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Storie storielle storiacce del mondo animale

 
DALLA FIDOFILIA ALL'INCOSCIENZA
 

È proprio vero: la lingua batte dove il dente duole… e il dolore è tanto più forte quanto più è di origine “canina”, intendendo l'aggettivo non come elemento di identificazione o denominazione del dente posto subito a lato dei nostri incisivi; bensì come “dente di cane”. Ma non basta. E… sì! Perché non stiamo parlando mica della pianta erbacea primaverile, tipica dei boschi di montagna, commestibile a crudo insieme ad altre insalate (come il dente di leone). E giacchè ci siamo, vogliamo darci dentro celiando col cane di Pina, o con quello di Eva, rispettivamente pensando al Comune di Canepina (VT) e di Caneva (PN), che a loro volta richiamano alla memoria un altro Comune, questa volta in provincia di PV, precisamente quello di Canevino, dove è facile la combinazione fra cane e vino e allora come facciamo a dimenticarci di “Lucarieglio”, l'inseparabile compagno di “Carminuccio 'u zucazizze” di cui ci siamo occupati in un contributo precedente? A torniamo all'incipit, ossia al dente di cane e sforziamoci di calarci nei panni dei nostri corregionali di Dentecane, un paesino dell'Irpinia non lontano dall'antagonista Venticano: Dentecanesi e Venticanesi, come possiamo facilmente immaginare, non si amano alla follia; ma per fortuna si fronteggiano e guerreggiano per interposta persona, anzi, per interposti animali, che, nel caso di specie (tanto per cambiare), sono i cani! Naturalmente la convivenza fra le due Comunità perennemente sul sentiero di guerra conosce fasi alterne di bonaccia, tregua, recrudescenza, compromesso, sospensione delle ostilità… ma per fortuna ci pensano i cani a garantire la continuità e la sopravvivenza dei contendenti! Del resto i cani, da che mondo è mondo, non hanno forse il compito di delimitare e difendere il proprio territorio? E non si è sempre detto e non si continua a dire forse che il migliore amico dell'uomo è il cane? E non c'è forse un proverbio che recita: “Meglio un cane amico che un amico cane”?
A questo punto il lettore si chiederà se non siamo, per caso, fuori tema… Ebbene, si tranquillizzi, perché, tanto per cominciare, l'introduzione, anche se non è direttamente e rigorosamente riconducibile alla terna del titolo, è un artificio comunicativo che parte dall'attualità per trasferirla e coniugarla nella realtà sidicina, senza perdere il contatto con altre realtà, in una visione globale, addirittura cosmica, della vita del nostro pianeta (si pensi, ad esempio, all'affascinante storia dell'esplorazione spaziale ed alle numerose orbite terrestri percorse da “Laika” nel novembre 1957, morta a bordo dello Sputnik II, prima dell'atterraggio in terra sovietica). D'altra parte lo spunto per questa carrellata più seria che semiseria attraverso il mondo animale (quello irragionevole e quello ragionevole) ci viene offerto proprio da alcuni recenti avvenimenti; il primo è riconducibile all'idolo dei calciofili, D. A. Maratona, operato al viso il 31 marzo scorso a Buenos Aires perché azzannato da uno dei cani della sua fidanzata. Un'altra perla ce l'ha offerta il Tg regionale dell'11 aprile, a proposito del capoluogo partenopeo destinato a diventare una “Città a misura di cane”! E' forse il primo passo per passare ad una città a “misura d'uomo”? In pari data il “fedele amico dell'uomo”, un Rottweiler, ha ridotto in fin di vita nel bergamasco la mamma ultraottantenne del suo padrone, mentre la poveretta gli portava da mangiare… E meno male che nei paraggi abita un carabiniere che, accorso provvidenzialmente nella cantina della villetta dove la belva aveva trascinato la sventurata signora (dopo averne gravemente azzannata un'altra), lo ha abbattuto con la sua pistola d'ordinanza. Il benemerito carabiniere era stato allertato dalla locale caserma che, a sua volta era stata avvertita da un passante che invano aveva cercato di fermare la fiera con un bastone. Adesso la domanda è d'obbligo, oltre che spontanea: E' più fedele un cane o un carabiniere?
