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San Felice di Pietravairano nella seconda metà del '700 -

attività amministrativa e partecipazione popolare
 
San Felice di Pietravairano, la chiesa di S. Maria Intus, esterno (foto di Mimmo Feola)
 

1. La Biblioteca Raffaello Paone di Pietravairano conserva tra altri importanti documenti dell'archivio storico comunale un Libro de Consigli … del Castello di S. Felice (1) che contiene i verbali di 100 Parlamenti cittadini tenuti in San Felice, frazione del Comune di Pietravairano, dal 4 ottobre 1764 al 3 agosto 1806.
Questo documento, nonostante le limitazioni ed i condizionamenti del potere baronale, forte e privilegiato, offre la possibilità di cogliere la vitalità e l'importanza del Parlamento cittadino attraverso il quale il popolo eleggeva il governo cittadino e partecipava alla gestione della cosa pubblica.
I Parlamenti si svolgevano nel luogo solito detto la prima piazza del Castello di S. Felice ante Parochialem Ecclesiam Sanctae Mariae Intus (2) e la convocazione aveva luogo la sera precedente, casa per casa, a cura del banditore comunale (3).
Aperta la sessione del Parlamento, gli Amministratori in carica, gli Officiali de regimine, esponevano sommariamente l'oggetto della riunione e, dopo aver formulato le loro proposte, invitavano i cittadini intervenuti ad esprimere il proprio parere.
Subito dopo seguiva la fase della discussione nel corso della quale venivano raccolte a verbale le dichiarazioni rese dagli intervenuti.
Questa è senz'altro la fase più significativa del Parlamento perché ci conserva la testimonianza della voce libera e spontanea del popolo.
Il voto poteva essere:
- palese: quando la votazione avveniva per dichiarazione di voto;
- segreto: quando il voto veniva espresso attraverso l'utilizzazione di due specie di legumi uno solo dei quali (per i favorevoli o per i contrari) doveva essere depositato da ciascun cittadino nel contenitore dei voti espressi.
Questo sistema di votazione ebbe luogo nei Parlamenti del 20 ottobre 1782 e del 26 settembre 1784.
Con il Parlamento del 8 settembre 1782 l'Arciprete Don Felice Caggiano era stato investito del Beneficio di San Martino ma, a seguito di sollecitazioni del Governatore ed anche di nuovi ordini del Sacro Reggio Consiglio la votazione era stata rinnovata.
Convocato un nuovo Parlamento il 20 ottobre 1782, si stabilì che ciascun cittadino esprimesse il proprio voto con un fagiolo o con una fava attribuendo ai fagioli voto affermativo (voto favorevole) ed alle fave voto esclusivo (voto contrario).
Poiché risultarono votati diciannove fagioli ed una fava, per maggioranza de voti cioè diciannove inclusivi ed uno solo esclusivo fu confermata la precedente delibera.
Nel Parlamento del 26 settembre 1784, convocato per l'elizzione dei nuovi Amministratori pubblici per scadenza del mandato ma anche in sequela di prescrizione del S.R.C. spedita ad istanza di alcuni cittadini di San Felice ed esecutoriata dalla Corte della Pietra e da quella di San Felice, per la votazione furono consegnati ai cittadini, intervenuti al Parlamento, fagioli e granodindia (granoturco) per indicare, rispettivamente, i voti favorevoli e quelli contrari.
Le deliberazioni dei Parlamento venivano adottate a maggioranza, in caso di parità si procedeva immediatamente ad una nuova sessione di lavoro come avvenne nel Parlamento del 29 settembre 1767 quando si verificò una votazione de paritate tra cittadini favorevoli e contrari in occasione del rinnovo degli Officiali annuali dell'Università.
In genere, il Parlamento accoglieva le proposte degli Amministratori; soltanto in due occasioni si ebbe un accoglimento parziale (4) ed una sola volta fu adottata una deliberazione difforme.
Era il 28 settembre 1766, gli Amministratori uscenti, il sindaco Felice Tana e l'Eletto Gennaro Franciscone, proposero come di consueto i loro successori ma il Parlamento, all'unanimità - unica voce, unico consensu, nemine discrepante - riconfermò gli amministratori uscenti e deliberò anche la nomina del Razionale e dei Deputati che dovevano provvedere, come per legge, alla verifica della passata gestione del Sindaco e dell'Eletto appena riconfermati.
Tutte le attività compiute erano verbalizzate a cura del cancelliere dell'Università (5) o di un suo sostituto facente funzioni (pro cancelliere) che sottoscriveva il verbale unitamente al Governatore od al Luogotenente, rappresentanti del feudatario, che presiedevano le riunioni del Parlamento.
Il testo dei verbali è in italiano con l'uso occasionale di termini od espressioni in lingua latina (6).
