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Indice Alfredo Balasco
 
 

Frana lungo il tracciato della cosiddetta "Via Adriana"

ad ovest del centro urbano di Teano
 


(Foto di Mimmo Feola)
 

Le abbondanti piogge di questi giorni che hanno flagellato il territorio delle aree interne dell’Alto casertano si sono ripercosse anche sul patrimonio dei beni culturali, sempre più in una condizione di degrado e abbandono. In particolare tale problema è maggiormente più drammatico per le aree poste al di fuori dei circuiti dei grandi attrattori, ove la tutela e il controllo sul territorio va sempre più scemando con la tragica conseguenza della perdita di parti cospicue del patrimonio culturale, molte volte neanche sufficientemente conosciuto e documentato, che versano in una condizione di crisi dovuta alla mancanza di fondi e di personale.
Dopo questa breve premessa sulla triste condizione del nostro patrimonio culturale, mi urge segnalare una frana avvenuta lungo il tratto della cosiddetta “Via Adriana” a circa 800 metri a ovest dell’abitato moderno. La strada, di proprietà comunale, viene chiamata così probabilmente per essere stata restaurata dall’imperatore Adriano come attestano due epigrafi gemelle in grandi lettere, reimpiegate alla base del campanile della cattedrale (CIL 10, 4782). A Sessa vi è una epigrafe simile a quelle di Teano, dove viene menzionato un rifacimento della strada ad opera del municipio della città aurunca, nello stesso anno di consolato di Adriano (CIL 10, 04756). La strada collegava Teanum Sidicinum a Suessa per poi proseguire verso Minturnae. Il tracciato viario che attraversa il territorio di Teano da ovest, presenta cospicui tratti della carreggiata stradale, in grandi basoli di basalto del Vulcano di Roccamonfina, ancora mirabilmente conservati, seppure in alcuni settori deturpata da interventi moderni e parzialmente coperta per consentire il transito di mezzi meccanici agricoli. Nel corso delle abbondanti piogge dei giorni scorsi, a qualche centinaio di metri più ad ovest della Cappella Micheletti, si è verificata una frana che ha coinvolto il margine sinistro della carreggiata antica. La frana ha provocato l’espulsione parziale del nucleus e lo smottamento verso valle di alcuni basoli appartenenti al margine stradale. Lungo la linea del crollo emergono altri basoli, perfettamente allineati in direzione sud ovest. La possibilità che possano verificarsi altri franamenti della carreggiata per il protrarsi delle piogge e il continuo transito di mezzi agricoli pesanti sui basoli, impone la messa in sicurezza del tratto in crollo come intervento immediato e per il prossimo futuro mettere in atto un progetto di tutela e valorizzazione di questo notevole monumento viario, tra i più importanti della Campania. Occorre, inoltre, considerare che i mezzi agricoli meccanici inducono forti sollecitazioni dinamiche sul piano stradale millenario, ulteriormente indebolito dall’evento franoso. Appare evidente che le trasformazioni subite dalla strada negli ultimi decenni, imposte per il passaggio dei mezzi agricoli, sono palesemente in contrasto con la sua conservazione e leggibilità, deturpata, in alcuni tratti, da integrazioni realizzate con orribili colate di cemento. Vista l’importanza storica della strada, il suo eccezionale stato di conservazione e il bellissimo contesto paesaggistico in cui si cala, sarebbe opportuno vietare il passaggio dei veicoli pesanti su di essa, semmai trovando un percorso alternativo ai mezzi agricoli nell’ottica di soddisfare sia la conservazione della “Via Adriana” sia le esigenze dei contadini.

Alfredo Balasco
(da Il Sidicino - Anno XVIII 2021 - n. 12 Dicembre)

 


(Foto di Mimmo Feola)


(Foto di Mimmo Feola)


(Foto di Mimmo Feola)