Nell'affidare al lettore la difficile sentenza, offriamo alle sue considerazioni una vera, drammatica storiaccia, avente tra i suoi protagonisti, ancora una volta, un cane; ma solo come colpevole strumento di un ripugnante disegno triangolare: in un paese del nostro profondo Sud, qualche anno addietro, un uomo consegnato ma non rassegnato alla pace dei sensi, sottopose la moglie ad un corso di addestramento per l'accoppiamento con il cane di famiglia. La donna, contraria ma costretta inizialmente ad obbedire, decise poi di farla finita sopprimendo il marito. Naturalmente finì in carcere ma… Ancora il cane protagonista: Nello scorso mese di luglio a Torino un cane pastore, sentendo gridare la sua padrona nella stanza da letto, la raggiunse e, pensate un po', mise in fuga il malintenzionato “stupratore”, inseguendolo fino alla strada e favorendo l'arresto da parte dei C.C. Specularmene, qualche settimana fa, un giovane collega, che vive solo in periferia (reduce da un burrascoso divorzio), ha salvato il suo onore e i suoi sudati risparmi grazie al suo inseparabile boxer, un cane tedesco da difesa, il quale, chiamato nel cuore della notte dalla sua padrona, si è precipitato nella stanza da letto e ha messo in fuga i due soggetti nordafricani assoldati (si è scoperto dopo) dall'ex marito, costringendoli a lanciarsi dal balcone del 1° piano, con pesanti conseguenze fisiche, poi li ha raggiunti in pochi secondi e li ha tenuti in scacco fino all'arrivo d'una volante che a sua volta, li ha affidati ad un'ambulanza.
E adesso introduciamo qualche variazione sul tema, presentando altri esemplari, magari a noi poco familiari. Cominciamo dal Pitone, che fa piangere due mamme: una, che conosciamo personalmente e che indicheremo con la sola iniziale M., piange perché il suo Rex, un pitone reticolato asiatico, lungo circa sei metri, amorevolmente allevato in casa, insieme ai suoi figliuoli, è morto! L'altra, in Florida, piange perché la figlia di 2 anni, Shiunna Hare, il 3 luglio dello scorso anno, è stata strangolata nottetempo nel sonno, nella sua cameretta, dal pitone birmano tenuto tra l'altro illegalmente in casa dal suo fidanzato, sicuramente passibile di condanna, secondo le leggi vigenti in Florida, dove dal 1980 si sono verificati ben 12 casi del genere. Ma l'amore dell'uomo per gli animali non conosce confini né ostacoli; pensate al coccodrillo di Parete (CE): un noto esponente dei “Casalesi” lo ospitava sul terrazzo di casa e lo esibiva compiaciuto e spavaldo a visitatori, amici, curiosi, col malcelato intento di “convincere” le vittime del “pizzo” a pagare senza discutere…Ma sentite quest'altra: il 19 sett. 2006 un giovane cinese, in evidente stato di ebbrezza è entrato in un parco per vedere da vicino un Panda (Gu Gu); questo, infastidito dall'inattesa presenza gli ha mollato un piccolo morso sulla gamba dx. Ne è nato uno scontro tra i due e allora l'uomo udite udite ha risposto con un morso sul sedere del panda, che ha avuto la meglio, naturalmente, sull'incauto seccatore, che poi, in ospedale, ha detto di non aspettarsi che quell'animale avesse una pelle così dannatamente spessa! Per non abusare della pazienza dei lettori, concludiamo con un episodio davvero singolare: nell'aprile 2006 un pescivendolo ad Aosta è stato condannato dal tribunale a pagare 300 €. di multa perché maltrattava un Astice: il crostaceo era tenuto esposto in vetrina in una cassa di polistirolo, in sole due dita d'acqua e senza nessun sistema di refrigerazione… la conservazione degli animali vivi deve avvenire in presenza del ghiaccio… per ridurre la sensibilità verso il dolore (art. 727 c.p.). Le capitanerie di porto hanno annunciato controlli a tappeto nelle pescherie in tutta la penisola. Ci piace chiudere con lo psicologo G. Young: un eccesso di animalità svisa l'uomo civilizzato; troppa civiltà crea animali ammalati.

Nello Boragine
(da Il Sidicino - Anno VII 2010 - n. 5 Maggio)