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Celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Siam sicuri?

 

La storia è l'insieme degli eventi che riguardano l'uomo, presentati in modo cronologicamente concatenato e sulla base dei metodi critici elaborati dalla storiografia.
Ciò premesso andiamo subito al dunque: quest'anno ricorrono 150 anni dell'Unità d'Italia e forse, probabilmente, ciò è errato. Storicamente è più corretto considerare che nel 2011 si commemorano i 150 anni dalla proclamazione del Regno d'Italia e della prima seduta del Parlamento del Regno d'Italia.
Perché questo distinguo? Il motivo è semplice, trattasi di due avvenimenti del tutto diversi temporalmente e che erroneamente si fanno convergere, e vediamo perché.
In realtà il 17 marzo non si dovrebbe festeggiare l'Unità d'Italia bensì i 150 anni della nascita del Regno d'Italia, nome assunto dallo Stato Sardo quando, in seguito all'annessione da parte di quest'ultimo della maggioranza dei territori degli Stati preunitari, si ebbe l'unificazione politica della penisola italiana. Non vi fu, quindi, la costituzione di una nuova entità statuale, ma un semplice cambio di denominazione del precedente Stato Sardo.
Celebrare in questi mesi il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, è verosimilmente sbagliato. In tale confusione mi chiedo: siamo proprio certi che 150 anni or sono si fece l'Unità d'Italia? Credo proprio di no!
La storia in realtà ci attesta che il 17 marzo 1861 è stato solo costituito lo Stato italiano in forma di Regno, “nascita di uno Stato”, per cui celebrare quella data come anniversario dell'Unità d'Italia è solo una convenzione, peraltro, piuttosto stravagante dal momento che, tanto per dirne un paio, i romani ed i veneti, rispetto a quello Stato, erano ancora degli stranieri.
Potremmo dire pertanto, però ci vorrebbe un bel coraggio, che oggi si festeggia il 150° anniversario del Regno d'Italia! Ve l'immaginate cosa succederebbe se celebrassimo davvero il compleanno di un Regno che oltretutto non esiste più da 65 anni? Poi, nel 1861 non solo Roma e il Lazio ed il Veneto erano ancora un altro Stato (la “conquista” italiana grazie alla breccia di Porta Pia avvenne nel 1870), ma all'Italia unita mancavano pur sempre il Trentino Alto Adige, la Venezia Giulia e Mantova. Come si fa allora a parlare di 150° dell'unità d'Italia? Forse è un'offesa alla memoria di chi è caduto, da quel giorno in poi, per farla davvero l'Italia unita: i Caduti della terza guerra d'indipendenza (1866) e della Grande Guerra, tanto per ricordare.
Se poi vogliamo pensare che costituire un Regno d'Italia equivaleva a fare l'Unità d'Italia, allora, forse, possiamo tranquillamente sostenere che quella unità era già stata fatta una cinquantina d'anni prima, allorché Napoleone Bonaparte formò il Regno d'Italia che comprendeva le regioni del Nord Est della penisola. Questo dice la storia. Tuttavia l'individuo può pensarla come crede, ma la verità storica è una sola!
In sincerità, se vogliamo dircela tutta, dobbiamo riconoscere che l'Italia Unita di oggi risale storicamente dopo alti e bassi solo al 26 ottobre del 1954 con la distribuzione del territorio libero di Trieste. Sbaglio?
Quanto sopra, nella convinzione che la vita di un popolo è continuità e che esso deve conoscere e serenamente valutare il suo passato, nel quale affondano le radici il suo presente ed il suo avvenire.

Mario Biscotti
(da Il Sidicino - Anno VIII 2011 - n. 7 Luglio)