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Il PATTO di Teano

 
Per la ricostruzione dell'Unità d'Italia
 

Martedì 26 ottobre, al cospetto di una affollatissima platea, nella sala dell'Annunziata, gli organizzatori della manifestazione “A Teano diamoci una mano per ricostruire l'Unità d'Italia”, le autorità e i sindaci presenti, dopo aver siglato il Patto per l'Italia, letto e discusso il 24, dandosi le mani e alzandole in alto, hanno intonato a piena voce “Fratelli d'Italia”, subito seguiti dal pubblico attento e coinvolto.
L'inno ha acquistato ad ogni successiva strofa sempre più pathos, forza e vigore, fino all'esplosione dei versi finali, in un tripudio collettivo. E' stato questo il momento culminante degli eventi a celebrazione del 150° anniversario dello storico incontro che, dal 22 al 26 ottobre, hanno visto a Teano discutere, in decine di convegni e “Workshop”, rappresentanti del mondo culturale, sociale, politico, dell'associazionismo, del volontariato, dei movimenti, e storici e studiosi tra i più prestigiosi e noti dei dipartimenti universitari italiani e stranieri per una unità d’Italia rifondata su nuovi valori. Tra questi, basti pensare tra gli altri, all'ideatore dell'iniziativa Tonino Perna, a Paul Ginsborg, ad Alberto Banti, a Piero Bevilacqua, a Marco Revelli, Aldo Maria Morace, Gianni Tamino, Pietro Barcellona, Edoardo Salzano, Salvatore Lupo, Simonetta Soldani, Angelo D'Orsi, Carmine Pinto, Laura Marchetti, Amedeo Quondam, Ugo Vignuzzi, Bruno Amoroso, Lilia Ghanem, Matteo Pizzogallo, Paolo Berdini, Fabio Mostaccio, Renato Nicolini, Domenico Rizzuti, Chiara Sasso, Lucy Riall, Antonino Gibelli, Marco Meriggi, Emilio Franzina, Guido D'Agostino, Karim Hannachi, Pino Lucà Trombetta, Paolo Naso, Gianni Mattioli, Vincenza Pellegrino, Ugo Mattei, Giampaolo D'Andrea, Franco Cassano, Maria Fonte, Enzo Scandurra, Bruno Schettini, Alberto Lucarelli; Massimiliano Fiorucci; Alessandro Scassellato; Raffaelle Perrelli.
Per il mondo dell'associazionismo, dei movimenti, del volontariato, vi erano tantissimi rappresentanti tra cui Don Luigi Ciotti di Libera, Padre Alex Zanotelli del Forum acqua, Sandra Bonsanti di Libertà e Giustizia, Paolo Beni dell'Arci, Flavio Lotti di Tavola della pace, Giulietto Chiesa per Associazione Per l'Alternativa, Enrico Fontana di LegaAmbiente (Ecomafie), Pietro Raitano di Altreconomia, Sara Vegni del Comitato 32+2 Aquila, Pino Dicevi e Suor Rita Giaretta di Casa Rut, Claudio Giorno dei Comitati Notav, Andrea Di Stefano della rivista Valori, Dario Ballardini di BuonMercato, Roberto Li Calzi di Le Galline Felici, Paolo Massenzi di Recuperiamoci, Andrea Serventi di G.A.S., Miriam Giovenzana di Terre di Mezzo-Fai la cosa giusta, Pasquale Iorio di Aislo, Cosimo Durante di Rete Comuni Solidali, Andrea Campinoti di Avviso Pubblico, Luigi Merli di Rete Nuovo Municipio, Giovanni Serra del MoVI, Grazia Naletto di Lunaria; Giulio Russo di Focus – Casa dei Diritti Sociali.
Tanti i giornalisti e gli uomini di cultura presenti, a cominciare da Paolo Cacciari, Gigi Sullo, Piero di Siena, Giuseppe Baldessarro, Manuela Iatì, Lorenzo Guadagnucci, Riccardo Iacona, Matteo Cosenza, Angelo Mastrandrea, Chiara Ingrao, Pino Aprile, il presidente dello Svimez Adriano Giannola, il vice presidente dell'Anci Salvatore Perugini, il Presidente di Banca Etica Ugo Biggieri, oltre, naturalmente, ai tanti amministratori del Nord, dal Veneto al Piemonte alla Lombardia, del Centro e del sud del Paese.
