L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
Indice per autore
 
Indice Nello Boragine
 
 

Dopo tanti musicanti, c'è anche qualche cantante!

 

Come credente e come cittadino del mondo considero “fratelli” tutti i miei simili; a maggior ragione considero tali i miei concittadini e molti di essi, se non altro per ragioni anagrafiche, li vedo e li considero anche come figli. Tra questi, poi, comprensibilmente, alcuni li sento ancora più vicini, come dei colleghi, perché, a prescindere dall'età, essi alla comune natura umana ed alla condivisione del “campanile” associano l'amore per l'arte, segnatamente per la musica, notoriamente assisa sul trono del linguaggio universale, eco del mondo indivisibile per Mazzini, reminiscenza di celestiale beatitudine per Platone, nutrimento quotidiano e bussola ispiratrice per i suoi cultori.
In proposito gioverà ricordare che in passato a Teano c'erano tanti musicanti e qualche cantante: questa ultima categoria era costituita, invero, da soggetti del tipo “fai da te” musicalmente parlando. Negli ultimi decenni, invece, numerosi sidicini hanno scoperto il gusto, l'utilità, l'entusiasmo e l'ebbrezza della musica e così hanno ottenuto da Apollo, per il tramite della sua musa Euterpe, (in realtà grazie al proprio impegno e studio) il piacere e l'onore di diventare bravi musicisti ed apprezzati cantanti.
In un articolo precedente abbiamo fatto volentieri qualche nome, questa volta sentiamo il dovere e l'orgoglio di segnalare all'attenzione della comunità sidicina una coppia già baciata dal successo e sicuramente destinata ad altri maggiori e sicuri trionfi nel campo della musica leggera: i fratelli Enzo e Mario Ferraro. Sidicini d.o.c., noti al grosso pubblico specialmente per la splendida esibizione dicembrina presso il nostro auditorium Diocesano e per due brillanti CD recanti due titoli significativi: “Napoli” e “E torno ancora".
Coniugando magistralmente canto e musica, vocalità (Enzo) e strumentalità (insieme), i nostri due concittadini forniscono una concreta convincente dimostrazione del potere e della magia di quest'arte che per Aristotele era la regina di tutte le altre ed aveva uno straordinario potere etico; per i comuni mortali diventa un efficace mezzo di elevazione spirituale e sociale oltre che un prezioso veicolo di comunicazione e di affralellamento. Le emozioni provate nell'ascoltare le loro prestazioni ci gratificano e ci inorgogliscono non solo sul piano tecnico-artistico, ma anche e soprattutto su quello delle “radici”. Dell'identità, della comune appartenenza al popolo dei Sidicini! Un popolo che anche grazie alla bravura, allo spirito di sacrificio ed alla forza di volontà dei due promettenti artisti, vuole superare i propri confini e portare un messaggio ed una testimonianza di presenza, creatività, vitalità, amicizia, solidarietà e fratellanza non solo a Torino, dove i due fratelli lavorano facendosi onore, ma anche al Piemonte ed al resto del Paese. La vita e la società, a Teano come altrove, non sopportano l'angustia del monologo (sia pure espresso da una coppia...), ma vogliono aprirsi al dialogo e sciogliersi, auspicabilmente, in un coro, inteso come afflato universale più che come globalizzazione anonima ed alienante: e quale veicolo risulta più idoneo ad efficace della musica?
Auguri e coraggio, dunque, a Enzo e Mario Ferraro, che sicuramente mieteranno altri allori, con evidente e sicuro vanto di tutti noi: sarà pure gloria nostra... o no?
Ai Sidicini la risposta!

Nello Boragine
(da Il Sidicino - Anno III 2006 - n. 4/5 Aprile/Maggio)