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Indice Renato Cifonelli
 
 

Annullamento di elezioni a Teano:

abusi e negligenze degli uffici di sezioni
 

Nel 1865 e nel 1866, come risulta dai Rendiconti della Camera dei Deputati della IX Legislatura [20 novembre 1865 – 13 febbraio 1867], furono annullate per irregolarità, le elezioni a deputato del Collegio di Teano (1) del Dottore Nicola Gigli, professore di Diritto civile nell'Università di Napoli, già Ministro di Grazia e Giustizia ed Avvocato Generale della Suprema Corte (2).
Le irregolarità, riconducibili, per lo più, ad abusi e negligenze degli uffici di sezione, furono oggetto di accertamenti da parte dei competenti Uffici della Camera dei Deputati [Ufficio V e IX] che, a conclusione delle relative istruttorie, proposero l'annullamento delle elezioni.
I Deputati, incaricati di riferire all'Assemblea, furono Rega e Salaris su mandato, rispettivamente, dell'Ufficio V e dell'Ufficio IX.
Il 5 dicembre 1865 intervenne alla Camera l'On. Rega per proporre l'annullamento dell'elezione del deputato Nicola Gigli.
Il Relatore, dopo un breve accenno sui risultati elettorali (3), illustrò dettagliatamente le irregolarità che erano state accertate presso le sezioni di Teano e di Pietramelara ed in particolare riferì:
a) che, la sezione principale di Teano, credendosi al di sopra della legge, si era permessa di apportare modifiche alle liste negando il diritto di votare tanto al primo che al secondo scrutinio a parecchi elettori analfabeti, mentre, invece, aveva ammesso alla votazione altri elettori, anche analfabeti, adducendo, senza il supporto di una valida documentazione, che gli stessi risultavano già iscritti nelle liste del 1860 (4);
b) che, la stessa sezione aveva escluso dal voto Geremia Giuseppe figlio di Bartolomeo perché, pur essendo deceduto il padre, non era stato iscritto nella lista elettorale come Geremia Giuseppe del fu Bartolomeo, ingenerando, così, il dubbio che vi potesse essere un altro elettore con lo stesso nome e paternità mentre sarebbe stato sufficiente controllare – prima di adottare il provvedimento di esclusione dal voto - la lista elettorale in dotazione alla sezione e facilmente si sarebbe potuto accertare come non vi fosse altro elettore con il nome di Geremia Giuseppe di Bartolomeo tranne quello che si era presentato a votare;
c) che, infine, anche il seggio di Pietramelara aveva escluso dal voto gli elettori analfabeti e che, quasi conscio dell'arbitrio che commetteva, aveva fatto mettere a verbale che l'ufficio aveva pregato due elettori analfabeti di astenersi dal voto e che gli stessi senza indugio avevano acconsentito, il tutto, precisò il Relatore, sull'errata presunzione che il giudizio arbitrario pronunciato in forma di preghiera potesse produrre effetti diversi da quello dato in forma d'ordine, o che l'assentimento della parte offesa potesse sanare l'arbitrio e la prepotenza del giudice, che più del diritto di un solo, offende il diritto di molti.
Ciò premesso e ritenuto, altresì, che non si poteva permettere l'illegittimo agire contro il sancito delle liste elettorali... imperocché ove per poco si potesse far passare inavvertita tale illegalità le sorti delle elezioni non avrebbero più sicurtà dipendendo dal capriccio di un Seggio più o meno il risultato della votazione, l'On. Rega concluse insistendo per l'annullamento dell'elezione che era stato votato a grande maggioranza dall'Ufficio V.
L'elezione fu invalidata e con le nuove votazioni [7/14 gennaio 1866], venne eletto il deputato Nicola Amore (5) che, dopo pochi mesi, rassegnò le dimissioni.
Le votazioni per la sua sostituzione ebbero luogo il 2 ed il 9 settembre 1866 e risultò eletto di nuovo il Dottore Nicola Gigli.
Su questa elezione, il 19 gennaio 1867 riferì alla Camera l'On. Salaris il quale, dopo aver accennato sommariamente ai risultati delle votazioni (6), fece presente che gli elettori della sezione di Mignano si erano astenuti dal voto e che l'Ufficio IX non aveva potuto procedere alla convalida dell'elezione – come da consolidata giurisprudenza della Camera - in quanto, mancando nel certificato negativo inviato a Teano dalla sezione di Mignano l'indicazione del periodo di tempo durante il quale gli elettori erano stati attesi inutilmente, era venuta meno la prova decisiva della trascuranza degli elettori.
Per questo motivo, in uno all'importanza - per numero di elettori - della sezione di Mignano ed all'esigua differenza tra i voti riportati dai singoli candidati, il Relatore chiese all'Assemblea di procedere all'annullamento delle votazioni.
L'elezione fu annullata e le nuove votazioni, fissate per il 17 febbraio 1867 (7), non ebbero luogo perché la Camera dei Deputati venne sciolta il 13 febbraio (8).

