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Indice Renato Cifonelli
 
 

Un privilegio davvero singolare: la concessione della

"catena reale"
 

Con Regio Decreto n. 149 del 14 ottobre 1815 Ferdinando IV di Borbone, per grazia speciale, accordava in perpetuo a Don Michele Gigli di Teano la distinzione di poter porre la catena innanzi alla porta di casa per avervi ospitato di recente il suo dilettissimo figliuolo, il Principe Don Leopoldo.
Nel Decreto veniva precisato che il privilegio era concesso come se fosse stato ospitato il Re in persona.
Don Michele Gigli, così come previsto, fece subito porre ai lati del portone di ingresso due colonnine di pietra lavica alle quali venne agganciata una pesante catena di ferro che opportunamente scomparve nell'autunno del 1860 (1).
Il privilegio, oltre a perpetuare il ricordo del soggiorno del Sovrano decretava anche l'immunità dell'edificio così come ne godevano la persona del Re e la sua dimora (2).
La concessione reale rappresentava, certamente, un atto di grande stima e fiducia nei confronti della famiglia prescelta alla quale, in virtù dell'acquisita immunità, venivano attribuiti diversi privilegi e tra questi quello, certamente più rilevante, di potere interdire l'accesso a chiunque.
Praticamente la catena posta davanti all'ingresso stava ad indicare una specie di limite della giurisdizione (3) con il riconoscimento dell'immunità per quanti avessero trovato rifugio al di là di essa.
Oggi questo privilegio può essere assimilato alla condizione giuridica delle sedi diplomatiche straniere, che, pur essendo ubicate nel territorio di uno Stato, non sono soggette alla sua sovranità per il principio di extraterritorialità.
Intorno alla prima metà dell'Ottocento l'immunità, collegata all'apposizione della catena reale, venne meno così come risulta dagli ultimi decreti di conferimento del beneficio [1851-1853] nei quali esplicitamente fu dichiarato che la concessione non comportava alcuna specie di privilegi o di diritti (4) e non esentava il beneficiario e la sua famiglia dal peso degli alloggi militari o da qualunque altro onere (5).
Le concessioni della catena reale, adottate nel XIX secolo dai Re Borboni (6) su petizione degli interessati o motu proprio (7), risultano conferite con decreto reale pubblicato nella Collezione ufficiale delle leggi e decreti (8).
Questo privilegio, così particolare, scomparso dall'universo giuridico del Regno di Napoli con la fine della dinastia Borbonica, rappresenta oggi soltanto la memoria storica di una società nella quale, per decisione del principe, anche l'apposizione di una catena poteva fare la differenza tra i cittadini con il collocarne qualcuno al di sopra della legge.

Note:
(1) - ZARONE Guido, Da Teano fu annunciata la Pace di Casa Lanza, in il Sidicino, n. 2/2005.
(2) - BOLGENI Vincenzo, Dei limiti delle due potestà ecclesiastica e secolare, 1849, pag. 152.
Anche nel Regno d'Italia la persona del Re, dichiarata sacra e inviolabile [art. 4 dello Statuto], godeva la più completa immunità di diritto interno.
(3) - MORONI Gaetano, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni, Vol. 49-50, 1848, pag. 291.
(4) - RR. DD. n. 2716 del 3 ottobre 1851 e n. 104 del 1 marzo 1853.
(5) - L'esenzione relativa alla somministrazione dell'alloggio militare era cessata per effetto dell'Ordinanza pel governo, il servizio, e la disciplina delle Reali truppe nelle piazze del 26 gennaio 1831 che, allo art. 4, n. 1030, così prescriveva: …Ne' luoghi ove non esisteranno nè quartieri, nè caserme, o dove essendovene si trovino occupate tutte dalla guarnigione, le truppe saranno alloggiate nelle case degli abitanti, non ostante qualunque privilegio, concessione od ordinanza in contrario,… essendo Nostra volontà, che in virtù della presente ordinanza l'ospitalità dovuta alle Nostre truppe prevalga su di ogni altra considerazione….
(6) - Altre concessioni furono effettuate da Carlo III di Borbone nel 1735 [alla famiglia Fiorentini di Montalbano Ionico] e nel 1744 [alle famiglie dei Marchesi Battiloro di Arpino e dei Campanari di Veroli].
(7) - …accogliendo benignamente le suppliche… [ RR.DD. n. 2716/1851 e n. 104/1853]; …visto il memoriale di… [R.D. n. 149/1815].
(8) - R.D. n. 149 del 14 ottobre 1815 con cui viene conceduto a D. Michele Gigli di Teano il privilegio di porre la catena alla porta della sua casa per avervi albergato S.A.R. il Principe D. Leopoldo; R.D. n. 1402 del 7 dicembre 1818 che accorda a D. Simone Mattheis di Mola di Gaeta il privilegio di porre la catena innanzi la porta della casa di sua abitazione; R. D. n. 2716 del 3 ottobre 1851 che accorda al Signor Nicola Toni il permesso d'impiantare le colonne con la catena innanzi ad un suo palazzo; R. D. n. 104 del 1 marzo 1853 che accorda al Signor Giuseppe Orlandi di Cosenza il permesso d'impiantare le colonne con la catena innanzi alla sua casa di campagna in Donnici.
Allo stato non sono stati rinvenuti gli estremi dei provvedimenti di concessione nel 1832 del privilegio alla famiglia Ferrante di Civita d'Antino ed a quella del Conte Resta di Tagliacozzo.

Renato Cifonelli
(da Il Sidicino - Anno VIII 2011 - n. 3 Marzo)

Palazzo Gigli, particolare del portone e delle colonnine (foto di Mimmo Feola)