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Teanesi e Teanesi d'adozione

 
Il Direttore Didattico Luigi Maglione
 

Luigi Maglione era un forestiero, veniva da Formicola (dove era nato il 19.07.1923) ma assimilò velocemente i tratti caratteristici della “teanesità”, senza rinnegare le radici e senza annacquare minimamente la propria identità, rivelatrice d'una prorompente personalità e d'una inesauribile vitalità che, interagendo e coniugandosi in simbiosi, tracciarono il binario entro cui viaggiò un'esistenza traboccante di umanità accompagnata da multiforme ingegno, profonda cultura e incontenibile fretta di fare e voglia di primeggiare. Naturalmente non mancarono delusioni, limiti e difetti, all'uomo, al funzionario e al politico: ma sol chi non opera non erra… Noi, che per comprensibili ragioni umane, civili e professionali (politicamente eravamo agli antipodi) l'abbiamo conosciuto e frequentato dal 1962 al 1991 (anno della sua dipartita, il 18 novembre), premettiamo sommessamente che di argomenti e fatti per inquadrare il personaggio non difettiamo, anzi abbiamo l'imbarazzo della scelta e la nota ritrosia alla sintesi. E allora sic stantibus rebus, corre l'obbligo di iniziare ricordando che sul piano didattico-professionale abbiamo condiviso e sostenuto quasi tutti i suoi progetti; che durante il nostro “vicariato” abbiamo registrato anche un “disagio” piuttosto serio nel periodo estivo per un suo improvviso cambiamento di “programma”; che nel nostro pellegrinaggio cemeteriale domenicale dedichiamo commossi e memori una sosta e un pensiero alle contigue tre urne contenenti le sue spoglie e quelle della moglie, Teresa Tammelleo, tragicamente scomparsa in un incidente stradale e di suo figlio, il giudice Angelo Ferraro, prematuramente strappato ai suoi cari a soli 50 anni; consapevoli come siamo che non sempre il calendario ci aiuta a leggere la vita con animo aperto e sereno; che alcune date e/o alcuni appuntamenti sono come le tasse: ci raggiungono comunque e dovunque. Così, con la complicità di Totò, il 2 novembre, “A livella” ci porta tutti, idealmente o fisicamente, in quei luoghi sacri, carichi di affetto e di memorie, sempre indissolubilmente legati al nostro andare quotidiano appeso al filo delle Parche; noi, che dentro o fuori dal cimitero rischiamo di perderci in una selva di errori e brutture degne dei peggiori “horror”, ci ostiniamo a pensare col Foscolo, che “a egregie cose il forte animo accendono l'urne dei forti” e perciò non ci stancheremo mai di fare il tifo per la memoria e per l'opera di chi ci ha lasciato traccia di sé oltre che “eredità d'affetti”. E pensiamo in particolare all'eccellentissimo e amatissimo nostro Pastore Sua Eccellenza il vescovo Matteo Guido Sperandeo, che tante volte ha sostato e pregato sulle tombe sidicine; all'on. Vincenzo Mancini, all'arch. Paride Lerro, all'avv. Guido Zarone e al suo collega Corrado D'Aiello, al Dr. Mario Rossi e ai suoi colleghi Carmine Razzino, Tommaso Fumo e Gennaro Licciardi, al Prof. Luigi Vernoni e a tanti e onesti ed illustri sidicini… forse dimenticati o trascurati, ma pur sempre nostri fratelli, a prescindere dallo jus soli e/o jus sanguinis.
Nel contesto sommariamente tratteggiato ci piace soffermarci, in particolare, sulla figura e sull'opera di un Sidicino di adozione, che a Teano ha vissuto soltanto il secondo tempo della sua esistenza, senza cessare mai di amare e servire la sua terra d'origine. L'occasione ci viene offerta da una triade fresca e convergente: un amico ci ha rivelato che tempo fa, in un remoto angolo dell'archivio comunale, si è imbattuto in una “Targa” recante il suo nome e l'anno 1993, destinata all'intitolazione della sala del ns. Museo (alla cui realizzazione il Direttore aveva dato un contributo di tutto rilievo); il 18 u.s., un incontro casuale con un conterraneo in terra alifana ci ha ricordato che proprio quel giorno ricorreva il 22° anniversario della morte; dalla ns. biblioteca personale è venuto recentemente alla luce il suo libro sul “Tempo libero e la protesta dell'uomo” (1970). Da questo terzo elemento ci piace partire per tracciare un breve profilo dell'intellettuale (membro dell'Accad. dei Lincei), dello studioso e dell'illuminato uomo di scuola, che tra le altre sue virtù, aveva anche una lodevole vena poetica; in proposito giova ricordare “l'Incontro di Teano” (1982), musicato dal sottoscritto e , soprattutto, la lirica autobiografica “Cumm 'a 'na vota”, per la quale manifestò apprezzamento anche il sullodato Mons. Sperandeo in occasione della cerimonia di fine anno scol.co del 1975. Fra gli altri scritti, editi e inediti, meritano menzione: “Scritti morali e didattici”, Tip. Aurora Caserta; “Dachau”, lirica; “La storia nei vigenti programmi”, Saipem, Cassino; “Discorso agli operai”, inedito; eccetera. Il noto amore per la scuola e i molteplici interessi culturali hanno fatto di lui un tetragono antesignano di innovazioni e sperimentazioni che hanno inciso significativamente nel pianeta della scuola, riverberando copiosi e preziosi effetti sul tessuto umano, civile e sociale, dentro e fuori della ns. comunità. E' stato uno dei primi – in Terra di Lavoro - a promuovere Convegni di studio tra Scuola Elementare e Scuola Media inferiore. Indimenticabile, per es. quello svoltosi nell'aprile 1968 nella sede del Sacro Cuore messa a disposizione da Mons. Sperandeo. Erano presenti i capi d'Istituto delle scuole esistenti sul territorio, con in testa l'Ispettore M. Ferrucci, che mise a fuoco (da par suo) l'importanza del dialogo in una cornice di approfondimento dello studio della psicologia degli alunni e dell'attuazione dei programmi delle due scuole, il cui compito fondamentale è quello della formazione di base del cittadino.