2. - Molteplici e varie erano le competenze del Parlamento cittadino il quale, in particolare, deliberava:
a) - la nomina annuale degli Amministratori pubblici, in persona del Sindaco e di un Eletto, perché l'Università fosse ben governata e servita (7).
Questa nomina doveva farsi liberamente dai cittadini come previsto dalla Prammatica emanata da Carlo V nel 1536.
A San Felice, invece, il Parlamento, come era solito costumarsi (8), su proposta degli Amministratori uscenti, deliberava la designazione di una coppia di cittadini sia per la carica di Sindaco che per quella di Eletto, lasciando al feudatario, il Marchese Grimaldi, di provvedere alla nomina definitiva dei nuovi Amministratori scegliendo, direttamente o tramite il suo Vicario Generale, un nominativo per ogni coppia (9).
Al Sindaco era corrisposto un onorario per l'attività prestata il cui ammontare non è conosciuto (10).
b) - la nomina, in virtù de Reali Banni et appontamenti della Regia Camera (11), del Razionale e dei Deputati per procedere alla visura e discussione de' conti dei precedenti Amministratori e dell'Esattore Fiscalario ossia dell'Esattore dei Regij pagamenti fiscali e della buonatenenza (12), i quali, cessato l'anno del loro mandato, erano sottoposti a sindacato (13) dovevano, cioè, rendere conto della propria gestione.
In questi Parlamenti, che si convocavano dopo la nomina dei nuovi Amministratori, nel designare il Razionale e i due Deputati che lo coadiuvavano nella verifica, giusta il solito si invitavano i cittadini a dichiarare liberamente se avessero sospetti sull' imparzialità delle persone proposte (14).
Questa evenienza si verificò in occasione nel Parlamento del'11 ottobre 1767 quando Felice Tana, nel fare la sua dichiarazione di voto, disse di non volere, alla discussione de' suoi conti come persona a se sospetta, Michele Martino, uno dei due deputati proposti, assieme al Razionale, per procedere alla verifica dei conti degli Amministratori cessati tra i quali era compreso Felice Tana, ex Sindaco.
c) - l'adozione di provvedimenti in materia di imposizione e riscossione dei tributi:
- Parlamento del 14 novembre 1765: si deliberò di ricorrere ai Tribunali di Giustizia nei confronti dei forestieri, che possedevano fondi rustici nel territorio di San Felice, i quali per la loro prepotenza non volevano pagare la tassa di bonatenenza, peraltro più bassa di quella versata dai cittadini, così come risultava dal Catasto Onciario;
- Parlamento del 3 maggio 1795: si espresse, all'unanimità, parere favorevole al richiesto di un contributo per la costruenda strada Caianello-Sora di cui alla lettera del 7 marzo 1795 (15) della segreteria del Colonnello Parisi, Comandante della Reale Accademia militare.
- Parlamento del 4 giugno 1795: in virtù di ordine circolare si elessero due Deputati, Felice Tana e Gennaro di Robbio, per esporgare, con gli Amministratori, Parroci e Governatore, la lista dei contribuenti ai fini della tassa del Donatico di centomila ducati al mese;
- Parlamento del 2 febbraio 1803: si provvide alla nomina di due probi deputati per fare un bilancio esattissimo di questa Università, tenendo presente le sue rendite e pesi (16).
d) - la formazione del nuovo Catasto seu bastarduolo per disporre di un indispensabile aggiornamento del Catasto Onciario del 1754:
- Parlamento dell'8 giugno 1788: si deliberò la formazione del bastarduolo a qualunque spesa purché fosse predisposto da un forastiero di cognizione che non fosse possessore di beni immobili nel territorio del Castello di San Felice.
e) - le autorizzazioni agli Officiali dell'Università:
- ad intraprendere giudizi per astringere i debitori dell'Università (17) o per recuperare la buonatenenza attrassata nei confronti di Don Crescenzo Rossi di Pietramelara, nel cui giudizio l'Università di San Felice venne difesa dall'avvocato Don Nicola Maria Scorpo della vicina Terra di Pietra Vairano (18);
- a proseguire nei giudizi in corso, come nella controversia relativa all'occupazione, per mezzo di un profondo fosso, da parte di Paolo d'Onofrio alias Riccio, della strada che conduceva dalla publica e perenne fontana di Torone alla Selva Baronale (19).
