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Indice Renato Cifonelli
 
 

San Felice di Pietravairano: catasto onciario del 1754

(parte II)
 
S. Felice di Pietravairano (foto di Mimmo Feola)
 

7. La Chiesa.
La Chiesa, intesa in tutte le sue componenti (clero e persone giuridiche ecclesiastiche, locali e forestiere), occupava a San Felice il secondo posto per rendita fondiaria (tabella n. 8) e l'ultimo posto per reddito imponibile (tabella n. 9) in quanto, in esecuzione del Trattato di Accomodamento, firmato il 2 giugno 1741 tra la Santa Sede e la Corte di Napoli, i beni ecclesiastici acquistati prima del 1741 erano tassati nella misura del 50%.
Il clero era rappresentato dall'Arciprete curato di San Felice, Don Giovanni Battista Riardi, con un imponibile di once 7.25 per gli animali posseduti (un paio di gioenchi, quattro scrofe, una giumenta di sella ed un somarro per uso proprio (37)) e da 5 sacerdoti forestieri: Don Domenico Sion, della Terra della Pietra (once 8.10); Don Domenico Cannalonga, della terra della Pietra (=); Don Geronimo di Scorpo, canonico, della Terra della Pietra (once 30.15); Don Nicola Geremia, della Terra di Pietramelara (once 76,20) e Don Sebastiano di Robbio, canonico, della Città di Teano (once 74,20).
Gli enti ecclesiastici erano 25, di cui 5 cittadini e 20 forestieri; quelli cittadini erano rappresentati dall'Arcipretura, sotto il titolo di San Nicola di Bari, dal Convento di Santa Maria di Loreto (38), dai Benefici di Santo Stefano, Santa Maria a Pucciano, San Nicandro e Santa Elisabetta della famiglia Grimaldi e da due Benefici semplici con il titolo di San Martino, rispettivamente di juspatronato della famiglia Grimaldi e dell'Università di San Felice.
Il Beneficio della SS.ma Annunziata dell'omonima Chiesa di Teano con once 73.10 si collocava al primo posto tra gli Enti ecclesiastici forestieri, seguivano il Convento Domenicano di Santa Maria della Vigna (con once 70.25) e la Cappella del SS.mo Corpo di Cristo (con once 62.04), entrambi di Pietravairano.

8. Il popolo
La piccola comunità che viveva nel Castello di San Felice era composta essenzialmente da contadini con una popolazione attiva rappresentata da 5 massari, 4 garzoni e 22 bracciali o lavoratori di campagna (39).
Mancavano professionisti e, soprattutto, mancava un artigianato locale che potesse soddisfare le esigenze, sia pure limitate, di questo piccolo centro rurale con il conseguente ricorso, per le necessità legate al vivere quotidiano ed alle attività agricole, agli artigiani delle comunità limitrofe di Pietravairano, di Pietramelara e di Baja con le quali vi erano rapporti di buon vicinato rinsaldati da frequenti matrimoni e dalla circostanza che molti terreni di San Felice appartenevano a cittadini di queste località.
È da sottolineare, altresì, che 12 intestatari di fuochi (40) e ben 15 donne sposate non erano originarie di San Felice (41).
Completavano il quadro sociale due vedove, intestatarie di fuochi e con carico di famiglia (42), ed un forestiero, originario di Pietravairano, al presente commorante in San Felice (43).
Nell'Onciario non si rileva alcuno accenno al lavoro delle donne che, certamente, oltre ai servizi domestici ed alla cura dei figli, collaboravano con gli uomini nel lavoro dei campi e nell'allevamento del bestiame.
Su ventinove famiglie, censite nel 1754 nel Castello di San Felice, soltanto diciassette erano originarie di San Felice distinte in undici casati: tre famiglie di Robbio, due famiglie ciascuno: Cocco, Panella, Pascale e Tana; una famiglia ciascuno: del Giudice, Falconiero, Micco, Pasquale, Pavone e Risi.

TABELLE

 
Tabella n. 1: distribuzione degli abitanti per classi decennali di età
 
Tabella n. 2: distribuzione degli abitanti per classi differenziate di età
 
Tabella n. 3: case di abitazione in proprietà ed in fitto
 
Tabella n. 4: distribuzione della proprietà dei fondi rustici
 
Tabella n. 5: fondi rustici
 
Tabella n. 6: patrimonio zootecnico
 
a) - animali in uso proprio dei padroni
 
b) - animali dati in soccida o a menando
 
Tabella n. 7: popolazione attiva
 
Tabella n. 8: distribuzione del reddito fondiario
 
Tabella n. 9: distribuzione reddito imponibile per categorie di contribuenti
 
Tabella n. 10: formazione della tassa
 
S. Felice di Pietravairano (foto di Mimmo Feola)
 

NOTE
38 - Su questo Convento vedi Angelone Giuseppe, Brevi note su di un'istituzione religiosa perduta e …. ritrovata: il Convento di San Francesco in San Felice di Pietravairano, in Terra filiorum Pandulfi, Vol. II, maggio 2002, pagg. 43-47.
39 - Tabella n. 8.
40 - I capifamiglia forestieri provenivano da Ailano (1), Baja (3), Castel Petruso (2), Formicola (1), Monteroduni (2), Pietramelara (2) e Pietravairano (1).
41 - Cinque erano di Pietravairano (d'Agnenica Vittoria, moglie  di Cocco Leonardo ; di Scorpo Caterina, moglie di Tartaglione Ferdinando; Tana Brigida, moglie di Pasquale Miche-le ; Velotta Cecilia, moglie di Risi Antonio  e Vessella Margherita, moglie di Zappitelli Felice), cinque di Pietramelara (di Natale Maria, moglie di Tana Geronimo; Fusco Anna, moglie di Colella Salvatore; Peloso Anna, moglie Pavone Pietro; Rozzera Caterina, moglie di Palumbo Antonio e Zannito Anna moglie di Palumbo Giovanni), due di Baja (Cunti Angela, moglie di del Giudice Giacomo e di Tomaso Anna, moglie di Rienzo Leonardo Antonio ) ed una, rispettivamente, di Cusano (Pexillo Crestina, moglie di Panella Giovanni), di Marzanello (Firozzo Caterina, moglie di Robbio Francesco) e di Marzano (Colardo Marta, moglie di Pascale Giuseppe).
42 - Onciario, folio 18-18/r.
43 - Onciario, folio 22.
44 - Si trattava di Colella Silvestro che abitava in territorio della Pietra ad esercitare il suo mestiere di Massaro (Onciario, folio 17/r).

Renato Cifonelli
(da Il Sidicino - Anno XIII 2016 - n.10 Ottobre)