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I dieci anni del Museo (25 marzo 2001 - 2011)

 

Sono trascorsi 10 anni dall'inaugurazione del Museo Archeologico Statale di Teano, un momento fondamentale nella storia recente dell’illustre città, tanto da risultare nel breve periodo un'istituzione essenziale per la vita culturale locale e di quella dell'intero territorio.
La sede del Museo si trova in uno splendido edificio tardo gotico, posseduto dalla famiglia Marzano, considerato uno dei più bei palazzi del Regno e affrescato verso la fine del XVI secolo dal pittore manierista Belisario Corenzio. Un grandioso involucro architettonico dal contenuto altrettanto pregevole, con migliaia di reperti archeologici che raccontano la storia antica di una parte dell'alta provincia di Caserta, che oggi sappiamo essere stata frequentata dall'uomo sin da età remotissima, come provano le impronte scoperte a Tora e Piccilli e Marzano Appio, impresse nel fango, pietrificato, da ominidi e animali, forse in fuga da un evento eruttivo di circa 300.000 anni fa.
La visita al Museo ripercorre la presenza dell'uomo sul territorio fin dal Paleolitico per poi passare alla cultura del popolo dei Sidicini, stanziatisi, intorno al VI secolo a.C., in un vasto territorio posto tra i confini settentrionali con il Sannio Pentro ed il basso Lazio. In un percorso che ripercorre le aree sacre e le necropoli, rappresentate dalle sculture, dagli oggetti votivi e della vita quotidiana, e dagli edifici realizzati dai sidicini. Per poi arrivare alle sezioni che raccontano la romanizzazione del territorio e l'urbanistica della città, con le sue strade, le abitazioni ed i suoi complessi monumentali più importanti, quali: il teatro, l'anfiteatro e le aree sacre.
Una storia raccontata attraverso gli oggetti della cultura materiale, della sfera funeraria e di quella religiosa, relazionati ai cambiamenti, alle trasformazioni sociali, politiche, linguistiche, urbanistiche del mondo sidicino e romano. Come quelle profonde e sostanziali verificatesi nella popolazione locale a seguito della romanizzazione, che contribuirono in modo incisivo a cambiare il volto della città e dei suoi monumenti, tanto da fare assurgere la capitale sidicina ad una delle principali città della Campania interna e la massima posta sulla via Latina.
Quindi, un Museo progettato secondo un criterio espositivo teso a ricostruire i contesti storici dei materiali esposti e non una semplice successione di oggetti, per quanto bellissimi ed unici essi siano.
Altro elemento di forza del Museo Archeologico di Teano, grazie al ruolo determinante della Soprintendenza Archeologica, ma anche delle associazioni e dei cittadini di Teano, è quello di essere un elemento catalizzatore per iniziative sia di natura scientifica e sia d'attività culturali, quali concerti, mostre, convegni e iniziative didattiche che hanno visto coinvolte le scuole, contribuendo, da dieci anni a questa parte, a ravvivare in modo sostanziale la vita culturale della città, proiettandola in tante occasioni all'attenzione regionale e talvolta anche nazionale.
Un Museo non statico, ma sempre in evoluzione e da potenziare per un prossimo futuro con apparati didattici informatizzati molto più dinamici e duttili rispetto a quelli tradizionali. Associando ad essi, semmai, criteri espositivi flessibili, tesi a privilegiare la rotazione degli oggetti da esporre, in funzione delle nuove conoscenze scientifiche che man mano la ricerca archeologica consentirà di acquisire sul campo.
Una gemma che potrebbe maggiormente risplendere se finalmente s'avviasse una concreta politica di valorizzazione del patrimonio dei beni culturali della città, che passa attraverso il recupero del centro storico, altro gioiello per la bellezza del tessuto urbano e per i tanti monumenti in esso conservati, e alla realizzazione del grande Parco Archeologico della Teanum Sidicinum. Su questi due punti fondamentali, il Museo svolge un ruolo determinante non solo ai fini della conoscenza e valorizzazione del patrimonio archeologico, ma anche come elemento di partenza di itinerari che vedrebbero coinvolto il centro storico, parte integrante ed inscindibile del sistema dei beni culturali ed ambientali della città.

Alfredo Balasco
(da Il Sidicino - Anno VIII 2011 - n. 4 Aprile)