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La vita amministrativa a Pietravairano tra il 1810 e 1829

attraverso le deliberazioni del Decurionato(*) (IV parte)
 
(*) La presente pubblicazione fa parte di un progetto relativo ad una ricerca sulla vita amministrativa a Pietravairano dal 1810 all'Unità d'Italia.
 

73)- 3 marzo 1816
nomina del Cancelliere ed Archivista Comunale e dell'Aiutante del Comune di San Felice.
Si delibera la nomina del Cancelliere ed Archiviario Comunale e dell'Aiutante del Comune di San Felice in persona, rispettivamente, di Vincenzo Massarotti (in sostituzione di Antonio Bilotti) e di Francesco Antonio Montanaro, entrambi graditi alla popolazione per la loro moralità e senso del dovere.
74)- 12 marzo 1816
attribuzione della privativa della produzione e vendita del pane.
Premesso che Francesco Antonio Montanaro, Michele Migliaccio, Pietro Corvino e Tommaso Vito si erano proposti per la panizzazione in privativa offrendosi di produrre, con esclusione di altri concorrenti, un pane ben cotto e buono, sia di grano che di granone e di venderlo a prezzo corrente che si rileverà dal saggio del peso del pane ed al prezzo del genere, il tutto dietro la corresponsione da parte del Comune di grana 45 per ogni tomolo di grano o di granone, si delibera di accettare l'offerta tenendo presente, in particolare, la stima goduta dai proponenti, la distanza di una lega tra il Comune ed il mulino, lo sfreddo che subisce il granone in sede di panificazione ed il costo niente affatto gravoso per la comunità.
75)- 21 aprile 1816
richiesta di pensione della vedova del chirurgo Ferdinando di Cerbo.
Ai sensi della legge vigente si rigetta la richiesta di Isabella Panarello, vedova del chirurgo Ferdinando di Cerbo, di ottenere la liquidazione di una pensione in compenso dell'attività prestata per quarant'anni dal marito a favore della popolazione di Pietravairano, in quanto titolare di una rendita di 112 ducati annui ma, in considerazione delle benemerenze acquisite dal defunto marito e del fatto che la Panarello era madre di nove figli, si esprime parere favorevole alla concessione alla stessa della pensione che sarà ritenuta equa dall'Intendente della Provincia.
76)- 12 maggio 1816
nomina di due Deputati per l'esame del Conto Morale dell'ex Sindaco.
Si delibera la nomina di Francesco Antonio Montanaro e Carlo Palumbo a Deputati per il controllo della gestione dell'ex Sindaco Giuseppe di Robbio.
77)- 28 luglio 1816
nomina di due nuovi Guardaboschi; risistemazione del corso d'acqua della Pientima.
Poiché i due Guardaboschi nominati in precedenza non avevano assunto possesso delle loro funzioni in quanto Vincenzo Massarotti non aveva ritenuto l'impiego convenevole al suo carattere di giurista mentre all'altro, Paolo d'Antonellis Russo non poteva essere rilasciato il certificato di buon costume in quanto coinvolto in una tresca amorosa, si delibera di procedere alla nomina di un solo Guardaboschi in persona di Francesco Antonio Montanaro in quanto si ritiene di escludere nuovamente dalla nomina Paolo d'Antonellis Russo nonostante avesse legittimato con il matrimonio una situazione personale senz'altro negativa per la morale dell'epoca.
Si delibera, inoltre, di risistemare il corso d'acqua detto la Pientima, la quale abbandonata e rotta in più punti rovescia le acque le quali correndo per alvei non propri danneggiano nel corso i terreni del Sig. Marchese Grimaldi e quelli degli altri proprietari, ricorrendo per le spese relative al fondo di 300 ducati previsto nel Bilancio per l'accomodo delle strade comunali.
78)- 11 agosto 1816
nomina degli Amministratori e del Cassiere della Commissione di Beneficenza.
Si deliberano le liste degli eleggibili per la nomina dei due Amministratori della Commissione di Beneficenza: 1)- Giuseppe di Robbio e Francesco Antonio Montanaro, 2)- Vincenzo Scorpio e Giovanbattista Massarotti, 3)- Gabriele Rossi e Michele Paris, mentre per la nomina a Cassiere si propongono Eraclio Marrocco, Antonio Basso e Francesco Massarotti.
