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In Pietravairano, nell'anno del Signore 1384...

 

Era l'anno 1384.
Da diversi giorni, a Pietravairano, nella vigna di Paolo della Vecchia - sulla quale insiste il monastero di Santa Maria della Vigna - un bue appena sciolto dall'aratro, già stanco dalle fatiche (1), correva ad inginocchiarsi con devozione ai piedi di un ciliegio.
Cresceva la meraviglia e tutti attendevano fiduciosi un segnale dal cielo per chiarire il mistero.
E la Madonna si manifestò in sogno ad una ragazza di Pietravairano alla quale comunicò che sotto quella pianta c'era la sua immagine.
Appena saputa questa notizia, popolo e clero corsero nella vigna, scavaro-no freneticamente fino a quando venne alla luce la Sacra Immagine.
Questo evento miracoloso rappresentò un momento particolare per la co-munità dei fedeli tanto da essere all'origine dell'edificazione del Santuario e della diffusione del culto mariano che vide onorata la Madre di Dio con un titolo del tutto particolare: quello di Madonna della Vigna.
Questo titolo, assieme ai tanti altri che adornano la Madonna, non fa che riaffermare l'unicità di quella relazione ineguagliabile ed insostituibile con la nostra Madre celeste che è una e una soltanto così come recita il noto adagio popolare secondo il quale di mamma c'è n'è una sola (2).
Questo è il racconto dello straordinario rinvenimento dell'affresco della Madonna della Vigna così come si era conservato nella tradizione orale e che il Padre Domenicano, Giuseppe Pellegrino, Visitatore nel 1725 presso il Convento di Santa Maria della Vigna in Pietravairano, raccolse in una sua breve notizia sul Convento della Pietra (3) fissando il rinvenimento dell'affresco nello anno 1384 che rappresenta, pertanto, una datazione storicamente non documentata (4).
Allo stato esiste soltanto un riferimento generico agli ultimi anni del XIV secolo nell'epigrafe con la quale il Vescovo di Teano, Ottavio Boldoni, ricavandola da un'antica tradizione (5), descrisse nel 1677 la memoria del rinvenimento:
…Qui, dove una volta vi fu la Vigna di Paolo della Vecchia da Pietravairano, venera, o ospite, la memoria di un ciliegio fortunato. Sappi dunque, che quasi trecento anni fa, da che fu consacrata questa Chiesa un bove affaticato dall'aratro, cercava il riposo dopo il lavoro presso del ciliegio… (6)
L'apparizione in sogno della Madonna ad una fanciulla del luogo e l'origine dell'affresco pongono diversi interrogativi che tuttora si presentano insoluti.
Il rinvenimento pone innanzitutto un problema molto importante: quello relativo alla pregressa collocazione del manufatto in muratura il quale, come è noto, oltre all'immagine della Vergine conserva su altri due lati gli affreschi di una Crocifissione e di un San Giuliano, scoperti entrambi nel 1982 in occasione di alcuni lavori di intervento conservativo effettuati nella cripta.
Il manufatto, per il carattere sacro degli affreschi, non poteva non essere appartenuto ad una struttura religiosa e quasi certamente ad una piccola Capella, di cui si ignora la dedicazione, fondata in epoca imprecisata, la cui scomparsa può farsi risalire, probabilmente, ad un disastroso movimento del terreno a seguito di una frana oppure ad un forte sisma nel qual caso ci si potrebbe riferire, quanto a forza distruttiva, al terremoto del 1273 che si manifestò in Campania con una intensità superiore all'8 grado della scala Mercalli.
A favore di queste ipotesi concorrono le seguenti circostanze:
a) - che, non constava, a memoria dei cittadini del 1384, l'accadimento di un evento così distruttivo perché altrimenti avrebbero provveduto a scavare im-mediatamente nella zona oggetto di attenzione da parte del bue;
b) - che, l'Immagine sacra era coperta da un rilevante strato di terreno – gli scopritori furono costretti a scavare – il che poteva essere indicativo sia del lungo tempo trascorso dall'evento distruttivo e sia della gravità dello stesso evento.
È certo che tra il crollo della struttura religiosa preesistente ed il miracoloso rinvenimento del 1384 deve essere collocato un intervallo di tempo di molti anni perché potesse azzerarsi del tutto negli abitanti di Pietravairano la memoria storica relativa alla presenza, in quel luogo, di una Cappella.
A conforto di questa ipotesi ricordo che le Decime relative agli anni 1308, 1310 e 1326 non registrano l'esistenza di Chiese o di Cappelle al di fuori di quelle storicamente conosciute.