Il D.D. E. Gliottone, a sua volta, auspicò uno studio serio e permanente della didattica delle singole discipline e mise l'accento sulla formazione psico intellettuale degli scolari. Il sottoscritto, non poté tacere sulla necessità che i docenti delle scuole di ogni ordine e grado abbiano una preparazione pedagogica e didattica accanto a quella culturale e specifica delle singole discipline. Il Direttore Maglione sfoggiò un'ampia, analitica relazione teorico-pratica ponendo l'accento sui molteplici problemi che riguardano la Scuola Elem., a partire dall'esigenza di una più vasta disamina delle problematiche e delle carenze (amministrative e strutturali) di cui soffre da sempre. Non mancò di individuarne le cause principali: scarsa validità delle scuole uniche e delle classi abbinate; troppo frequenti trasferimenti degli insegnanti, i quali dovrebbero essere legati all'intero corso quinquennale; insufficienza e/o inesistenza di scuole speciali (da preferirsi a quelle “differenziali”) e di istituzioni integrative, mancanza di ambulatori scolastici, di assistenti sociali e psicologi, dipendenza di numerosi servizi dalle amministrazioni locali, insufficienza delle Scuole Materne, burocratizzazione dei D.D., carenza di locali e altro ancora. Non possiamo tacere poi delle numerose altre attività e iniziative, come quella della Sperimentazione del Tempo pieno, che decollò nel plesso Garibaldi del capoluogo nel 1971/72 per concludersi con un bilancio lusinghiero dopo un quinquennio che, raro esempio in Campania, ebbe come fiore all'occhiello la pratica dell'educazione musicale, affidata all'unico docente che era , al tempo stesso, M /o elementare e M/o di musica. Da musicofilo quale era, il Dir. Maglione ottenne per il suo Circolo Didattico periodiche e consistenti dotazioni di sussidi musicali nonché di veri e propri strumenti: tromba, flicornino, flicorno tenore, clarinetto e “piccola banda”; i primi furono assegnati agli allievi del Corso di orientamento Musicale, altra creatura voluta e coccolata dal Direttore che, con la direzione tecnica del sottoscritto, la dava compiaciuto in pasto ai Sidicini ad ogni mostra didattica nelle policrome e ammiccanti manifestazioni di chiusura dell'a.s.; la seconda (grancassa, piatti e tamburo) fu spesso messa a disposizione della banda Sidicina. Per quest'ultimo impegnò, da Sindaco, la Civica amministrazione, con delibera di G.M. n. 318/1976, in un progetto ambizioso e lodevole di riorganizzazione e finanziamento annuale della Banda “Giuseppe Verdi”, affidando “honoris causa” la direzione organizzativa e tecnica al solito M/o Boragine che si occupò anche di allestire il relativo Regolamento, recepito e approvato dalla G.C. Nello stesso anno, e con la solita passione e proverbiale lungimiranza, accettò, come sindaco, e fece sua la proposta dello scrivente di istituire il “C.A.M.P.A.C.”, Circolo amici della musica patrocinato dall'amministrazione comunale, con sede nella ex Scuola di Avviamento Professionale in largo Teatro Vecchio. In proposito non possiamo non ricordare il sostegno morale e finanziario offertoci da amici e simpatizzanti della musica (quota di £.10.000) molti dei quali ci hanno lasciato (…sac. Don Oscar Savinelli, avv. Guido Zarone, avv. Corrado D'Aiello, prof. L. Vernoni e tanti altri).
Un ringraziamento ed un apprezzamento speciale va all'amico Vittorio Guttoriello , che mise a disposizione qualche strumento musicale e qualche supporto logistico di cui il Circolo necessitava per lo svolgimento delle attività di Musica e Danza. Tra i docenti ci piace ricordare il M/o De Cesare (padre e figlio) di Ailano. Il suo amore per l'arte e la musica in particolare, contagiò sensibilità e soggetti sintonizzati sulla sua stessa lunghezza d'onda, al punto che uno dei musicisti più prolifici e poliedrici della ns. regione, il M/o prof. e compositore Tommaso Caiazzo, da Riardo, gli dedicò una sua apprezzata e scoppiettante composizione dal titolo: omaggio al D.D. Luigi Maglione, Marcia Brillante. Come sindaco ci limitiamo a ricordare una conquista davvero importante per la ns. popolazione: il Regolamento Idrico, approvato con Del. di C.C. n,.98/1978 e finalmente l'arrivo dell'acqua ai piani alti, dove prima arrivava solo con i “motorini”! E ancora, determinante e fruttuoso per la realizzazione dello Stadio di S. Antonio e della palestra del plesso G. Garibaldi. Vogliamo chiudere con una perla davvero preziosa per i nostri “ex giovani”: ne furono assunti 80 ai sensi della Legge 285/77. Correva la primavera del 1980, foriera e portatrice di aspettative e progetti aperti alla speranza e al futuro dei ns. figli, oggi a loro volta genitori e/o addirittura nonni.

Nello Boragine
(da Il Sidicino - Anno X 2013 - n. 11 Novembre)