79)-22 settembre 1816
nomina dei nuovi Amministratori: approvazione delle liste degli eleggibili.
Ai fini della nomina dei nuovi Uffiziali Municipali, che avrebbero presso possesso il primo gennaio p.v., si approvano le liste degli eleggibili: a)- per la carica di Sindaco: Vincenzo Scorpio, Benedetto Massarotti e Giovanbattista Massarotti; b)- per gli Eletti Politici: Lorenzo Rossi, Francesco Antonio Montanaro e Carlo Palumbo; c)- per i sostituti del Sindaco: Ferdinando di Cerbo, Nicola Cubellis e Giuliano Bianco. Per la nomina ad Eletto di San Felice vengono proposti: Tommaso Caruolo, Giovanni di Fusco e Nicola Tartaglione.
80)- 20 ottobre 1816
rifacimento del ponte sul torrente Maraone; costruzione del ponte di pietra di Pucciano; compenso all'Aiutante del Cancelliere per l'aggiornamento degli atti dello Stato Civile.
In merito alla richiesta del Marchese Luigi Cusani, successore del Marchese Grimaldi nelle proprietà degli ex feudi di Pietravairano e San Felice, di provvedere a rifare il ponte sul torrente Maraone che conduceva a San Felice per i cui lavori la perizia effettuata dal maestro Francesco Crosta prevedeva una spesa di 213 ducati, si fa notare che il ponte in questione non si trovava sulla strada per San Felice bensì su quella che separava le masserie di Castagneto e della Starza, entrambe di proprietà del Marchese Cusani, che era utilizzato soprattutto dagli abitanti di queste masserie e che, infine, era stato costruito dal Marchese di San Felice e riattato ultimamente a spese di Luigi Grimaldi, antecessore del ricorrente.
Nonostante le considerazioni che precedono, si delibera, comunque, di concorrere alle spese occorenti soltanto per un quarto in previsione, soprattutto, dell'eventuale utilizzazione del ponte anche da parte dei cittadini di San Felice.
Si delibera, invece, di procedere alla costruzione di un ponte in pietra sul rivo denominato Pucciano che attraversava il cammino verso San Felice e che, essendo privo di un ponte sia in pietra che in legno, doveva essere valicato a piedi nudi con inevitabili conseguenze per la salute dei cittadini e che, d'inverno quando era ingrossato dalle acque, impedendo il passaggio, precludeva ogni attività agricola su i terreni che si trovavano verso San Felice con un danno economico non indifferente per i proprietari di questi terreni che, pertanto, restavano abbandonati sino a quando non era possibile nuovamente il guado a piedi del rivo; un altro motivo, e certamente non meno importante, era la prossima dipendenza da Pietramelara per l'amministrazione della giustizia il che avrebbe reso più frequenti i viaggi a Pietramelara attraverso la strada per San Felice.
Per far fronte alla spesa per la costruzione del ponte di Pucciano, stimata dal capomastro Francesco Crosta in 316 ducati, si delibera di far ricorso sia all'avanzo di cassa dell'anno passato, che era stato di 360 ducati, e sia al fondo per l'accomodo di strade di 400 ducati.
Si dispone, infine di dare un compenso di 12 ducati a Francesco Antonio Montanaro, che era stato nominato aiutante del Cancelliere, per il lavoro svolto nei mesi di agosto e settembre per l'aggiornamento degli atti dello Stato Civile.
81) - 26 febbraio 1817
nomina di due Deputati per vigilare sulla costruzione del ponte a Pucciano.
Si delibera la nomina di Eraclio Marrocco e di Nicola Ricciardi per vigilare i lavori per la costruzione del ponte a Pucciano che erano stati appaltati per 175 ducati a Giovanni Zampieri.
82)- 21 aprile 1817
istituzione del Circondario di Pietramelara.
Si approva la lista degli eleggibili a Supplenti del costituito Circondario di Pietramelara: 1)- Filippo Mancini di anni 30 da Pietramelara, di ottima morale, attaccato all'ordine, uno dei primi proprietari del paese; 2)- Vincenzo Papa di anni 36, morale, abile ed uno dei primi possidenti del paese; 3)- Michele Belmonte di anni 30, morale anch'esso, abile, attaccato all'ordine e di mediocre fortuna.
83)- 27 maggio 1817
lavori di sistemazione delle strade interne;rigetto di una richiesta di costruzione presentata da Benedetto Massarotti.
