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Indice Renato Cifonelli
 
 

Elezione degli amministratori del Castello di San Felice:

interferenze del marchese Grimaldi
 

L'elezione degli amministratori dell'Università deve farsi liberamente dai cittadini delle medesime secondo il solito, coll'intervento e confermazione solita a praticarsi... prescriveva la prammatica di Carlo V del 1536 sulla Amministrazione delle Università (1).
Questa norma, diretta a tutelare la libera determinazione della volontà popolare nella scelta degli amministratori pubblici, era liberamente interpretata dal Marchese Grimaldi nel suo feudo di San Felice in Terra di Lavoro, Diocesi di Teano.
Infatti, il Parlamento cittadino (2) di San Felice, in sede di nomina degli Officiali annuali (3) dell'Università, deliberava - su proposta degli amministratori uscenti - la designazione di una coppia di cittadini, rispettivamente per la carica di Sindaco e per quella di Eletto, in quanto alla nomina definitiva, come era solito costumarsi (4), provvedeva il Marchese tramite il suo Vicario Generale scegliendo, per ciascuna delle due coppie designate dal Parlamento, le persone che avrebbero esercitato le funzioni di Sindaco e di Eletto.
Questo modo di procedere, che violava palesemente le prescrizioni regie sulla elezione degli organi comunali, è richiamato nel verbale del Parlamento del 18 settembre 1768 (5) che, in estratto, si trascrive: gli amministratori... spirato l'anno delle loro rispettive amministrationi mediante l'aggiuto della Vergine Santissima ed il glorioso Santo Nicola Protettore e dovendosi da' medesimi far la nomina de' nuovi successori governanti a tenore delle leggi del Regno et antico solito....... propongono li sottoscritti cittadini per Officiali della medesima li quali parendosi abili et idonei a' detti respettivi officij vegnino approvati e giustamente sembrando capaci a' suddetti respettivi impieghi possa l'Ill.mo Signor Don Luiggi Mollinelli Vicario Generale dell'Ill.mo Signor Conte Padrone presceglierne due dei nominati suddetti giusta è stato solito costumarsi...
La prassi, che avallava una evidente interferenza del feudatario negli affari interni dell'Università, risulta elusa in occasione di cinque Parlamenti e, precisamente:
I) - nel Parlamento del 20 settembre 1772, nel quale non vi fu la doppia designazione per la carica di Sindaco e per quella di Eletto.
Questa decisione, come era evidente, non fu gradita dal Marchese tanto che a breve venne fissata una nuova convocazione del Parlamento cittadino per comporre una situazione che poteva rappresentare un pericoloso precedente.
Nel nuovo Parlamento, che ebbe luogo il 1 novembre 1772, venne dichiarato in via preliminare l'annullamento del precedente Parlamento del 20 settembre 1772 in quanto, per un puro abbaglio, si era provveduto a proporre soltanto due designati quando che il solito se ne dovea nominare quattro vale a dire due Sindici e due Eletti al fine di consentire al Marchese di operare la sua scelta.
Annullata la deliberazione, il Sindaco Matteo Pietroantuono e l'Eletto Giovan Antonio Pascale avevano provveduto a designare, per rispettivi successori, una coppia di cittadini, affinchè parendo due di questi più abili et idonei all'Ecc.mo Signor Don Francesco Antonio Grimaldi, Vicario Generale dell'Ecc. mo Signor Marchese Padrone, restino questi confermati dal medesimo.......
Il Parlamento deliberò in conformità e l'illegalità venne ristabilita: il Marchese Padrone, per volontà del popolo, poteva continuare ad interessarsi della gestione dell'Università di San Felice.
In mancanza di riscontri documentali non sapremo mai se l'abbaglio, che avrebbe indotto in errore gli amministratori proponenti, fu dovuto effettivamente ad una loro leggerezza, sfuggita anche al Luogotenente del Marchese Francesco Bruni che presiedeva l'assemblea del 20 settembre 1772 o se, invece, servì a coprire il tentativo, non riuscito, degli amministratori di ribadire la propria autonomia propositiva e di restituire al Parlamento cittadino il potere di decidere liberamente e senza condizionamenti di alcun genere.
II) - nel Parlamento del 28 settembre 1766, con il quale i cittadini alla una-nimità riconfermarono gli amministratori uscenti ed in quelli del 20 ottobre 1799, 10 agosto 1800 e 3 agosto 1806, nei quali non fu deliberata la doppia designazione per la carica di Sindaco e per quella di Eletto.
Poiché non risulta una presa di posizione del Marchese il quale, certamente, non avrebbe avuto alcuna difficoltà a far modificare secondo il suo gradimento le deliberazioni sospette, si può senz'altro ritenere che la riconferma degli amministratori uscenti e l'inosservanza della doppia designazione dei candidati alle cariche comunali siano avvenute su iniziativa dello stesso Marchese Grimaldi in funzione del suo primario interesse a mantenere il controllo sull'amminastrazione dell'Università.
Va sottolineato, infine, che nel fissare la riunione del Parlamento cittadino al 3 agosto 1806 nessuno poteva immaginare che tale convocazione si sarebbe inserita tra due importanti avvenimenti [approvazione e pubblicazione della legge che aboliva la feudalità nel Regno di Napoli (6), e che gli amministratori designati in quel Parlamento sarebbero stati consegnati alla storia di San Felice come il primo Sindaco ed il primo Eletto di un Comune finalmente affrancato dalla soggezione feudale (7).

NOTE

1 - LIBERATORE Pasquale, Introduzione allo studio della legislazione del Regno delle Due Sicilie, 1832, parte prima, pag. 332. - ...Volumus etiam, ut Sindici, et alii Officiales Universitatum eligantur libere per cives ipsarum Universitatum, intervenientibus tamen iis, qui secundum dictarum Universitatum consuetudinem intervenire debent, ac secondum ordinem, et modum in ipsa Universitate servari consuetum, et Officiales ipsi debent confirmari per eos, ad quos confirmatio de jure, vel antiqua, et legitima consuetudine spectat... [GIUSTINIANI Lorenzo, Nuova collezione delle prammatiche del Regno di Napoli, 1803, tomo I, Prammatica II, 1536, pag. 252]
2 - L'istituto del Parlamento cittadino, inteso quale assemblea popolare deliberante, si sviluppò nel Regno di Napoli in un'epoca imprecisata che può farsi risalire all'età angioina (1266-1442), quando le Università potettero avere un libero Parlamento con funzioni deliberative ed un governo cittadino rappresentato da cariche elettive [CALASSO Francesco, La legislazione statutaria dell'Italia meridionale, 1929, pag. 175 e segg.].
3 - Gli Ufficiali annuali dell'Università di San Felice erano il Sindaco e l'Eletto.
4 - Parlamento del 18 settembre 1768.
5 - La Biblioteca Raffaello Paone di Pietravairano conserva tra altri importanti documenti dello archivio storico comunale un Libro de Consigli...... del Castello di S. Felice; il manoscritto che, si compone di 128 fogli, numerati sino a folio 66 e con gli ultimi 16 in bianco, contiene i verbali dei Parlamenti cittadini tenuti dal 4 ottobre 1764 al 3 agosto 1806 nella prima piazza del Castello ante Parochialem Ecclesiam Sanctae Mariae Intus.
6 - Legge n.130 del 2 agosto 1806, pubblicata il 4 agosto 1806.
7 - Gli amministratori che inaugurarono la nuova era di libertà furono il Sindaco Felice Palumbo e l'Eletto Giovanni di Fusco.

Renato Cifonelli
(da Il Sidicino - Anno VIII 2011 - n. 6 Giugno)