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Il Progetto Laocoonte
 

Lo scorso 12 marzo nella bella chiesa tardo barocca dell'Annunziata di Teano, purtroppo attualmente in condizioni di conservazione precarie, dovute alle infiltrazioni d'acqua piovana che interessano la parete di fondo del coro e della navata, si è svolto un incontro promosso dalla società dei Comuni “Progetto Laocoonte” e la Regione Campania, per la presentazione di un ambizioso progetto dal titolo: “Studi e ricerche sui Beni Culturali e Paesaggistici per lo sviluppo turistico delle aree territoriali della Regione Campania”.
La giornata di studi, annunciata da un corposo programma, che tra saluti di varie personalità politiche a livello locale, regionale e nazionale, includeva ben 16 relazioni esauritesi nell'arco di mezza mattinata, un vero record di durata temporale per potere sviluppare in termini esaustivi una tematica così complessa. Pur superando le difficoltà dovute al freddo intenso della chiesa e alla pessima acustica della navata, non migliorata da un altrettanto pessimo impianto sonoro, un discreto uditorio ha seguito coraggiosamente le relazioni previste nel programma. Moderatore dell'incontro è stato l'architetto Mariano Nuzzo, annunciato come il coordinatore scientifico dell'intero progetto, senza che si sappia con quale procedura sia stato investito di tale ruolo nell'ambito di un consorzio costituito da Enti Locali e quindi sostenuto da denaro pubblico. A questo punto ci si chiede, in considerazione degli obiettivi del progetto volti a promuovere studi e ricerche finalizzati ad interventi sul patrimonio dei Beni Culturali presenti in una vasta area della provincia di Caserta, come mai si è esclusa la possibilità di costituire un apposito comitato scientifico, composto principalmente da studiosi delle università campane e in modo particolare dagli atenei della facoltà di Architettura di Aversa e dalle facoltà di Lettere di S. M. Capua Vetere nonché dalle Soprintendenze, dalle associazioni operanti sul territorio a valenza nazionale (Italia Nostra, Lega Ambiente, WWF) e locale?
Ci sembra opportuno ricordare, a tale proposito, che il territorio dell'Alto casertano presenta una complessità di paesaggi e una notevole stratificazione di insediamenti e abitati dal mondo antico fino ai giorni nostri, di manufatti rurali e di complessi architettonici, che presuppongono adeguati livelli di competenza e la partecipazione di studiosi, ricercatori e figure professionali che conoscano bene la storia del territorio e le sue dinamiche di crescita e trasformazione. Tornando alla manifestazione, bisogna dire che la qualità degli interventi, a parte quello del prof. Giovanni Carbonara che pur nella generalità del contributo ha comunque evidenziato l'importanza dell'edilizia minore e del paesaggio in qualsivoglia progetto che investa il patrimonio dei Beni Culturali e Ambientali dell'area, sono stati pochi incisivi per la comprensione degli obiettivi e dei risultati che il progetto Laocoonte intende raggiungere. A parte le ovvie genericità sull'opportunità di creare itinerari turistici tematici, di cui già se ne parla da qualche tempo e con maggiore incisività in altre sedi, non è emerso nulla di veramente costruttivo e originale, eppure ci sarebbe stato molto da dire. Ad esempio su come salvaguardare e valorizzare al meglio il notevole patrimonio culturale dell'area, attraverso analisi conoscitive preliminari, come ad esempio un programma di schedatura sugli edifici, sulle tecniche edilizie storiche, corredato da rilievi, da ricerche storiche e di archivio, indispensabili per formulare qualsivoglia progetto.
Si è del tutto ignorato, inoltre, il preoccupante fenomeno dell'abbandono degli abitati storici e rurali e delle eventuali strategie da adottare per un loro recupero, nella prospettiva di un utilizzo attraverso funzioni abitative, commerciali, produttive e di servizi compatibili con tessuti storici. Nulla poi è stato detto sulle procedure che il consorzio intende adottare per la stesura dei progetti e sui rapporti da instaurare tra la società e gli Enti istituzionali: Stato, Regione, Provincia, e principalmente con le Soprintendenze. L'insieme di queste osservazioni, potranno sembrare pretestuose, ma di fatto non lo sono in quanto la società Laocoonte è frutto di un'unione di Comuni, ove l'aspetto della trasparenza è doveroso nei confronti di tutte le comunità cittadine che ne fanno parte. Si ricorda, infine, che nulla nasce dal nulla e che il notevole patrimonio di idee, studi e ricerche già esistente sull'argomento non potrà essere ignorato, come anche la partecipazione e il contributo delle comunità locali e delle associazioni culturali. La mera imposizione dall'alto di soluzioni in apparenza progressiste non condurrà a nulla di positivo a parte lo spreco di denaro pubblico, mentre la strada del confronto e la partecipazione democratica alle scelte di crescita del territorio, nella prospettiva di uno sviluppo sostenibile, che facciano perno sulla valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali, potrà creare un futuro migliore per tutti.

Alfredo Balasco
(da Il Sidicino - Anno X 2013 - n. 4 Aprile)