Si delibera la nomina di Ferdinando di Cerbo e Girolamo Scorpio, giovani attivi e saggi, a Deputati per la vigilanza su i lavori di sistemazione delle strade interne e si rigetta la richiesta di Benedetto Massarotti di collegare con archi e portici alla sua abitazione, che si trovava sulla sinistra della strada pubblica che conduceva a piazza Sant'Andrea, terrazze e logge che intendeva costruire su un giardino di sua proprietà situato di fronte alla sua abitazione dal lato destro della citata strada sia perché contrario alla legge che prescriveva conservarsi salve le strade da ogni ingombro e da ogni deteriorazione e sia perché non poteva consentirsi in alcun modo che forti e ricchi proprietari, quale era Benedetto Massarotti, potessero imporre ai cittadini simili costruzioni che in qualche modo venivano a limitare la loro libertà civile.
84)- 7 luglio 1817
proposte per la nomina alla carica di Consigliere Provinciale e Distrettuale; prelevamento dell'acqua per l'irrigazione dal canale della Forma.
Si propone, per la carica di Consigliere Provinciale, il Dottore delle leggi Giuseppe di Robbio di anni 66 con una rendita annua di 1.177 ducati, e, per la carica di Consigliere Distrettuale, il Dottore delle leggi Vincenzo di Scorpio di anni 60 con una rendita annua di 513 ducati e, con riferimento alla sentenza della Commissione Feudale del 18 maggio 1810 in relazione alla pretesa del Marchese Cusani di probire il prelievo dell'acqua per l'irrigazione dal canale denominato Forma ove scorrevano le acque del Volturno per animare i mulini detti a Selva, si ribadisce il diritto dei cittadini di prelevare l'acqua necessaria ad irrigare i propri terreni senza il corrispettivo di qualsiasi prestazione in danaro o in prodotti.
85)- 20 luglio 1817
contribuzione per il carcere del Regio Giudicato.
Si delibera di prelevare la somma di 171 ducati, dovuta dal Comune di Pietravairano per il carcere del Regio Giudicato, dal fondo di 200 ducati che l'Intendente della Provincia aveva disposto di dare ai poveri per sementare il grano.
86)- 24 agosto 1817
costruzione del Cimitero Comunale.
Dovendosi provvedere alla costruzione del Cimitero comunale in esecuzione della legge dell'11 marzo 1817 e relativo Regolamento, si delibera la nomina di Nicola Cubellis e Ferdinando Cerbo, per concertare la scelta del terreno idoneo alla realizzazione del Cimitero con l'architetto Lorenzo Turco, incaricato dall'Intendente della Provincia per la redazione del progetto di spesa e pianta.
87)- (….) dicembre 1817
nuovi dazi per il pareggio di bilancio.
In previsione della formazione, dello stato discusso quinquennale, ai sensi della legge del 12 dicembre 1816, si deliberano i seguenti dazi, non molto gravosi per la classe povera, per raggiungere il pareggio del bilancio che presentava un disavanzo di 310 ducati: una grana a rotolo sulla carne, cinque grana per la vendita del vino ai propri concittadini, due grana ed una grana, rispettivamente, per ogni tomolo di grano e di granone.
88)- 8 febbraio 1818
bonifico a favore del affittuario Domenico di Robbio; nomina dei razionali per il controllo della contabilità degli ex agenti comunali; sospensione dalla carica di Francesco del Sesto e approvazione degli eleggibili in sostituzione.
Si bonifica la somma di 6 ducati dovuti da Domenico di Robbio per l'affitto di due terreni comunali e si converte il pagamento dell'affitto in quello del canone previsto per i fondi boscosi ridotti a coltura; si delibera la nomina di Ferdinando di Cerbo e Francesco Massarotti quali razionali per il controllo della contabilità degli ex agenti comunali, e di far sospendere dalla carica pubblica Francesco del Sesto per non essere mai stato nominato dal Decurionato e né approvato dallo Intendente della Provincia ed in sostituzione, stante la rinuncia del canonico e Parroco Don Girolamo Marcone, si propongono il canonico e Parroco Don Nicola Paris ed il sacerdote Don Claudio Scorpio, per essere meritevoli di occupare tale carica.
89)- 19 febbraio 1818
sostituzione del Sindaco.
