostituto all’Eletto di San Felice per il servizio dello Stato Civile.
220)- 11 gennaio 1829
spesa per la riparazione della Chiesa di San Felice; nomina dei Consiglieri Provinciali e Distrettuali.
Si delibera di prelevare dal fondo per le spese impreviste, sul quale erano disponibili soltanto 30,00 ducati la somma di 37,40 ducati che era stata spesa per l’intervento conservativo relativo alla Chiesa di San Felice rinviando per il saldo al corrente esercizio e di proporre per la nomina a Consigliere Provinciale ed a Consigliere Distrettuale, rispettivamente, Andrea Zarone del Comune di Pietramelara e Paolo d’Agnenica di Pietravairano.
221)- 26 aprile 1829
istanza di Vincenzo Baldassarre; nomina degli Amministratori del Monte Frumentario sotto il titolo di Santa Maria delle Grazie.
Si delibera di negare a Vincenzo Baldassarre, che ne aveva fatto richiesta, malgrado ogni sua intennità, l’occupazione e l’appoggio sulla pubblica Piazza, per la lunghezza di dodici palmi, per appoggiarvi alcune travi avendo considerato che il Baldassarre, che già nel 1814 aveva fatto richiesta di un simile appoggio….. per avere un passo di ingresso sopra di un ponticello alla sua casa opposta a detta Piazza, aveva costruito invece una stanza sull’appoggio ottenuto sicché non era del tutto infondato ritenere che la nuova richiesta fosse finalizzata alla costruzione di un altro locale per la sua casa con la conseguenza che sarebbe stato sottratto alla fruizione dei cittadini lo spazio occupato della Piazza …. per loro delizia….. guarnita e vestita di olmi già floridi, e che la nuova costruzione avrebbe reso la strada sottostante incomoda ed insidiosa per i cittadini e per le processioni che vi transitavano in occasione della festività della Madonna delle Grazie e si propone di nominare nuovi Amministratori del Monte Frumentario, sotto il titolo di Santa Maria delle Grazie, Carlo Palumbo e Girolamo Acquaro che godevano di stima di probità ed erano estranei all’impero dell’opinione.
222)- 3 maggio 1829
nomina del Primo e Secondo Eletto.
Si propongono le terne degli eleggibili alla carica di Primo Eletto (Federico Cerbo, Antonio Marrocco di Francesco e Francescantonio Mariano) e di Secondo Eletto (Francesco d’Agnese, Luigi Iasimone ed Eraclio Acquaro).
223)- 20 agosto 1829
ripristino della traversa con la strada Consolare d’Abbruzzo; conferma dell’esattore Comunale; danneggiamenti nelle campagne: nomina di un sorvegliante
Il Decurionato, delibera: a)- di accettare l’offerta di Filippo Regalini per la restaurazione della… traversa che attacca dal punto di S. Antonio Abate e mette capo alla Consolare dell’Abbruzzo, purché il ripristino fosse effettuato nei termini di cui alla perizia del capomastro Giulio Fiordelisi; b)- di confermare quale Esattore Comunale Francesco Iacobucci; c)- di approvare la nomina di un sorvegliante - da incentivare con l’affitto dell’esazione delle multe per le contravvenzioni di Polizia Rurale - per impedire i danneggiamenti giornalieri alle colture ed alle piante da parte di uomini e di animali.
224)- 16 settembre 1829
nomina della Guardia Urbana.
Si delibera la nomina a Guardia Urbana di Angelo Massarotti in sostituzione di Marco Bianco.

(fine)

NOTE

26. Una richiesta in tali sensi, che di seguito si trascrive, era stata inviata dal Sindaco di Pietravairano al Padre Provinciale in data 19 febbraio 1828:
Molto Rev.do Padre
II Sindaco di Pietravairano, Provincia di Terra di Lavoro, penetrato che la Religione è il primo bisogno della Società, e che per essa prosperano le città e i regni, è in affanno a tal riguardo per i suoi Amministrati. La sua Patria lieta un tempo per tre Case Religiose e per un Clero numeroso, presentava le bellezze della primitiva Chiesa. Ed ora sgombra delle prime e scema del secondo, è degradata ed è giaco delle passioni. Ciò malgrado il retaggio del Signore non è all'intuito spento e i suoi Cittadini stanchi e confusi dei propri errori, son disposti dalla profondità delle loro piaghe a ricercarne il rimedio. Essi veggono nell'ordine vostro quell'unione di virtù che regola e santifica il costume e rende l'uomo agli occhi della sua coscienza come a quelli dell'Eterno, quale Egli deve essere. Perciò implora dalla vostra bontà una Famiglia Religiosa per stabilirla nel Locale degli ex Domenicani. Ivi le offrono una Casa agiata e decentemente mobiliata, con giardino discreto, una chiesa magnifica, una questua non parca, una pietanza annua di ducati sessanta.
La vostra carità forse non si negherà di mandare degli Operai tra noi, dove una Messe evangelica li chiama; ma durante l'istallazione della famiglia, la detta chiesa non deve essere chiusa alla pietà dei fedeli. Va pregata ancora la vostra bontà di inviare al più presto un Sacerdote dell'Ordine ed un Clerico per il governo spirituale della medesima Chiesa. Essi avranno l'appannaggio mensile di ducati sei, ed una questua giornaliera di commestibili.
II Sindaco si augura dal vostro religioso cuore voti propizi alle sue brame, ed a quelle dei suoi concittadini.
Fatto in Pietravairano il 19 Febbraio l'anno di grazia 1828.
Paolo d'Agnenica Albano, Sindaco - Giov. Battista Masserotti Cancelliere. (Reale Padre Stanislao, Il Santuario di Santa Maria della Vigna in Pietravairano – Caserta, 2001, pagg. 64/65).

Renato Cifonelli
(da Il Sidicino - Anno XVII 2020 - n. 10 Dicembre)