Relativamente a questa controversia, nel 1776, non essendo in grado l'Università di San Felice di sostenere il giudizio per difficoltà economiche, il Parlamento ne deliberò la rinuncia (20).
f) - la stipula di convenzioni relative alla nomina del medico ordinario del Castello di San Felice, alla retribuzione dovuta ed agli aggiornamenti della stessa:
- Parlamento del 4 ottobre 1774: in sostituzione del dottore Michelangelo D'Agnenica, che era stato licenziato, fu scelto il medico Vincenzo Bilotta preferito da otto cittadini dei tredici che erano intervenuti nel Parlamento, mentre dei restanti cittadini, due dichiararono di non volere nessuno e tre si espressero a favore del medico licenziato;
- Parlamento del 22 agosto 1779: si provvide alla nomina del Dottore Fisico D. Michelangelo d'Agnenica, naturale de la convicina Terra di Pietra Vairano.
Nel 1764 (21), la retribuzione del medico comunale, già fissata in tredici ducati, venne aumentata a quattordici ducati à fine possa questo Pubblico essere servito … con quella attenzione e cura che si deve, tenuto conto anche dell'incomodo per portarsi in questo Castello per essercitare come si deve all'infermi.
Nel 1796 (22), l'onorario del medico comunale venne fissato in dodici ducati suscettibili di aumenti negli anni avvenire.
g) - prestazioni di lavoro a carico dei cittadini:
- Parlamento del 22 novembre 1778: fu deciso, con un solo voto contrario su quindici votanti, che ogni cittadino di San Felice - fino che si terminerà - prestasse assistenza ed ajuto a i fabbricatori, per trasporto di calce, pietre ed arena in occasione della costruzione del ponte che conduceva a Pietravairano;
- Parlamento del 6 dicembre 1795: fu deliberata una giornata di lavoro gratis per fuoco (23) per fare le porte nuove del Castello.
h) - la provvista dei Benefici ecclesiastici:
- Parlamento del 3 ottobre 1779: per la Presentata, relativa al beneficio vacante di San Nicola, venne nominato l'Arciprete di San Felice Don Felice Caggiano della Terra di Pietra Vairano;
- Parlamento dell'8 settembre 1782: fu concesso all'Arciprete Don Felice Caggiano, sacerdote timorato di Dio di probi e morigerati costumi, la Rettoria del Beneficio di San Martino, con tutti gli aggi, lucri, onori ed emolumenti, rimasta vacante a seguito della morte, il 28 agosto del 1782, dell'Arciprete Don Giovan Battista Riardi della Terra di Sant'Angelo.
La nomina venne riconfermata da un successivo Parlamento, convocato il 20 ottobre 1782 al fine di esplorarsi severamente la volontà di ciascheduno cittadino se volesse o meno l'Arciprete per Rettore.
i) - gli interventi per la manutenzione e conservazione di beni comunitari:
- Parlamento del 1 maggio 1774: fu deciso che l'Università di San Felice, adottate le dovute cautele pro futura memoria, avesse contribuito una tantum con pietre, arena, cimenti e parrelle al n. di sei per il ristauramento della Chiesa denominata di S. Maria Intus, sita trà l'abbitato di detto Castello, tutta diruta ed invecchiata, riservando alla Camera Marchesale di provvedere per le ulteriori spese;
- Parlamento del 1° aprile 1782 e dell'11 novembre 1787 (24): fu deliberato la costruzione del campanile della Chiesa di San Nicola Protettore e la riparazione del pozzo comunale.
l) - l'adozione di provvedimenti per la salvaguardia dell'ordine pubblico:
- Parlamento del 6 dicembre 1795: su richiesta del Sindaco e del Clero, si deliberò di fare le porte nuove del Castello per contrastare la presenza di persone discole che si sogliono intromettere in specie di notte per l'abitato.
m) - l'esecuzione di provvedimenti e disposizioni emanate dalle Autorità centrali o periferiche del Regno:
- Parlamento del 6 ottobre 1782: venne designato, quale soldato per le Nuove Reali Milizie Provinciali, Pietro di Robbio appartenente alla famiglia più numerosa di San Felice, così come era stato richiesto, e fornito di tutti i requisiti previsti per l'arruolamento;
- Parlamento del 16 novembre 1800: si nominarono due deputati probbi et idonei a fin di formare un esatto stato di tutti gli animali da soma e da tiro presenti nel Castello di S. Felice sotto l'occhio di questo signor Governatore, come disposto dal Tribunale Provinciale di Campagna;
- Parlamento del 3 agosto 1806: fu nominato dispensore di sale Tomaso Caruolo per essere il medesimo lo migliore possidente di San Felice, in esecuzione del Reale dispaccio, pervenuto alla Corte lo giorno undici giugno 1806, secondo il quale questo funzionario, che si doveva eligere tra li migliori possidenti, avrebbe cominciato la sua amministrazione nel primo di settembre del 1806.
*****
NOTE
1 - Il manoscritto si compone di 128 fogli, numerati sino a folio 66, con gli ultimi 16 in bianco.
