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La scomparsa di Giorgio Nebbia

 
 

Il 3 agosto scorso è morto a Roma Giorgio Nebbia, uno dei pionieri dell’ambientalismo italiano, assieme a Laura Conti, e fondatore dell’ecologia economico-sociale. E’ stato parlamentare della Sinistra Indipendente per due legislature: alla Camera (1983-1987), al Senato (1987-1992).
Era nato a Bologna il 23 aprile 1926, città dove si laureò in chimica nel 1949, allievo prediletto del prof. Walter Ciusa ne divenne il suo assistente fino al 1959 anno in cui fu nominato ordinario di merceologia presso la Facoltà di Economia di Bari, dove ha insegnato sino al 1995.
Giorgio Nebbia ha orientato da sempre i suoi studi nel campo della merceologia, dove è stato tra i primissimi ad introdurre l’analisi del ciclo delle merci, con particolare attenzione alla qualificazione e quantificazione degli effetti ambientali. Occupandosi dei processi di produzione delle merci, del trattamento dei rifiuti, dei rapporti tra economia ed ecologia.
Si è dedicato, inoltre, a ricerche sull’energia solare, sulla dissalazione delle acque e sul prioritario e vitale problema dell’acqua.
È stato uno dei protagonisti indiscussi delle battaglie ambientaliste che hanno interessato il nostro Paese dagli anni ’70 ai nostri giorni, con una capacità e un impegno sociale, scientifico e politico unico che lo hanno fatto assurgere ad uno dei principali artefici della diffusione della cultura ambientalista e della divulgazione delle tematiche ecologiche.
Si è interessato della questione del nucleare, schierandosi frontalmente assieme a pochi altri scienziati, tra cui Gianni Mattioli, Massimo Scalia e Virginio Bettini contro tale energia, dando vita al Movimento Antinucleare Italiano.
Portano la sua firma le prime denunce, negli anni ’70, apparse sul quotidiano “Il Giorno”, sulle tante frodi alimentari tra cui quelle relative all’olio di colza, ai coloranti e altri additivi, all’uso scellerato e criminale dell’alcol metilico nei vini, ai nitriti, agli ormoni e agli antibiotici nelle carni.
È stato in prima fila durante le vicende dell’ ”Acna Chimica Organica di Cengio” della Valbormida, negli anni ’80, con devastazioni ambientali intollerabili dovute al seppellimento di veleni chimici nei terreni circostanti la fabbrica; in quelle dello scarico a mare di tonnellate di fanghi al fosforo della Montedison a Marghera.
Ha costantemente intrecciato il suo ruolo di docente alle denunce, all’impegno, alle lotte e alla divulgazione dei tanti temi ecologici con una miriade di interventi sulla stampa quotidiana e periodica. Collaborando costantemente negli anni con le testate de “Il Giorno”, “Il Messaggero”, “L’Unità”, Il Manifesto”, “Liberazione”, “La gazzetta del Mezzogiorno”, curando, fino alla fine, la sua rubrica “Naturalmente” sull’inserto “Extra Terrestre” del Manifesto.
È autore, inoltre di diversi libri tra i quali: “L'energia solare e le sue applicazioni” (Feltrinelli, 1966), “Il problema dell'acqua” (Cacucci Editore, 1969), “Lezioni di merceologia” (Laterza, 1981), “La società dei rifiuti” (Edipuglia, 1990), “Lo sviluppo sostenibile” (Edizioni Cultura della pace, 1991), “Le merci e i valori. Per una critica ecologica al Capitalismo” (Jaca Book, 2002).
Giorgio Nebbia è stato “un maestro capace di coniugare l’ecologismo scientifico con la necessità della giustizia sociale, il rigore tecnico con la spinta utopica, il marxismo e la religione con l’ecologia”, per lo sviluppo di una società circolare e responsabile.

Martino Amendola
(da Il Sidicino - Anno XVI 2019 - n. 8 Agosto)