L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
Indice per autore
 
Indice Martino Amendola
 
 

La morte del prof. Antonio Martone

 

Lo scorso 13 maggio ci ha lasciato il prof. Antonio Martone, prezioso collaboratore del nostro giornale fin dal 2006, entrato poi in pianta stabile nella redazione nel 2010, in onore del suo caro amico Guido Zarone, morto nell'estate del 2009, cui dedicò il saggio: “Il culto dei santi nella Diocesi di Teano-Calvi”, uscito sui nn. 10 e 11 del 2009.
Nato a Pignataro Maggiore, ove risiedeva, laureato in Lettere Classiche, ha per anni insegnato italiano, latino e greco, negli Istituti Superiori di Capua, lasciando durevole impronta di sé e del suo operato nella formazione degli allievi, dai quali era grandemente stimato e rispettato.
Da sempre appassionato cultore di storia patria, di musica, delle tradizioni e dei costumi del territorio pignatarese e caleno, dopo la pensione, giunta nel 1996, si è totalmente dedicato allo studio, intensificando ancor di più l'attività di ricerca, di divulgazione e valorizzazione di quelle radici storico culturali.
Instancabile promotore di innumerevoli iniziative editoriali e fulcro e animatore di movimenti e associazioni legate a Pignataro e al suo territorio, è stato il primo presidente della Pro Loco “Pineta”, direttore del Museo della “Civiltà Contadina e Artigiana”, presidente dell'Associazione “Amici del Canto” e del “Coro Polifonico”, dell'Associazione “Il Pino”, di cui è stato anche il direttore dell'omonima rivista, dirigente dell'Associazione “Amici della Musica”.
 È stato direttore della rivista quadrimestrale “Le Muse” e ha collaborato con alcune tra le più importanti riviste storico culturali casertane quali “Capys” e “Civiltà Aurunca”.
Per il Sidicino ha curato, oltre alla ricerca sul culto dei santi nella nostra diocesi, una rubrica mensile dedicata ai “Canti Popolari di Terra di lavoro”, dal maggio 2010 al gennaio 2014, e ai “Detti Popolari in Terra di Lavoro”, dal febbraio 2014 all'ottobre 2015.
Con ulteriori interventi sulla storia della diocesi e sull'iscrizione della Cappella di S. Antonio di Pantuliano, intervallati da varie recensioni di scritti di interesse storico e sociale.
A lui si deve la prima e più organica ricostruzione storica di Pignataro con il suo primario lavoro: “Storia di Pignataro in età moderna”, di cui sono stati presentati i primi due volumi: “ Il Cinquecento” nel marzo del 2009 e il primo tomo del “Seicento” presentato da P. Mesolella sulle pagine de il Sidicino nell'ottobre del 2013, cui dovevano seguirne altri due.
Lavoro cui ha lavorato senza sosta, fino alla fine, nonostante le enormi difficoltà, la fatica fisica, e il dolore, dovuto all'incalzare del male che lo ha poi stroncato.
 Rimarrà sempre vivo nel pensiero di noi tutti della redazione il ricordo del suo sorriso bonario, della sua innata cortesia e disponibilità, della sua fame di conoscenza, e della ostinata e ferrea volontà di concludere il lavoro iniziato, facendo ricorso a tutte le sue “restanti e riposte forze”, come più volte rimarcato nell'ultimo colloquio telefonico avuto prima dell'aggravarsi della malattia.
La sua perdita rappresenta un ulteriore impoverimento culturale e di memoria storica del nostro territorio.

Martino Amendola
(da Il Sidicino - Anno XIII 2016 - n. 5 Maggio)

Foto di Mimmo Feola