La successione degli affreschi sul reperto in muratura, che ci ha restituito la vigna di Paolo della Vecchia, permette di formulare una diversa ipotesi sull'epoca della fondazione della Cappella e sulla sua dedicazione.
Poiché l'affresco di San Giuliano si trova in una posizione centrale rispetto a quello della Vergine e della Crocifissione situati, rispettivamente, alla sua sinistra ed alla sua destra, è possibile ritenere che la Cappella preesistente fosse dedicata allo stesso San Giuliano e che, pertanto, la sua costruzione potrebbe farsi risalire al XIII secolo quando nacque e si diffuse la leggenda di questo Santo protettore dei viandanti (7).
Va ricordato che una cappelluccia dedicata a San Giuliano esisteva a Pietravairano ancora nel XVIII secolo, come si rileva nel Catasto Onciario del 1743 (8).
Il miracoloso rinvenimento del 1384 è caratterizzato, altresì, da un ulteriore ed incomprensibile silenzio: quello sulla presenza degli affreschi della Crocifissione e di San Giuliano i quali, essendo contigui all'immagine della Vergine, di certo non potevano sfuggire all'attenzione degli scopritori o a quella dei muratori che sistemarono il prezioso manufatto nella cripta.
Sul punto, le fonti sono tacciono.
Anche se il racconto dell'apparizione in sogno della Madonna ad una fanciulla sembra sospeso tra fantasia e realtà è pur vero che l'intervento del sogno (9), come fonte di rivelazione divina, è comune a varie civiltà così come è noto che alcune visioni oniriche possano aver influenzato gli eventi storici in tutte le epoche, in tutti i continenti e a tutte le latitudini.
Senza andare troppo lontano, è sufficiente ricordare il sogno di Costantino nel 312 d.C., prima della battaglia di ponte Milvio contro Massenzio, quando ebbe la visione della croce con la scritta con questo segno vincerai e fu grazie a questo sogno che il cristianesimo si impose nel mondo romano.
A Pietravairano, invece, a mezzo di un sogno la Madre di Dio si è fatta ritrovare ed è ritornata in mezzo ai suoi figli.
In conclusione, il racconto del rinvenimento dell'immagine della Madonna della Vigna per quanto possa apparire suggestivo e per taluni aspetti anche irreale, non può, comunque, ritenersi – alla luce del contesto storico in cui si colloca l'edificazione della Chiesa e del Convento di Santa Maria della Vigna (10) - frutto di una leggenda popolare e, quindi, effettivamente i Petrani, nell'anno del Signore 1384, furono ignari testimoni di un avvenimento straordinario non solo per le modalità di svolgimento degli eventi ma anche per le conseguenze che ne sono derivate.
Infatti, se non ci fosse stato questo prezioso ritrovamento voluto dal Cielo il Convento non sarebbe stato edificato e Pietravairano non avrebbe avuto l'onore di ospitare in esso ben tre comunità religiose: i Padri Domenicani, i figli di San Francesco e le Clarisse dell'Immacolata che, vigili sentinelle in preghiera, ne sono oggi le ferventi custodi.
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N O T E
(1) - CIFONELLI Renato, La Chiesa di Santa Maria della Vigna in Pietravairano nella descrizione di un Padre domenicano del XVIII secolo, 2010, pag.26.
(2) - CORSICATO Nanà, Santuari, luoghi di culto, religiosità popolare, 2006, pag.11.
(3) - CIFONELLI Renato, La Chiesa di Santa Maria della Vigna…, o.c., pagg. 25-26.
(4) - ANGELONE Giuseppe, L'affresco della Madonna col Bambino nell'abside del Santuario di Santa Maria della Vigna a Pietravairano [CE], in Terra filiorum Pandulfi, vol. IV, 2005, pag. 131 e segg.
(5) - CIFONELLI Renato, La Chiesa di Santa Maria della Vigna…, o.c., pag 53: …hanc facti memoriam ex antiqua traditione descripsit…
(6) - Ibidem pag. 51: …Hic ubi vinea olim fuit Pauli a vecchia petrani venerare hospes memoriam cerasi fortunatae anno ab hinc circiter trecentesimo consecratam ad eam arborem ibat redibat anhelans ab aratro bos bos…
(7) - DE CRESCENZO Luciano, Tutti santi me compreso, 2011, pag. 62 e segg.
(8) - CIFONELLI Renato, Pietravairano in Terra di Lavoro – Percorsi di storia, 2008, pagg. 32/33.
Questa piccola Cappella dedicata a San Giuliano si trovava alli Solcini nella masseria del Magnifico Tommaso de Angelis.
(9) - FIORI Nica, Roma arcana: i misteri della Roma più segreta, 2000, pag 79.
(10) - Ne danno testimonianza gli atti pubblici e privati ricordati nel manoscritto ed, in particolare, la Bolla di Eugenio IV del 24 aprile 1444 e quella di Pio II del 21 novembre 1458.

Renato Cifonelli
(da Il Sidicino - Anno IX 2012 - n. 1 Gennaio)