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È morto Jan Mc Donald

Fu uno dei fondatori dei King Crimson
 
Jan Mc Donald (Foto - Autore: Paul Natkin - Ringraziamenti: Getty Images)
 

Dopo Greg Lake, anche un altro storico membro fondatore dei King Crimson ci ha lasciato, morto di cancro, lo scorso 9 febbraio a New York.
Jan Mc Donald, nato in Inghilterra a Osterley nel Middlesex, il 25 giugno del 1946, dopo aver collaborato al progetto discografico “Giles, Giles & Fripp” nel 1968, dei fratelli Giles e di Robert Fripp, fondò insieme allo stesso Fripp e a Mike Giles, Greg Lake e Pete Sinfield i King Crimson.
Era un musicista brillante e poliedrico, un eccellente polistrumentista, capace di spaziare dai fiati alle tastiere, dalla chitarra al basso.
Dotato di una sensibilità unica, di una creatività incredibile e di un grande talento compositivo, il suo contributo al disco d’esordio dei King Crimson” In the Court of the Crimson King” “è stato inestimabile e profondo,” come si legge in una dichiarazione di Discipline Global Mobile, l’etichetta discografica di Robert Fripp e dei suoi King Crimson.
L’album, pubblicato l’anno successivo, superbo e sfavillante, meritò un rilievo eccezionale, risultando uno dei capolavori assoluti del Rock di sempre e capace di delineare i canoni che poi definirono il Progressive Rock; in questo, Jan oltre a essere autore del brano da cui prese il titolo l’album, e della trasognata e lirica I talk to the wind, aveva partecipato alla scrittura di tutti i brani del disco.
I King Crimson risultano il più raffinato, più ambizioso, più sperimentatore oltre che il più appartato e sfuggevole gruppo del Rock, capace di contaminare, in un nuovo rivoluzionario linguaggio, la musica classica, il Jazz e le avanguardie musicali perché “lo scopo fondamentale dei King Crimson è organizzare l’anarchia, utilizzare il potere latente del caos e permettere a svariate influenze d’interagire e trovare il proprio equilibrio”.
La perizia strumentale, l’uso del mellotron, i cambi di tempo, il suono inconfondibile e singolare della chitarra di Fripp, i testi visionari e ossianici di Sinfield, orientati e sorretti da una veemente sperimentazione resero il disco epocale e assolutamente iconico.
L’impatto tra la critica e il pubblico fu enorme e la band invitata negli USA cominciò una snervante turnée che la portò in un lungo giro nelle principali città americane.
Al ritorno, Jan Mc Donald assieme al batterista Michael Giles, per screzi e diversità di vedute con Fripp, l’indiscusso capo carismatico, autentico deus ex machina del gruppo, lasciò la band e insieme incisero il disco McDonald and Giles, dove era voce principale.
Nel 1974 tornò per una breve parentesi nei King Crimson riformati dopo lo scioglimento della prima band, suonando il sassofono nei brani “One More Red Nightmare” e “Starless” nell’album Red, altro grande capolavoro dei King Crimson, il “più grande album di tutti i tempi” secondo Kurt Cobain, il leader dei Nirvana.
Due anni dopo, nel 1976, fu tra i fondatori, assieme al chitarrista cantautore Mick Jones, della band anglo-americana dei Foreigner, band che ottenne grande riscontro e successo commerciale tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80.
In seguito diede vita a un nuovo progetto, la 21st Century Schizoid Band, con membri dei King Crimson del periodo 1969-72.
Infine tre anni fa fondò un supergruppo chiamato Honey West Band, dove era chitarrista solista.
Poi, la malattia lo ha divorato e lo ha portato via.

Martino Amendola
(da Il Sidicino - Anno XIX 2022 - n. 2 Febbraio)