Premesso che si doveva provvedere alla sostituzione del Sindaco Vincenzo Massarotti, nominato Notaio in Riardo, si approva la lista degli eleggibili in persona di Pietro di Robbio, Michele Paris e Giuliano Bianco.
90)- 19 febbraio 1818
sostituzione del Cancelliere comunale.
In sostituzione del Cancelliere comunale Antonio Bilotti, che si era appartato dal Comune senza veruno ordine, si approva la lista degli eleggibili in persona di Francesco Antonio Montanaro, Carlo Palumbo e Francesco (….).
91)- 30 marzo 1818
spesa per il Predicatore Quaresimale.
Si conferma, soltanto per l'anno in corso, il pagamento di 10 ducati al Predicatore Quaresimale e si delibera di lasciare inalterata la somma di 30 ducati prevista nello stato discusso per gli anni a venire.
92)- 7 luglio 1818
nomina del Cancelliere archivista; inserimento di Paolo d'Agnenica nella lista degli eleggibili.
Si approva la lista degli eleggibili a Cancelliere Archivario: Giovanbattista Massarotti, Michele Paris e Gabriele Rossi come persone più abili che si abiano potuto trascegliere per detta carica e si delibera di inserire nella lista degli eleggibili alle cariche pubbliche, come soggetto meritevole per ogni riguardo, Paolo d'Agnenica il quale, sebbene in possesso dei requisiti richiesti, non vi era stato inserito per aver occupata la carrica di Guardia Magiore del Regal sito di Cardito e per essere stato assente da Pietravairano quasi un anno.
93)- 22 luglio 1818
libertà di commercio delle derrate.
Da parte della maggioranza dei Decurioni (cinque su sette decurioni presenti) si delibera di autorizzare i venditori forestieri e cittadini a vendere gli commestibili in quel luogo ove meglio gli torna conto senza limitare la loro libertà ad uno o ad altro sito, siccome è stato sempre il solito, in quanto ogni eventuale limitazione alla libertà del commercio sarebbe riuscita dannosa per la comunità sia perché avrebbe indotto i venditori forestieri a disertare il mercato locale e sia perché a causa della penuria di acqua a Pietravairano la fornitura della frutta e delle verdure era assicurata soltanto dai venditori forestieri ed in particolare da quelli provenienti da Teano, Alife e Venafro.
La minoranza del Decurionato, rappresentata da Vincenzo Scorpio e Nicola Rossi, riteneva invece che la Piazza fosse il luogo migliore per la vendita delle derrate e, secondo il Rossi, anche il più comodo per lui da raggiungere, una affermazione impudente che viene censurata dal Decurionato in quanto in aperto contrasto con il fine del perseguimento del bene comune che doveva essere l'unico ad informare l'attività di chi era investito di una funzione pubblica.
94)- 20 agosto 1818
nuove imposte per finanziare la costruzione di una strada.
Si delibera la costruzione di una strada rotabile lunga circa tre miglia e mezzo napoletane , che dal Camino consolare d'Apruzzo sarebbe giunta sino all'interno del Comune, alla cui progettazione avrebbe provveduto un ingegnere designato dal Capo della Provincia.
La realizzazione della strada era vista con favore perché avrebbe agevolato il commercio e le proprietà dei cittadini avrebbero acquistato un valore maggiore poiché presentemente le derrate devono trasportarsi a schiena.
Per far fronte alle spese necessarie per la costruzione della strada, che avrebbe seguito il tracciato di una più antica, si delibera l'imposizione di alcuni dazi da pagarsi all'atto della vendita ovvero nel mese di maggio dell'anno successivo in caso di mancata vendita: 1)- un carlino a tomolo per il grano; 2)- sei grani a tomolo sul granone. Relativamente a queste due imposte si chiarisce che andavano applicate sulla quantità di grano e/o di granone rimasta dopo le detrazioni previste per la semenza necessaria per la coltura dei propri terreni, nella misura di un tomolo per tomolo, e per l'esenzione, nella misura di cinque tomoli di grano e sei tomoli di granone, per ogni componente la famiglia con esclusione dei vecchi e dei fanciulli; 3)- due carlini per ogni animale vaccino, bovino e cavallino con esclusione degli animali inferiori ad un anno; 4)- un carlino sugli animali somarini e su i neri (i maiali) con esclusione degli animali inferiori ad un anno; 5)- cinque grana per le capre e le pecore.
