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Reminescenze di culti antichi

 

Se si entra nella chiesa di Borgonuovo per seguire la celebrazione della messa in una qualsiasi domenica dell'anno, ove convengono soltanto i fedeli del contado e non si celebri o la festa del patrono o qualche matrimonio, se uno guarda la disposizione delle persone, si accorge che gli uomini sono discretamente divisi dalle donne. Infatti, secondo un antico costume, gli uomini, puntualmente, occupano le ultime file di scranni mentre le donne occupano gli scranni davanti.
Non sappiamo per quale motivazione recondita si rispetti una tale regola di culto, ma abbiamo qualche idea e vorremmo sufficientemente avventurarci in un paio di congetture.
Bisogna, però, fare una breve premessa: all'attuale chiesa di Borgonuovo preesisteva un'antichissima Cappella abbattuta indiscriminatamente (?) per far nascere la pur bella ed attuale chiesa.
Con certezza possiamo attestare, confortati dalla documentazione in nostro possesso, che la Cappella era già operante nel XIV secolo: riscuoteva le decime ed attendeva alla cura dei fedeli, ma con tutta probabilità essa era già esistente nell'alto Medioevo. Il luogo sacro come altri luoghi nei dintorni (per esempio, Monte Lucno e certamente un'antichissima Cappella a botte nella zona di Marzano Appio) subì un'importante influenza Bizantina insieme, ovviamente, ai culti della cristianità che si professavano in Oriente.
Dallo studio di alcune icone mariane dell'antica cappella di Borgonuovo, dedicata da sempre ad un sentito culto di Maria, peraltro protrattosi fino ai giorni nostri, si può evincere che tale influenza orientalizzante ed i culti ad essa legati abbiano toccato anche la nostra Cappella.
Nella chiesa Ortodossa, infatti, come sappiamo, quella della divisione dei sessi nei luoghi sacri era ed è rimasta una costante ancora oggi, tanto, che i Templi di culto vengono architettonicamente progettati ad accogliere separatamente i fedeli.
L'altra congettura, purtroppo, richiama la mente ad antiche e discriminanti (a dir poco) regole di culto predicate e canonizzate dalla chiesa Occidentale nei confronti della donna fino ai giorni nostri.
Così nel corso di gran parte della storia, specialmente in Occidente, le donne saranno considerate ritualmente impure. Coloro che guidavano la Chiesa “I Padri della Chiesa” erano atterriti dal fatto che le impurità femminili potessero profanare la santità degli edifici sacri, del santuario e soprattutto dell'altare. L'uomo solo era l'immagine di Dio, la donna non era degna della vita, essa nei luoghi di preghiera doveva stare lontana dall'uomo e coprirsi il capo, e si sarebbe potuta salvare solo partorendo figli, ed essere, in tutto, sottomessa all'uomo (Tertulliano).
Con questi presupposti, si contano, da molti secoli a questa parte, una lunga serie di assurde proibizioni nel Codice di Diritto Canonico nei confronti delle donne, anche in deroga alla Parola di Gesù. Ancora nel 1917, il Codice di Diritto Canonico promulgava, fra l'altro, che in presenza di bambini di ambo i sessi in attesa di ricevere il sacramento del battesimo: “Le donne devono essere scelte per ultime nella somministrazione del battesimo. Etc. …”. Bisogna giungere al 1983 per segnare dei miglioramenti dello status della donna nella Chiesa.
Ma non fu sempre così, come ci attestano le antiche scritture, agli albori della cristianità, il fiorire delle prime comunità vide le donne rivestire ruoli importanti e di potere.
L'apostolo Paolo nelle sue numerosissime lettere alle chiese, per discutere dei loro problemi, ce ne dà ampia testimonianza. Così nelle lettere ai Romani nel salutare i diversi membri delle congregazioni, oltre agli uomini, cita moltissime donne: Febe, diaconessa (ovvero Ministro) di Cencre, Prisca, Maria, Tifenia e Perside, “che hanno lavorato per il Signore”. E cosa eccezionale fa il nome di Giunia che definisce come una “degli apostoli insigni”. Dalla sua lettera ai Corinzi, per esempio, apprendiamo che alcune donne partecipavano attivamente alle funzioni religiose. Nella lettera ai Filippesi, gli unici membri della congregazione che Paolo chiami per nome sono due donne, Evodia e Sintiche.
Ma dal primo secolo dopo Cristo, come abbiamo visto, incomincerà la lenta ed inesorabile “demonizzazione” della donna da parte della Chiesa. Dimenticando che proprio da una donna, da una Donna della Palestina chiamata Maria la Chiesa abbia potuto iniziare il proprio cammino.
Da questa breve analisi, forse possiamo spiegarci le reminiscenze di questo strano rituale, del discreto appartarsi degli uomini dalle donne durante la celebrazione della messa nella chiesa di Borgonuovo, sia volgendo lo sguardo verso la chiesa d'Oriente e all'influenza che essa certamente ebbe nell'antica Cappella di Borgonuovo, sia leggendo le inverosimili proibizioni che il Codice di Diritto Canonico mise in atto nella chiesa Occidentale. Così, in alcuni luoghi, questo anacronistico cerimoniale, trasmesso di padre in figlio per secoli, inconsapevolmente giunge fino a noi.

Carlo Antuono
(da Il Sidicino - Anno XIV 2017 - n. 9 Settembre)

 
Chiesa di Borgonuovo - Interno (foto di Mimmo Feola)