Assieme ai dibattiti vi sono state tre serate, dal 23 al 25, di spettacoli teatrali e musicali con “Avanti Pop” la vita è l'arte dell'incontro, lo spettacolo itinerante dei Tetes de Bois, insieme progetto politico e idea di impegno sociale e civile. Si è iniziato con la piece teatrale di Ulderico Pesce “Storia di scoria”- il rischio nucleare in Italia, continuando poi, il 24 e il 25, con un cast di eccezionali artisti quali Francesco Di Giacomo, la storica e splendida voce del Banco del Mutuo soccorso, Petra Magoni, Assalti Frontali, Tetes de Bois, Paolo Hendel, Sergio Staino, Teresa De Sio, ancora Ulderico Pesce, con musica, teatro, poesia, le vignette di “Bobo”, la presenza e la voce dei precari della scuola, dei migranti, di staffette partigiane, inframmezzate dalla lettura delle poesie di Rocco Scotellaro, dalla riproposizione delle canzoni sugli anarchici Sacco e Vanzetti, sulle storie di braccianti di Matteo Salvatore, dalle favole di Peppe Barra che, da istrione consumato, ha catturato ipnoticamente l'attenzione dell'intero Auditorim.
La grande manifestazione teanese è stata un evento assolutamente non rituale e scevro di qualsiasi retorica, fortemente voluto in un momento di grave crisi economica, sociale, di valori, di ideali, di prospettive, quando, anziché far fronte comune alle difficoltà quotidiane, ai rivolgimenti e alla disgregazione sociale, prevalgono i localismi, gli egoismi più gretti e beceri, che alimentano nuove divisioni, razzismi, revisionismi, ipotesi secessioniste.
Con questa iniziativa, si è determinato di avviare una riflessione critica sulle ragioni che portarono all'Unità d'Italia, focalizzando i punti di debolezza, gli errori, le manchevolezze, i nodi irrisolti che non hanno consentito una acquisizione collettiva e forte del senso di appartenenza, di comunità, di Patria, analizzandoli alla luce di nuove e aggiornate ricerche e in un contesto socio politico profondamente mutato, per superarli e proporre un nuovo Patto tra i cittadini, un nuovo progetto per l'Italia e gli italiani.
Il Nuovo patto per l' “Italia che sogniamo”, come campeggiava sui manifesti della manifestazione, e che si vuole costruire, si fonda su dieci punti cardini, il decalogo sottoscritto il 26 ottobre, e rappresenta l'Italia: che garantisce a tutti un reddito di cittadinanza, valorizza il lavoro e la produzione di beni socialmente utili e compatibili con l'ambiente; aperta al mondo, accogliente, multiculturale; della Co-Creazione, tra l'attività umana e questa Terra che ci è stata prestata; delle energie rinnovabili, del risparmio energetico, della sovranità energetica e alimentare; dei mille prodotti tipici, della biodiversità agricola, gastronomica, culturale, di reti solidali tra produttori e consumatori per un mercato equo e solidale, con il lavoro e l'ambiente; della ricerca scientifica per il miglioramento della vita, della Cultura, come bene comune accessibile a tutti; del legame forte tra vecchie e nuove generazioni; della pace, della solidarietà e cooperazione internazionale; che rispetta la memoria delle sue vittime e pretende verità e trasparenza della Res Pubblica; dei mille Comuni per una Democrazia partecipata, dove la scuola ha un valore fondamentale.
L'auspicio di tutti è che da Teano, con queste riflessioni, questo nuovo orizzonte tracciato, con questo Patto fondante per una nuova Italia, prenda corpo e vita, in maniera sentita e duratura, quello che Tonino Perna caldamente prefigura: “Una unità che punti a creare una collaborazione con tutti i popoli del Mediterraneo, che diventi il fulcro di una futura cittadinanza euro-mediterranea”.

Martino Amendola
(da Il Sidicino - Anno VII 2010 - n. 11 Novembre)