Si precisava che queste imposte, da destinare unicamente alla costruzione della strada, avrebbero avuto validità soltanto per un biennio trascorso il quale si sarebbero intraprese altre iniziative per condurre a termine la realizzazione della strada se non ancora ultimata, e che i dazi sugli animali dovevano essere pagati in due importi uguali, a maggio ed a settembre.
95)- 2 novembre 1818
uso delle acque della Forma; doglianze varie nei confronti del Marchese Cusani.
La Commissione Feudale, con sentenza del 18 maggio 1810 aveva stabilito: a)- che, tutti i territori posti a Selva, compresi quelli posseduti a difesa dall'ex feudatario Marchese Luigi Grimaldi, appartenevano all'Università di Pietravairano; b)- che, l'Università non era più obbligata al pagamento del canone stabilito con atto del 1683; c)- che, l'ex feudatario doveva astenersi da esercitare qualunque diritto su quei territori e di esigervi qualunque prestazione.
Poiché nella prima metà del '700 il Marchese aveva costruito lungo il territorio che possedeva a difesa ossia il Parco un cunicolo chiamato la Forma che prendeva le acque dal fiume Volturno e le portava ad animare un suo Mulino, quando, ai sensi della citata sentenza, furono attribuiti al Comune sia i territori posti a Selva che quelli a difesa (il Parco), il Comune divenne proprietario anche della Forma scavata sul Parco per quel principio di diritto secondo cui quidquid solo inedificatur, solo cedit e in tali termini fu provveduto il 18 maggio 1812 dal Regio Commissario il quale, benevolmente, concesse l'uso della Forma al Marchese riservando ai cittadini di potere irrigare in tempo di siccità i loro terreni confinanti.
Nonostante ciò, il Marchese Cusani manifestava l'intenzione di limitare l'uso delle acque ai soli coloni del Parco escludendo quelli del territorio posto a Selva ed anche tutti gli altri cittadini, i maggiori dei quali lottando due secoli e mezzo colli Baroni per la acquisizione del Parco vi sacrificarono il loro riposo e la loro fortuna.
Tanto premesso, si ribadisce il diritto esclusivo del Comune di Pietravairano sulla Forma con le acque che vi affluiscono con riserva di regolamentare il prelievo delle acque da parte dei cittadini per irrigare i loro terreni.
Si delibera, infine, di comunicare all'Intendente della Provincia tutte le rimostranze rappresentate dai cittadini nei confronti del Marchese Cusani perché, se del caso, il Comune potesse essere autorizzato per far valere i suoi diritti e quelli dei cittadini:1)- poiché con la sentenza del 18 maggio 1810 era stato attribuito a Pietravairano il territorio detto le Vesche che si trova lungo la riva destra del fiume Volturno e sul quale si appoggia il galleggiante della Scafa del Marchese Cusani, che trasborda i passeggeri a Sant'Angelo ed altrove, si chiedeva da parte dei cittadini che il Marchese, per l'appoggio della Scafa sul suolo comunale, di riconoscere ai cittadini di Pietravairano l'esenzione dal pagamento per l'uso della la Scafa ovvero un altro compenso; 2)- il Marchese aveva l'intenzione di impedire il pascolo dell'erba agreste nel Bosco della Petrosa nel periodo non fruttifero nonostante che tutti i feudi - tranne le difese costituite secondo le leggi del Regno - siano soggetti agli usi civici, che la sentenza della Commissione Feudale avesse statuito sul punto che l'ex feudatario poteva esercitare i suoi diritti nei demani ex feudali dedotto l'uso dei cittadini anche per commercio fra loro e che, infine, il Marchese tenesse al pascolo i suoi numerosi animali su i terreni di San Felice che erano proprietà privata di concittadini; 3)- il Marchese, infine, voleva modificare la fida del taglio de' legni nuovi ed infruttiferi dei suoi boschi nonostante che da tempo immemorabile fosse stata sempre di quattro carlini a famiglia, come risultava anche da una Convenzione stipulata nel Consiglio d'Intendenza il giorno 27 luglio 1808 tra il Comune e l'ex feudatario antecessore del Marchese Cusani.

(fine IV parte)

Renato Cifonelli
(da Il Sidicino - Anno XVII 2020 - n. 1 Gennaio)