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Slow Food - Il manifesto di Parigi del 1989

 
 

Le celebrazioni per i 30 anni del “Manifesto di Slow Food”, dal 1 al 10 dicembre, hanno portato a una serie di eventi in tutto il mondo finalizzati a continuare e allargare sempre più il percorso intrapreso in Italia nel 1986 da Carlo Petrini e formalizzato a Parigi il 10 dicembre del 1989.
Carlo Petrini, leader politico e animatore culturale dell'Arci con la fondazione dell'Arcigola nel 1986 ha dato vita ad un progetto dedito alla critica gastronomica e alla ricerca del piacere del cibo, per ritrovare la bellezza e la saggezza della lentezza, in epoca di velocità e frenesia, per sospendere e godere il proprio tempo, per una gioiosa convivialità “contro coloro che confondono l'efficienza con la frenesia”.
In contrapposizione fortissima all'avvento del “Fast Food” in Italia, con l'apertura a Bolzano e in Piazza di Spagna a Roma dei primi Mc Donald's, alla visione consumistica, rapida smodata e malsana del cibo, all'appiattimento gastronomico con conseguente impoverimento delle produzioni agricole locali e tradizionali.
Successivamente, il 3 novembre nel 1987, assieme a Folco Portinari e Stefano Bonilli pubblica sulle pagine del Gambero Rosso, supplemento del quotidiano della Sinistra “il Manifesto”, il Manifesto di Slow Food, che, oltre ai tre ideatori, presenta un nutrito gruppo di firmatari di altissimo profilo intellettuale e politico tra cui: Dario Fo, Valentino Parlato, Gerardo Chiaromonte, Francesco Guccini, Gina Lagorio, Sergio Staino, Enrico Menduni, Antonio Porta, Gianni Sassi, Ermete Realacci.
Manifesto che sarà poi formalizzato nella capitale mondiale indiscussa della gastronomia di quei tempi: Parigi, con la sottoscrizione dei delegati in rappresentanza di 15 paesi aderenti, internazionalizzando così il movimento della “Chiocciola”.
In questi 30 anni, Slow Food è cresciuta in maniera esponenziale e a quel piccolo drappello di illuminati e precursori che aveva focalizzato i propri interessi sul cibo, sulla nutrizione e sulla produzione, in difesa del territorio, dell'ambiente, per un'agricoltura biologica, per prodotti autoctoni di qualità, per il rispetto e la difesa della biodiversità, si sono uniti una moltitudine di altre persone.
Oggi Slow Food conta più di un milione tra soci, volontari, attivisti ed è presente in 160 paesi nel mondo.
In questi 30 anni di attività ha censito, con il progetto dell'Arca del Gusto, oltre 5 mila prodotti gastronomici che, a causa dell'industrializzazione dell'agricoltura, dell'erosione genetica, dei cambiamenti climatici, dello sfruttamento intensivo dei suoli, dei concimi chimici e dei pesticidi, sono a rischio di estinzione.
Ha realizzato, poi, oltre 4 mila Orti in Africa, favorendo concretamente l'accesso al cibo e il recupero di pratiche agronomiche sostenibili e dei prodotti agricoli locali, coinvolgendo centinaia di migliaia di bambini in progetti di educazione alimentare e del gusto.
Ha contribuito, fortemente, a innalzare il livello d'attenzione generale, concorrendo al cambiamento delle politiche agroalimentari nei vari angoli del mondo, contro le pratiche devastanti delle monocolture e per un'agricoltura che sia in linea con i principi fondanti dell'Agroecologia, coniugando le pratiche tradizionali con l'innovazione e rinunciando alla chimica di sintesi per il biologico e il biodinamico.
In tal modo, con produzioni locali e con i presidi Slow Food, intesi a salvare dall'estinzione le produzioni agricole e le razze animali autoctone, si concorrerà ad arginare la deriva in corso e il disastro ambientale incombente.
Con i proventi delle iniziative attivate, si pensa di censire ulteriormente i prodotti a rischio estinzione dell'Arca del Gusto, creare 30 nuovi Presìdi Slow Food, 300 nuovi Orti in Africa e 15 nuovi Mercati della Terra.
Il 2020 segnerà momenti fondamentali nella storia di Slow Food, aprendo “un decennio durante il quale tutta la comunità degli esseri umani sarà chiamata a realizzare quel grande cambiamento necessario per salvare la nostra specie dall'estinzione”.

Martino Amendola
(da Il Sidicino - Anno XVI 2019 - n. 12 Dicembre)