Note:
1- Il Collegio elettorale di Teano [49.605 abitanti e 781 elettori] venne costituito nel 1865 con quattro sezioni:
Sez. 1. Teano, Caianello, Vairano Patenora.
Sez. 2. Mignano, Galluccio, Rocca d'Evandro, San Pietro in Fine.
Sez. 3. Pietramelara, Baia e Latina, Pietravairano, Riardo, Roccaromana.
Sez. 4. Roccamonfina, Conca della Campania, Marzano Appio, Tora [CASTIGLIONI Pietro, Guida pratica per gli elettori politici, gli uffizi elettorali e i relatori alla camera sulle elezioni, colla legislazione e giurisprudenza parlamentare e con una completa circoscrizione e statistica elettorale, 1865, pag. 143].
2 - CIPRIANO Claudio, Teano, 1982, pag. 144.
3- Rendiconti del Parlamento Italiano - sessione 1865-66, vol. primo, 1866, pag. 275:.…Gli elettori inscritti sono 848, dei quali ne intervennero alla votazione in primo scrutinio 471, ed i voti andarono così distribuiti : Gigli Nicola ebbe 160 voti; Pisacane Domenico 140; Fanelli Giuseppe 84; Amore Nicola 55; voti dispersi 23, nulli 9: totale 471. Nessuno dei candidati avendo riportato la maggioran-za dalla legge prescritta, fu dichiarato aperto il ballottaggio tra Gigli Nicola e Pisacane Domenico, come quelli che avevano ottenuto maggior numero di voti. Alla votazione in secondo scrutinio inter-vennero 554 elettori, ed il signor Gigli Nicola ebbe 275 voti, Pisacane Domenico 229; annullati 40: totale 554. Epperò dal Seggio fu ritenuto eletto il signor Gigli Nicola…..
4- Gli analfabeti, in base alla legge elettorale n. 4513 del 1860, non potevano essere elettori; comunque, ai sensi dell'art. 1, n. 3, comma 2, della stessa legge era previsto che nelle Provincie dove questa condizione non era stata ancora richiesta nulla era innovato ai diritti degli inalfabeti, che alla promulgazione della legge si trovavano inscritti nelle liste elettorali.
5- Rendiconti del Parlamento Italiano - sessione 1865-66, volume secondo, 1866, pag. 1089/1090.
6- Rendiconti del Parlamento Italiano - sessione 1866-67, volume unico, 1867, pag. 199: …..Il numero totale degli elettori iscritti è di 792. Alla prima votazione intervennero 156, alla seconda 202. In questo Collegio riportò nel primo scrutinio 67 voti il signor Gigli Nicola, e 63 il signor generale Pianell. Fattasi la votazione di ballottaggio, i voti furono distribuiti nel modo seguente: 107 al signore Gigli Nicola ed 87 al signor generale Pianell. Fu proclamato il Gigli deputato di questo Collegio…..
7 - R.D. n. 3496 del 27 gennaio 1867.
8 - R.D. n. 3507 del 13 febbraio 1867.

Renato Cifonelli
(da Il Sidicino - Anno VII 2010 - n. 12 Dicembre)

Il deputato Nicola Gigli