2 - Parlamento del 18 settembre 1768 e del 22 novembre 1778.
3 - ... congregato populo, vocato ostiatim die precedenti de sero per Michaele Pascale publicus Juratus Universitatis predictae (Parlamento del 16 ottobre 1765).
4 - Parlamento del 19 settembre 1773 e del 26 settembre 1784.
5 - Il cancelliere esercitava più o meno le funzioni dell'attuale segretario comunale ed, in particolare, curava la stesura dei verbali dei Parlamenti ed aveva in consegna il Liber Consiliorum.
6 - Si ricordano, tra le altre, queste espressioni :... unica voce et nemine discrepante... (Parlamento del 4 ottobre 1764), .. de paritate .. (Parlamento del 29 settembre 1767), ... unica voce, unico consensu, uno tantum discordante ... (Parlamento del 18 settembre 1768).
7 - Parlamento del 16 ottobre 1765.
8 - Parlamento del 18 settembre 1768.
9 - Cifonelli Renato, Elezione degli amministratori del Castello di San Felice: interferenze del marchese Grimaldi, il Sidicino, n. 6 Giugno 2011.
10 - Parlamento del 19 settembre 1796 con il quale fu disposto, tra l'altro, che se diano carlini dieci di più al Sindaco di quel che riceve per suo onorario acciò ferri ed apri la Porta della Terra.
11 - Parlamento del 9 ottobre 1768.
12 - Imposta fondiaria dovuta dai cittadini forestieri che non abitavano nell'Università nel cui territorio possedevano beni immobili.
13 - V Prammatica de administratione Universitatum del 4 marzo 1560 e Prammatica per la retta amministrazione delle Università emanata il 17 dicembre 1559 da Don Parafan de Ribera, Duca di Alcalà e Viceré di Napoli dal 1559 al 1572: ...9)- Finito l'anno, farsi la consegna della cassa al nuovo eletto e l'esibizione de' conti ai razionali eligendi giusta il solito sotto pena di 50 once; ....12)- I successori debbono fra un mese far liquidare i conti, e liquidati esigere l'importo sotto loro responsabilità, pagando “ de proprio “ coll'interesse.
14 - Parlamento del 9 ottobre 1768.
15 - Essendosi la di loro Università compresa nella tassa per la nuova costruenda strada dall'Osteria di Caianello, posta nella nuova Regia strada di Venafro sino a Sora e ne' confini del Regno, alla quale tassa già concorsero tutte le Università dello Stato di Sora, dello Stato Cassinese, Tora, Piccilli, Marzano, Conca, Mignano ed altre , mi ha ordinato il Signor Colonnello Don Giuseppe Parisi, Comandante della Reale Accademia Militare, che io avessi partecipato alle Signorie Loro Ill.me medesime subito ed immediatamente fare i corrispondenti parlamenti per poter egli riferire a S.M. / D.G. ed al suo condegno Ministro S.E. il Signor Generale Acton quali siano le Università consensienti e quali siano le dissensienti.Le prevengo che il suddetto Colonnello Parisi è incumbensato da S. M. per mezzo della sua prima Reale [....] di Affari Esteri e della Guerra e che S. M. vuol sapere solo i dissensienti di ciascuna Università per nome e per cognome ma benanche il motivo del dissenso.Le partecipo ancora per di loro regolamento ed intelligenza che tutte quelle Università che sono fino a dieci miglia distanti dal tronco delineato di detta nuova strada , tanto da un lato quanto dall'altro, verranno tutte comprese nella tassa generale , quantunque la loro contribuzione diminuerà a misura che dal tronco si discostano per miglia. Il motivo di questa norma di contribuzione è appunto l'utilità che recar deve a tutte le Università l'apertura del commercio col Ducato di Sora e la Campagna di Roma. Io prendo questa occasione per dirmi delle Signorie Loro Ill.me - Napoli 7 marzo 1795 - f.to Il Razionale Giovanni Rosso Salvatory
16 - Il verbale si presenta incompleto nella parte finale.
17 - Parlamento del 24 febbraio 1774.
18 - Parlamento del 22 agosto 1779.
19 - Parlamento del 25 giugno 1775.
20 - Parlamento del 27 maggio 1776.
21 - Parlamento del 23 novembre 1764
22 - Parlamento del 2 ottobre 1796.
23 - Con il termine fuoco si indicava un gruppo familiare riunito attorno al medesimo focolare; convenzionalmente un fuoco si considera composto di cinque unità.
24 - La prima parte del verbale è incompleta.

Renato Cifonelli
(da Il Sidicino - Anno XII 2015 - n. 7 Luglio)

San Felice di Pietravairano, la chiesa di S. Maria Intus, interno (foto di Mimmo Feola)